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ELEZIONI POLITICHE 2001


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Il programma 2001

Premessa: più che un programma un’agenda di iniziative per il prossimo Parlamento
 
A differenza degli altri partiti, che si presentano agli elettori con programmi molto articolati, densi di promesse e di prese di posizioni sui problemi più svariati, la Lista Bonino presenta un riepilogo delle lotte politiche condotte dal movimento radicale negli ultimi anni.

Nel nostro "programma" non ci sono dunque impegni per il futuro, ma cose sulle quali c’è una iniziativa politica radicale, in molto casi ventennale. Questo documento non è però un elenco ragionato che ha la pretesa di ricostruire le lotte politiche radicali; è un’articolata agenda che i gruppi parlamentari radicali saprebbero imporre ai lavori della prossima legislatura.

La ragione di questa scelta di metodo sta nel fatto che uno delle caratteristiche più durature del "regime" partitocratico italiano è il controllo da parte dei gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione della agenda politica.

In Italia, i gruppi politici presenti in Parlamento detengono un potere enorme, che non è quello di decidere,ma è quello di controllare monopolisticamente quali questioni devono essere argomento di decisione. E dunque la scelta che gli elettori hanno di fronte non è tanto "chi comanderà" tra Berlusconi e Rutelli ma è chi deciderà su che cosa si debba decidere.

E su questo le componenti delle due coalizioni - anche se contrapposte in maniera apparentemente frontale - sono pronte ad accordarsi per evitare che nel prossimo Parlamento si metta all’ordine del giorno la riforma americana delle nostre istituzioni, la legge sulla clonazione terapeutica che almeno 10 milioni di persone affette da malattie genetiche attendono, una riforma del mercato del lavoro e del sistema previdenziale che restituisca a ciascuno la piena sovranità sul proprio tempo ed il proprio denaro.

Nella storia del nostro paese i radicali sono stata l’unica forza che, attraverso lo strumento costituzionale del referendum, ha saputo saputo forzare e rompere questo equilibrio. In questo modo è stato possibile mettere all’ordine del giorno le domande di libertà, maggioritarie nel nostro paese, e di tradurle con successo in riforme, rendendo il nostro paese più moderno ed europeo come per il divorzio e l’aborto.

Questa lotta vitale per la democrazia e per le speranze di riforma liberale del nostro paese sarà ancora possibile solo se ci sarà una significativa presenza radicale nel prossimo Parlamento.

Spetta dunque a te decidere se usare le tre schede elettorali per rafforzare il potere dei due Poli e delle loro componenti potenziando il loro controllo su che cosa si può decidere e su cosa non si può decidere oppure dare forza ai radicali della lista Emma Bonino.

Spetta a te decidere di dare il tuo voto alla forza politica, che attraverso l’iniziativa referendaria e nonviolenta ti ha dato la concreta possibilità di riformare le leggi del tuo paese anche contro la volontà dei governanti, che attraverso il servizio pubblico di Radio Radicale continua ad assicurarti il controllo sul lavoro dei tuoi governanti e che con una significativa presenza nel prossimo Parlamento saprà mettere al centro della vita parlamentare le ragioni della riforma americana, della liberazione del lavoro e dell’impresa e dell’antiproibizionismo laico sulla scienza e sulla droga.



* Liberalizzazione dei contratti dei cosiddetti «lavori atipici»
 
Liberalizzazione dei contratti di lavoro a tempo determinato, part time e a domicilio


Abolire i vincoli che rendono straordinario il ricorso a queste nuove forme di lavoro per affermare la piena libertà dei lavoratori e degli imprenditori di concordare la durata e la tipologia del contratto di lavoro

(INIZIATIVE ASSUNTE: quesiti referendari depositati in Cassazione nel 1997 e nel 1998, sottoscritti da 800.000 elettori nel 1999 ma giudicati inammissibili dalla Consulta)



* Liberalizzazione del collocamento privato
 
(quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997,1998, sottoscritto da 800.000 cittadini nel 1999 ma giudicato inammissibile dalla Consulta)

Abolire la esclusività dell’attività di mediazione tra offerta e domanda di lavoro come oggetto sociale degli uffici di collocamento privati e la gratuità dell’attività di mediazione per assecondare lo sviluppo di agenzie private e favorire così l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro



* Abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori
 
(quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997, nel 1998, sottoscritto da 800.000 cittadini nel 1999 e votato il 21 maggio 2000 con una vittoria del NO all’abrogazione)

Abolire, fermo restando il risarcimento patrimoniale, l’obbligo di riassunzione del lavoratore licenziato per le imprese con pił di 15 lavoratori dipendenti per superare un elemento di grande rigidità che ostacola la creazione di nuovi posti di lavoro



* Abolizione della cassa integrazione straordinaria
 
(quesito referendario depositato nel 1993, sottoscritto da più di 500.000 cittadini e dichiarato inammissibile dalla Consulta)

Abolire un meccanismo di solidarietà sociale che, nato per gestire situazioni straordinarie, si è trasformato in un sistema ordinario di vero e proprio "salvataggio" di imprese passive o "decotte" e di mero assistenzialismo a beneficio delle grandi imprese e con grave distorsione del mercato e della concorrenza



* Abolizione del sostituto di imposta;
 
(quesito referendario depositato in Cassazione, sottoscritto da più di 500.000 ma giudicato inammissibile dalla Corte Costituzionale nel 1993, 1995 e 1999)

Abolire la trattenuta alla fonte nella busta paga dei lavoratori dipendenti per consentire a tutti i cittadini di ricevere interamente i propri guadagni e di versare solo successivamente le imposte, tutti con le stesse modalità eliminando la distinzione tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti



* Abolizione del monopolio del Servizio Sanitario Nazionale e introduzione del buono sanità;
 
(quesito referendario depositato in Cassazione, sottoscritto da più di 500.000 e giudicato inammissibile nel 1993, nel 1995 e nel 1999)

Introdurre la libertà per ogni cittadino di scegliere se iscriversi al Servizio Sanitario pubblico o ad una assicurazione privata garantendo l’accesso ai servizi sanitari di tutti i cittadini attraverso l’erogazione di un buono sanità spendibile presso strutture pubbliche o private e creando così condizioni di mercato e di concorrenza



* Abolizione del monopolio INAIL
 
(quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997 e nel 1998 e sottoscritto da più di 500.000 cittadini ma giudicato inammissibile dalla Corte nel 1999)

Abolire l’obbligo di stipulare l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro per consentire ai datori di lavoro di assicurare i propri dipendenti a compagnie di assicurazione private aprendo al mercato ed alla concorrenza questo settore con enormi vantaggi sul piano della efficienza e della riduzione delle tariffe



* Smilitarizzazione della Guardia di Finanza
 
(quesito referendario depositato in Cassazione, sottoscritto da più di 500.000 cittadini e giudicato inammissibile dalla Consulta nel 1980, nel 1995 e nel 1999)

Abolire tutte le competenze di natura strettamente militare della Guardia di Finanza puntando su una maggiore qualificazione professionale dei finanzieri e razionalizzando l’impiego delle risorse umane e finanziarie che il modello militare vigente impedisce



* Abolizione delle pensioni di anzianità ed innalzamento delle pensioni minime
 
(nel 1983 sciopero della fame e della sete di Marco Pannella per l’approvazione di una riforma pensionistica che cancelli i privilegi corporativi e clientelari e preveda un sensibile aumento delle prestazioni previdenziali minime; nel 1994 pieno sostegno alla riforma previdenziale del Governo Berlusconi; quesito referendario per l’abolizione delle pensioni di anzianità depositato in Cassazione nel 1997, 1998, sottoscritto da più di 500.000 elettori nel 1999 ma giudicato inammissibile dalla Corte ed infine emendamento alla finanziaria per l’anno 2001 del Governo Amato volto ad abrogare le pensioni di anzianità e innalzare le pensioni minime)

Aumentare da subito l’età minima pensionabile a 57 anni accelerando la "riforma Dini", per mettere immediatamente sotto controllo la spesa pubblica e finanziare un innalzamento delle pensioni minime



* Riforma del sistema previdenziale con passaggio ad un sistema a capitalizzazione
 
Passare da un sistema previdenziale a ripartizione finanziato con le aliquote obbligatorie (di oltre il 32%) dei lavoratori attivi ad uno a capitalizzazione che superi il monopolio pubblico dell’INPS, assicuri risorse per lo sviluppo economico e ripristini così l’equità intergenerazionale



