Il Messaggero Veneto 05-06-2002
Il presidente della giunta regionale conferma l'incontro di domani, ma si prepara allo scontro
Ariis: Cgil, Cisl e Uil sconfinano. Zoppolato appoggia la "linea dura"
TRIESTE - Basta con le pretese sindacali di mettere paletti su ogni cosa, la giunta è stata disponibile al dialogo, ma non può continuare a subire diktat di natura squisitamente politica. E' una dichiarazione di guerra quella che arriva da Forza Italia, per bocca del capogruppo Aldo Ariis ma con il dichiarato placet di Renzo Tondo, in missione a Banja Luka? Parrebbe di sì, anche perché domani ci sarà un incontro del presidente con Cgil, Cisl e Uil, e la sortita sembra venir fatta a scopo preventivo, quasi un gioco d'anticipo in attesa dello scontro.
La dichiarazione è molto dura, quando si considerino i toni usualmente calibrati e morbidi di Ariis. Lui preferisce parlare di fermezza, e precisa di esprimersi a nome del partito e di tutti i consiglieri, in primis Tondo; sottolineando però come nei discorsi da fare con gli alleati, l'atteggiamento comune nei confronti dei sindacati sia prioritario. "In questi giorni si è assistito ad una serie di ultimatum sindacali nei confronti del presidente. E secondo Forza Italia in una democrazia compiuta quale deve essere la nostra, l'istituto dell'ultimatum non è contemplabile", dice il capogruppo azzurro.
"Al di là dell'approccio sbagliato, c'è poi anche il discorso del ruolo che compete ai sindacati", aggiunge. "Siamo convinti dell'importanza che ha la difesa degli interessi dei lavoratori. Ma si commette un errore, e non si fa l'interesse dei propri rappresentati, quando ci si presta ad operazione che giocano sul versante politico. Quando si cerca di imporre delle strategie, persino delle forme di governo. Le organizzazioni dovrebbero invece limitarsi a svolgere la loro funzione di tutela indipendentemente dal fatto che al potere sia il centrodestra o il centrosinistra". "E' un'operazione preconcetta, che mi sembra riflettere quanto sta avvenendo a livello nazionale. Che ce ne sia o meno bisogno, si sceglie anche qui la via dell'agitazione. E alla fin fine tutto questo nobile agire e proporsi si traduce nella lista della spesa: un po' di soldi qui, un altro po' lì. Mi sembra persino svilente", dice ancora Ariis, lasciando capire come dietro le sue dichiarazioni ci sia l'orientamento positivo del capo delle giunta.
"Anche se al più presto ne parleremo con gli alleati, perché il tema è importante, al momento questa è una posizione di Forza Italia, seguita agli incontri avuti con il presidente. Un paletto in vista dell'incontro di domani? Potrebbe essere, perché tanto Tondo, quanto Ciani e Santarossa hanno dimostrato la massima disponibilità al confronto. Però, se la controparte sceglie la via di un'azione preconcetta e strumentale...". Gli alleati convengono sulla linea dura. "Io queste cose le vado dicendo da tempo. Quindi da parte della Lega c'è piena condivisione delle posizioni di Tondo. Ascoltati i rappresentanti dei lavoratori, la politica deve prendersi le sue responsabilità e andare avanti", dice Beppino Zoppolato, segretario di Lega Nord.
Qualche distinguo, peraltro non di fondo, viene invece da An. "In linea di principio siamo d'accordo, in quanto è evidente anche ai ciechi che il confronto, dal piano amministrativo e legislativo, rischia di trasformarsi in qualcosa di esclusivamente politico", dice il capogruppo Adriano Ritossa. "Però c'è da osservare che questa situazione deriva anche da un errore di Tondo: quando dice di voler fare la concertazione, deve sentire tutti, non ignorare una parte dei sindacati". "Proprio ieri mi hanno chiamato quelli della Cisal, per protestare: rappresentano la seconda organizzazione per quanto concerne i dipendenti regionali, hanno sottoscritto un accordo, e poi il presidente non li chiama", conclude Ritossa. "Ho detto loro che hanno ragione, e che devono fare un'azione combinata con l'Ugl".
Luciano Santin