Giovedì 14 novembre è stata approvata in consiglio regionale una legge che stabilisce l’aumento di firme necessarie per richiedere il referendum abrogativo regionale: da 20.000 si è passati a 30.000 firme , mantenendo il quorum al 50%+1.
Il Referendum Abrogativo è il principale strumento di democrazia diretta ed il renderlo meno praticabile è un chiaro sintomo del voler allontanare i cittadini dalla gestione politica della loro regione. Con una quota così elevata di firme da raccogliere, il referendum diventa uno strumento alla portata soltanto di gruppi fortemente organizzati, come lo sono certi partiti o coalizioni di partito, riducendo di fatto la possibilità di essere utilizzato da gruppi di “semplici” cittadini. Non sono, peraltro, nemmeno ravvisabili giustificazioni basate sull’abuso di questo dispositivo democratico, visto che di referendum abrogativi nella nostra regione ne sono stati richiesti pochi, come hanno anche ricordato ieri gli stessi consiglieri che hanno deciso di votare a favore della legge.
Dopo aver votato a larga maggioranza l’articolo che prevede l’innalzamento della quota minima di firme necessarie a richiedere il Referendum Abrogativo Regionale, dopo che sono stati respinti gli emendamenti che sostenevano la necessità di eliminare o abbassare lo sbarramento del quorum, dopo l’approvazione definitiva della legge, ora non ci resta che sperare in almeno dodici consiglieri regionali
Tali consiglieri, infatti, potrebbero firmare la richiesta di referendum confermativo a cui sottoporre questa legge, consentendo quindi ai cittadini di avallare o meno una legge che li riguarda direttamente. Considerando che i consiglieri contrari sono stati 15 si tratta soltanto di verificare quali abbiano intenzione di assumersi la responsabilità di una decisione certo impegnativa ma sicuramente doverosa. Non saranno soli, noi li sosterremo, così come sono certa vorranno fare tutti coloro che in questi ultimi mesi hanno dimostrato una certa sensibilità nei confronti dello strumento del Referendum. Sto pensando a Bruno Malattia, a Riccardo Illy, e a tutti quelli che assieme a noi hanno contribuito al positivo svolgimento del recente 29 settembre.
Signore e Signori, una lunga serie di incontri, di telefonate, di lettere via posta normale e via posta elettronica, sulla questione della legge elettorale, hanno allungato un po' i tempi che in qualche modo avevamo previsto per una ponderata decisione sulla praticabilità o meno dell'iniziativa del Manifesto e della Convention.
Tuttavia tra pochi giorni potremo avere elementi sufficienti per passare ad una fase più operativa.
Nel mentre colgo l'occasione di informarVi delle personalità politiche invitate a partecipare all'iniziativa e che si deve interpretare come un primo e parziale elenco che a partire dalle conoscenze ed i contatti personali ognuno di noi, se lo vorrà, potrà integrare.
Anna Piccioni, Alessandro Claut, Tarcisio Barbo, Etta Carignani, Guido Carignani, Gianfranco Carbone, Piero Fornasaro, Mario Quaia, Kaled Fuad Allam, Giovanni Cucci, Fulvio Bronzi, Silvia Acerbi, Franco Bandelli, Franco Codega, Stefano Decolle, Franco Paticchio, Daniele Capezzone, Alessandro Tesini, Uberto Drossi Fortuna, Gianni Pecol Cominotto, Angela Brandi, Paolo Ciani, Adino Cisilino, Michele De Grassi, Gianpiero Fasola, Aldo Ariis, Roberto Asquini, Riccardo Illy, Renzo Tondo, Alessia Rosolen, Fabio Scoccimarro, Maria Antonietta Marucci Vascon, Ladj Minin, Federico Pacorini, Mario Puiatti, Fiorenzo Barbarino, Alessandra Battellino, Enrico Bulfone, Renato Carlantoni, Marco De Agostini, Fausto Deganutti, Lucio Rossi, Maurizio Del Bello, Gianfranco Di Bert, Alcide Muradore, Salvatore Palermo, Anna Illy, Ernesto Pezzetta, Adriano Ritossa, Francesco Serpi, Franco Francescato, Andrea Pittini, Ernesto Pezzetta, Isidoro Gottardo, Franco Baritussio, Enrico Gherghetta, Diego Volpepasini, Vittorio Sgarbi, Luca Visentini, Bruno Malattia.
Ad oggi con un lavoro di contatto serrato ma non ancora completato, possiamo contare su una decina di adesioni.
PROSSIME INIZIATIVE :
COME PUOI CONTRIBUIRE:
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Firma nel tuo comune la proposta di legge di iniziativa popolare
(è stata depositata in molti comuni ma se non la trovi ti puoi recare
nel municipio del capoluogo di provincia);
Partecipa attivamente all'attività politica Radicale in questa Regione, nella tua Provincia, nel tuo Comune, collaborando
in base alle tue disponibilità e capacità.
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