* Abolizione della concessionaria unica del servizio pubblico radiotelevisivo
 
(quesito referendario per la privatizzazione della RAI votato e vinto nel 1995)

Affermare il principio per cui il "servizio pubblico" debba essere affidato in convenzione mediante procedure concorsuali a quel soggetto o meglio a quei soggetti che dimostrino di poterlo svolgere con il migliore rapporto qualità/prezzo secondo il modello Radio Radicale oppure prevedere il passaggio della maggioranza del pacchetto azionario dell’azienda RAI in mano ai privati sottraendola al controllo pubblico, e dunque dei partiti.



* Abolizione Golden Share, liberalizzazioni, privatizzazioni
 
Abolizione dei poteri speciali dello Stato sulle aziende privatizzate ("Golden Share") e liberalizzazione del mercato dei servizi pubblici locali e privatizzazione delle aziende di servizio pubblico locale;

(quesito referendario per l’abolizione della golden share depositato e sottoscritto da più di 500.000 cittadini nel 1995, votato e vinto nel 1997 ma la vittoria è stata invalidata dal mancato raggiungimento del quorum; quesito referendario per l’abrogazione del monopolio della produzione di energia elettrica detenuto dall’ENEL depositato in Cassazione e sottoscritto da più di 500.000 cittadini ma giudicato inammissibile dall’Ufficio Centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione)

Impedire che lo Stato possa gestire le cosiddette "public utilities" detenendo quote significative del pacchetto azionario e poteri di veto sull’adozione di delibere di particolare rilevanza per la vita di questi soggetti imprenditoriali procedendo alla totale dismissione delle partecipazioni azionarie dello Stato e degli enti territoriali nelle aziende ed alla liberalizzazione del mercato dei servizi pubblici locali



* Abolizione del canone TELECOM;
 
Liberalizzare l"ultimo miglio" (l’ultimo tratto di rete telefonica che raggiunge le utenze domestiche) sottraendolo al controllo monopolistico della Telecom che stabilisce in questo modo l’offerta dei prezzi e dei servizi



* Privatizzazione del capitale delle Fondazioni
 
(Opposizione parlamentare al disegno di legge di riforma delle Fondazioni nel 1998, approvato con l’accordo tra il Polo e l’Ulivo e costituzione di un Osservatorio per il Controllo degli investimenti)

Dismettere le partecipazioni bancarie delle Fondazioni e destinare i proventi in parte a ridurre il debito pubblico ed in parte a finanziare investimenti infrastrutturali di lungo periodo nelle regioni di pertinenza delle Fondazioni stesse



* Abolizione delle trattenute sindacali effettuate da INPS, INAIL e altri enti previdenziali
 
(quesito referendario votato e vinto nel 1995 ma il cui esito è stato aggirato dai contratti di lavoro nazionali, riproposto e vinto anche nel 2000 ma con l’esito favorevole invalidato dal mancato raggiungimento del quorum)

Abolire il meccanismo per cui l’Inps, l’Inail e gli altri enti previdenziali, come esattori e gabellieri, provvedono attraverso lo strumento della trattenuta, a riscuotere i contributi e le quote di iscrizione a favore delle associazioni sindacali e di categoria



* Abolizione finanziamento pubblico patronati, retribuzione permessi e aspettative sindacali
 
(quesito referendario depositato in Cassazione e sottoscritto da più di 500.000 cittadini nel 1999 ma giudicato inammissibile dalla Corte Costituzionale)

Abolire i privilegi delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil che vanno dal finanziamento pubblico dei patronati sindacali per più di 300 miliardi di lire, ai contributi del Ministero delle Finanze ai Centri di assistenza fiscale per l’apposizione del "visto di conformità" alle dichiarazioni dei redditi ed altri contributi alle finanze dei sindacati come la retribuzione dei permessi e delle aspettative di cui usufruiscono i sindacalisti



* Liberalizzazione dell'accesso alle professioni: abolizione ordini
 
Rimuovere questo elemento di rigidità e di scarso dinamismo, che penalizza sia i giovani sia le imprese e gli utenti, in modo da alimentare la concorrenza, cancellare le tariffe minime che incorporano inefficienti rendite di posizione e consentire una piena integrazione europea.

