Diritti e discriminazioni LGBT: incontro a Trieste
SINTESI DELL'INCONTRO DI VENERDI' 24 FEBBRAIO 2006
Temi di intervento degli enti locali proposti:
1. Registro delle unioni civili (ultimi nati Trento e Viareggio)
2. Politiche antidiscriminatorie (Ufficio contro le discriminazioni nell'ambito delle Istituzioni)
3. Politica di aggregazione (Spazio aggregativo per persone LGBT)
4. Politica di prevenzione su malattie sessualmente trasmissibili (in collaborazione con l'Azienda Sanitaria) mirata a tutti e non solo a LGBT.
Erano presenti i candidati:
Ettore Rosato - Maria Teresa Bassa Poropat - Dino Mancarella - Laura Marcucci in rappresentanza di Nerio Nesladek
Fabio Scoccimarro ci ha scritto due righe con le quali dichiara che la sua amministrazione non ha mai discriminato gay e lesbiche, ma essendo fuori città non partecipa alla serata.
Roberto Di Piazza, via telefono, spiega la sua non presenza per evitare confronti faccia a faccia con gli avversari e da la sua disponibilità al Circolo per un incontro.
Dopo un discorso di apertura e di presentazione dei motivi che inducono lesbiche e gay a chiedere con forza diritti e iniziative antidiscriminatorie da parte delle istituzioni viene chiesto ai candidati di esprimere un parere sul riconoscimento legale delle coppie lesbiche e gay e nello specifico di chiarire la loro posizione e gli impegni che intendono assumersi, se eletti, nei confronti delle persone lesbiche e gay di Trieste.
Ettore Rosato: In merito al riconoscimento delle coppie LG mette in luce la differenza tra la famiglia "tradizionale" ed il matrimonio e le coppie omosessuali non condividendo per gay e lesbiche la possibilità di un matrimonio dicendosi però pronto ad accogliere una normativa che tuteli i diritti dei singoli come riportato nel programma dell'Unione.In merito al registro delle coppie di possibile competenza comunale, ritiene di non impegnarsi in tal senso data la natura prettamente simbolica e poco pratica del registro.Condivide invece l'importanza di un'azione attiva dell'ente locale sul tema delle politiche antidiscriminatorie e delle politiche di aggregazione e si impegna a riportare nel suo programma un riferimento esplicito a lesbiche e gay.Sulle politiche di formazione ed informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili individua nella collaborazione con l'azienda sanitaria una possibile strategia.
Maria Teresa Bassa Poropat: Sul riconoscimento delle coppie lesbiche e gay non evidenzia in un istituto giuridico di tutela alcun aspetto negativo e conferma che la politica ha il compito di accettare l'evoluzione sociale e che pur mantenendo alcuni punti fermi sul tema dei diritti non deve arroccarsi sulla difesa ad oltranza di schemi sociali non più monopolistici.Accetta di buon grado il programma dell'Unione sull'impegno della tutela dei diritti di lesbiche e gay.Sulle politiche antidiscriminatore si trova d'accordo sulla proposta di una strategie di ampio raggio che tendano ad includere tutte le differenze, comprese quelle legate al diverso orientamento sessuale.Sull'ipotesi di un centro aggregativo destinato a lesbiche e gay, pur non contraria a livello di principio, evidenzia che uno spazio aggregativo destinato solo a persone LGBT può portare ad un isolamento invece che ad un inclusione.In merito alle politiche di informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili concorda sull'impegno degli enti locali con l'azienda sanitaria......
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