Nelle campagne referendarie erano state individuate come priorità:
* abolizione dell’Ordine dei giornalisti (quesito referendario depositato nel 1995, votato e vinto nel 1997 ma l’esito favorevole è stato invalidato dal mancato raggiungimento del quorum)
* abolizione dell’Ordine dei farmacisti (quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997 e 1998)
* abolizione del Consiglio Nazionale del notariato (quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997 e 1998)
* Abolizione della pianta organica delle farmacie (quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997 e 1998) per abolire il numero chiuso che impedisce l’apertura di nuove farmacie e liberalizzare il mercato
* Abolizione della Pianta organica notarile (quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997 e 1998)
per abolire il vincolo del numero chiuso che limita l’accesso alla professione



* Incentivazione e liberalizzazione attività commerciali ed editoriali per via telematica
 
(proposta di legge del senatore Pietro Milio presentato il 2 giugno 1998)

Ridurre l’aliquota IVA per i servizi relativi alla connessione con la rete, per l’acquisto di prodotti hardware e software e per tutti i prodotti digitali, detassare i redditi da lavoro autonomo relativi allo sviluppo di software e prevedere ammortamenti accelerati per acquisti di hardware e software



* Abolizione della nuova legge sull'editoria telematica
 
(Mozione approvata dal Comitato dei radicali il 14 aprile 2001)

Per l’affermazione della legalità e della libertà dell’informazione, contro un’informazione di regime, contro l'ordine dei giornalisti e le forze politiche unite che attentano anche alla libertà della rete



* Regolamentazione del commercio dei nomi a dominio
 
(opposizione al disegno di legge governativo appoggiato dalla opposizione del Polo che puntava a vietare le transazioni commerciali dei nomi a dominio)

Liberalizzare le transazioni commerciali aventi ad oggetto i nomi di genere e prevedere il ricorso ad enti o autorità per la risoluzione delle controversie sui nomi di persona



* Abolizione del valore legale del titolo di studio
 
Riformare in senso anglosassone la scuola italiana per superare l’attuale assetto burocratico e trasformarla in un luogo adeguatamente formativo ed aperto alle esigenze della società contemporanea



* Alfabetizzazione informatica e telematica nelle scuole
 
(proposta di legge presentata dal senatore della Lista Pannella Pietro Milio il 16 giugno del 1998)

Attivare un piano di alfabetizzazione informatica e telematica dei cittadini che preveda l’uso diretto del computer per ogni alunno e la consultazione delle risorse informative disponibili sulla rete Internet con un "laboratorio informatico" per ogni unità scolastica a partire dalla scuola elementare



* Trasmissione audiovisiva per via telematica delle sedute di istituzioni nazionali e locali
 
Trasmissione audiovisiva per via telematica delle sedute dei consigli regionali, provinciali e comunali e di pubblicità degli atti amministrativi

(proposta di legge depositata dal senatore della Lista Pannella Pietro Milio il 2 giugno 1998)

Applicare il dettato costituzionale, che dispone la pubblicità delle sedute e degli atti degli enti pubblici territoriali, mettendo a disposizione dei cittadini grazie alle tecnologie informatiche e telematiche un numero potenzialmente infinito di canali informativi per la trasmissione audiovisiva delle sedute degli organi



* Introduzione del voto elettronico
 
(Proposta di legge depositata dal senatore della Lista pannella Pietro Milio il 2 giugno 1998)

Assicurare e semplificare il corretto svolgimento del processo elettorale introducendo un sistema elettronico che consente da una parte di semplificare e ridurre i margini di errore nelle operazioni di voto e sostituire i verbali cartacei e i conteggi manuali con elaboratori più affidabili, precisi e rapidi



* Introduzione sottoscrizione per via telematica delle liste, delle candidature e dei referendum
 
(proposta di legge depositata dal senatore della Lista Pannella Pietro Milio il 2 giugno 1998)

Estendere alle sottoscrizioni elettorali e referendarie il principio della validità della "firma digitale" – già prevista nel nostro ordinamento - e dei documenti posti su supporto informatico per semplificare le procedure che al momento pregiudicano l’effettivo esercizio dei diritti civili e politici dei cittadini



* Istituzione Albo pretorio telematico
 
(proposta di legge depositata il 2 giugno 1998 dal senatore della Lista Pannella Pietro Milio)

Assicurare grazie alle nuove tecnologie informatiche e telematiche la massima pubblicità ed accessibilità alle delibere, gli appalti, le gare, i bilanci e le altre decisioni significative della vita amministrativa dei Comuni



* Free software nella P.A. e soglia minima (10%) di acquisti online
 
Introdurre il Free software nella Pubblica Amministrazione e fissazione di una soglia minima (10%) di acquisti di beni e servizi on line da parte della P.A.;

(ordine del giorno per l’introduzione del free software nella P.A. presentato dal senatore della Lista Pannella Pietro Milio ed approvato il 15 dicembre 2000)



* Abolizione della quota proporzionale (Legge elettorale americana)
 
(quesiti referendari depositati in Cassazione e sottoscritti da più di 500.000 cittadini nel 1990, 1991, 1993 e 1995 ma giudicati inammissibili dalla Corte; si è invece andato al voto con esiti in entrambi i casi favorevoli nel 1993 e nel 2000 con la vittoria invalidata dal mancato rasggiungimento del quorum)

Riformare le leggi elettorali della Camera e del Senato in senso pienamente maggioritario rivedendo il perimetro dei collegi uninominali ed assegnando il 100% dei seggi con collegi uninominali



* Abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti
 
(quesito referendario votato nel 1978 con una vittoria del "NO", che era l’indicazione di tutti i partiti ad eccezione di quello radicale, per 56,4% a 43,6%, votato di nuovo nel 1993 con una vittoria del Si con una percentuale superiore al 90% e nel 2000 con una vittoria del Sì invalidata dal mancato raggiungimento del quorum)

Abolire la nuova legge sui rimborsi elettorali che, aumentandone a dismisura l’entità, li ha trasformati in una nuova e più consistente forma di finanziamento pubblico dei partiti



* Riforma federalista e presidenzialista all'americana
 
(contratto politico con Silvio Berlusconi per le elezioni del 1996 perché i gruppi parlamentari del Polo presentassero e chiedessero la discussione con procedure di urgenza della riforma presidenzialista all’americana delle nostre istituzioni)

Riforma dell’ordinamento dello Stato con netta separazione delle sfere di competenza e di autonomia impositiva tra stato centrale e Regioni e introduzione a tutti i livelli del sistema istituzionale all’americana con un presidente direttamente eletto dai cittadini che assuma responsabilità di governo diretta



* Legge elettorale uninominale ad un turno per le elezioni comunali e provinciali
 
(quesito referendario per l’estensione del sitema maggioritario ai Comuni con più di 15.000 abitanti, sottoscritto da più di 500.000 cittadini ma giudicato inammissibile dalla Corte nel 1990, quesito per l’abolizione del doppio turno per l’elezione del sindaco depositato, sottoscritto e votato nel 1995 con 12.154969 voti favorevoli (49,4%))

Estendere il sistema elettorale maggioritario ad un turno, valido nei Comuni sotto i 15000 abitanti, cancellando l’attuale sistema proporzionale a doppio turno che indebolisce gli effetti dell’elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia e mantiene intatto il potere di condizionamento dei partiti sulle istituzioni locali



* Abrogazione del quorum sui referendum ed estensione delle materie di ammissibilità
 
Abrogazione del quorum e dell’esclusione delle leggi di bilancio e di spesa tra le materie per le quali è ammessa il ricorso al referendum ed adozione del modello referendario a livello regionale provinciale e comunale

Rimuovere questa anomalia italiana che finisce per invalidare il pronunciamento di milioni di cittadini vanificandone l’esercizio dei diritti politici e affermare il principio che nessuna materia possa essere esclusa dalle consultazioni referendarie come avviene in Svizzera ed in California dove senza l’handicap del quorum i cittadini possono esprimersi direttamente sulle leggi di bilancio e di spesa e sulla carta costituzionale



* Modifica articolo 81 della Costituzione per abrogare il ricorso ordinario all’indebitamento
 
(proposta di legge di modifica costituzionale del deputato radicale Marcello Crivellini nel 1986)

Impedire l’aumento del debito pubblico prevedendo che il bilancio dello Stato sia di norma in pareggio e che il ricorso al mercato finanziario debba essere approvata con una maggioranza qualificata



* Abrogazione obbligatorietà azione penale
 
Cancellare dal nostro ordinamento il principio che affida alla piena discrezionalità della magistratura inquirente la politica giudiziaria del nostro paese



* Responsabilità civile dei magistrati
 
(quesito referendario votato e vinto nel 1987, ma solo un anno dopo tradito; quesito referendario depositato e sottoscritto da più di 500.000 cittadini nel 1995 e nel 1999 ma giudicato inammissibile dalla Consulta)

Consentire ai cittadini di ottenere dal magistrato il risarcimento dei danni subiti per un comportamento doloso o gravemente colposo cancellando il principio della responsabilità etica dello Stato, introdotta dalla legge Vassalli, ed affermando quello della responsabilità personale del magistrato che, come qualsiasi altro funzionario dello Stato, può essere chiamato a pagare per i propri errori



* Separazione delle carriere dei magistrati
 
(quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997 e 1998, sottoscritto da 800.000 cittadini nel 1999, votato al voto e vinto con una percentuale del 69% ma il risultato è stato invalidato dal mancato raggiungimento del quorum)

Eliminare radicalmente la possibilità di passare indistintamente dalla funzione requirente a quella giudicante cancellando lo spirito di appartenenza e di colleganza tra una delle due parti del processo (la pubblica accusa) ed il giudice rafforzando in questo modo il principio della terzietà e l’impianto accusatorio del nuovo processo penale



* Riforma del sistema di elezione del CSM
 
(quesito referendario sottoscritto da più di 500.000 cittadini ma giudicato inammissibile dalla Corte Costituzionale nel 1986, nuovamente sottoscritto da 800.000 cittadini, votato e vinto con una percentuale del 70% ma invalidato dalla mancanza del quorum nel 2000)

Abrogare il voto di lista per la elezione dei membri togati del CSM per restituire a questo organo alla funzione di garantire l’indipendenza della magistratura dai condizionamenti politici e partitici relativamente alla sua organizzazione interna superandone l’attuale assetto politicizzato, corporativo e correntizio



* Termini di carcerazione preventiva
 
(quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997 e 1998, sottoscritto da 800.000 cittadini ma giudicato inammissibile dalla Corte nel 1999)

Ridurre i termini massimi di custodia cautelare dilatabili fino a 9 anni dall’attuale Codice di procedura penale ad un massimo di 1 anno con possibilità di arrivare a 2 anni in caso di reati più gravi, per restituire un minimo di civiltà giuridica al nostro paese che vede la grande maggioranza della popolazione carceraria in attesa di giudizio



* Termini ordinatori e perentori nel procedimento giudiziario
 
(quesito referendario depositato in Cassazione nel 1997 e 1998, sottoscritto da 800.000 cittadini ma giudicato inammissibile dalla Corte nel 1999)

Stabilire termini perentori per gli atti giuridici compiuti dai giudici, dalle segreterie e dalle cancellerie equiparandoli a quelli previsti per le parti private di un processo sottoponendo in questo modo a tempi certi i processi civili e penali dando garanzie di una giustizia più giusta e di una maggiore responsabilizzazione degli uffici giudiziari



* Nuova regolamentazione del divorzio
 
Ridurre il tempo che intercorre dalla pronuncia di separazione alla formalizzazione del divorzio



* Nuova regolamentazione dell'aborto
 
(quesito referendario sottoscritto da più di 500.000 cittadini nel 1975, per evitare il quale venne approvata la legge 194 del 1978; quesito referendario per l’abrogazione dell’articolo 4 della legge 194 sottoscritto da più di 500.000 cittadini e votato simultaneamente ad un quesito antiabortista del Movimento per la Vita entrambi respinti nel 1995, un quesito analogo è stato sottoscritto da più di 500.000 cittadini ma venne giudicato inammissibile dalla Corte nel 1995)

Abolire l’art. 4 della 194 ed estendere anche alle strutture private della possibilità di praticare l’interruzione volontaria di gravidanza, legalizzare la RU486 e mettere in circolazione la pillola del giorno dopo con distribuzione nelle scuole (come in Francia)



* Legalizzazione delle droghe
 
(quesito referendario per la legalizzazione delle droghe leggere sottoscritto da più di 500.000 cittadini ma giudicato inammissibile dalla Corte nel 1980 e nel 1995, quesito per la depenalizzazione dell’uso personale di sostanze stupefacenti sottoscritto da più di 500.000 cittadini, votato e vinto nel 1993; campagne di disobbedienza civile che hanno portato alla denuncia, l’arresto e le condanne di dirigenti radicali nel 1975, nel 1979, nel 1990, nel 1995 e nel 1997)

Abolire le sanzioni amministrative per il consumo di droghe illegali, disciplinare la produzione e il commercio della canapa indiana e dei suoi derivati, autorizzare a tutti i livelli la somministrazione controllata dell’eroina, ed equiparare le droghe chimiche ai farmaci di banco



* Legalizzazione dell’eutanasia
 
(Raccolta di firma in calce ad una proposta di legge di iniziativa popolare attualmente in corso)

Depenalizzare i comportamenti individuali in materia di suicidio assistito e sospensione delle cure



* Nuova regolamentazione della prostituzione
 
(quesito referendario depositato in Cassazione nel 1998 e 1999)

Regolamentare la prostituzione consentendone l’esercizio in locali privati, abrogando alcune parti della legge Merlin (artt. 531-536);



* Abolizione del Concordato tra Stato e Chiesa
 
(quesito referendario sottoscritto da più di 500.000 cittadini ma giudicato inammissibile dalla Corte Costituzionale nel 1978)

Cancellare lo strumento giuridico che consente alla Chiesa di condizionare in senso conservatore la società italiana e le sue richieste di libertà civile e scientifica attraverso la imposizione del precetto morale come norma giuridica



* Abrogazione art.i 7 e 8 della Costituzione per la libertà religiosa e la laicità dello Stato
 
Difendere la laicità dello Stato e la libertà religiosa superando il modello concordatario che impone ai credenti di riconoscersi in un soggetto titolare esclusivo della rappresentanza della propria confessione religiosa nei confronti dello Stato



* Nuova regolamentazione della procreazione medicalmente assistita e della ricerca sugli embrioni
 
(raccolta di firme in calce ad una proposta di legge di iniziativa popolare attualmente in corso)

Rimuovere gli ostacoli legislativi che di fatto hanno impedito l’accesso alle tecniche internazionalmente più avanzate e diffuse, la sperimentazione della clonazione terapeutica e la ricerca sulle cellule embrionali sul modello anglosassone



* Cibi geneticamente modificati
 
(direttiva europea che regola la coltivazione in campo aperto di OGM, approvata dalla Commissione Europea Prodi ma nata sotto l’impulso e grazie al lavoro della Commissaria Europea Emma Bonino)

Difendere la libertà di ricerca e di impresa in questo settore strategico rimuovendo i pregiudizi diffusi attraverso l’informazione dei consumatori e l’etichettatura di questo tipo di prodotti



* Mobilitazione governo e diplomazia a sostegno delle campagne transnazionali del PRT
 

* per la ratifica dello Statuto della Corte penale Internazionale
* per uno statuto di piena autonomia del Tibet entro tre anni
* per la moratoria delle esecuzioni capitali
* contro le mutilazioni genitali femminili



* Altri obiettivi di politica internazionale
 

* Piena partecipazione dello Stato di Israele all’Unione Europea
* Abbattimento unilaterale delle barriere doganali europee nei confronti dei prodotti dei Paesi più poveri e di quelli in via di sviluppo
* Revisione dell’architettura istituzionale dell’Unione Europea che preveda:
* Elezione diretta del Presidente della Commissione europea;
* Netta separazione tra il potere esecutivo della Commissione e quello legislativo del Parlamento e del Consiglio con le funzioni di Camera Alta/Senato federale (uno Stato un voto);
* Mutuo riconoscimento degli standard e della regolamentazione dei singoli paesi,
* Esclusività e netta ripartizione delle competenze tra gli stati e le istituzioni dell’Unione
* Equivalenza fiscale (coincidenza tra responsabilità politiche e potere impositivo)


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