Il Messaggero Veneto 01-07-2002
Centro-sinistra compatto nel criticare il progetto di abolire i ballottaggi comunali. Pegorer: situazione grave
Pressacco: alla Cdl non interessa la volontà dei cittadini
UDINE - Una mina sulla strada che potrebbe portare alla rielezione di Sergio Cecotti a primo cittadino di Udine: così è stato interpretato il proposito della Cdl di eliminare il ballottaggio anche nei comuni capoluogo di provincia. E le reazioni sono state immediate e vigorose: sdegnata - come riferiamo nell'articolo a lato - quella di Renzo Pascolat, capogruppo della Lista per Cecotti-Movimento Friuli, tra ironica e preoccupata quella di Carlo Pegorer, segretario regionale dei Ds, e di Flavio Pressacco, consigliere provinciale di udine della Margherita.
«Lo stato di confusione e di paura in cui versa il centro destra regionale - attacca invece Carlo Pegorer - è ormai noto a tutti i cittadini del Friuli-Venezia Giulia. L'arroganza dei giorni precedenti alla sconfitta di Gorizia e allo stesso deposito delle 52 mila firme ha lasciato il posto a tentativi di varia natura, locali e perfino romani, tendenti a scippare il referendum e ora anche ad eliminare il ballottaggio nelle elezioni amministrative dei quattro capoluoghi di provincia e di altre tre città che in regione superano i 15 mila abitanti». «La Lega sembra allinearsi alla fine, dopo tanto inutile vociare, all'idea presidenzialista. Ciò viene fatto ottenendo in cambio da Forza Italia e da An proprio l'eliminazione dei ballottaggi, come da tempo insistentemente ha chiesto lo stesso Bossi».
«Siamo davvero in una situazione pericolosa e grave per le nostre istituzioni regionale e locali. La Casa delle libertà - sottolinea Pegorer - continua a considerare le regole democratiche come uno strumento da asservire ai propri interessi e ciò viene fatto proprio perchè il suo potere mostra ormai pericolosi ed evidenti scricchiolii. L'idea infatti di eliminare i ballottaggi così come di scippare il referendum porta questo segno di arroganza nei confronti della vita democratica e delle regole stabilite: i cittadini, la loro partecipazione non contano niente; conta soltanto la possibilità di rimanere in sella usando tutti i modi possibili, anche i più spregevoli e irresponsabili da un punto di vista istituzionale.»
«Infine è ormai evidente il fatto che Forza Italia in Friuli teme di perdere per l'ennesima volta lo scontro politico nella città di Udine ed allora, magari attorno a un buon bicchiere di vino, il mago di turno inventa l'eliminazione del ballottaggio. Vedremo se il sindaco di Udine saprà opporsi a queste manovre». «Mi sembra una cosa assurda - incalza da parte sua Flavio Pressacco, consigliere provinciale della Margherita -. Ritengo che il ballottaggio sia una grande espressione di democrazia perchè consente ai cittadini di scegliere, andando oltre le indicazioni di voto dei partiti o dei gruppi politici e oltre alleanze non sempre trasparenti, la persona che ritengono più capace e più rappresentativa per affidarle il ruolo di primo cittadino. Togliere il secondo turno significa privare gli elettori di questa possibilità e affidare l'elezione del sindaco a un primo turno in cui potrebbe essere eletto un candidato capace di cogliere soltanto il 20-30% dei consensi, una figura scelta o condizionata dalle segreterie di partito».
«Nel caso specifico - prosegue Pressacco - si capisce che dietro la proposta della Cdl c'è la preoccupazione per il caso Cecotti. Ma al di là di questo è una nuova dimostrazione della volontà di strumentalizzare e piegare ai propri interessi situazioni che dovrebbero essere oggetto di attente riflessioni istituzionali. Per fortuna sto notando che contro questo modo di procedere ci sono segnali di ribellione anche da strati terzopolisti e da parte di esponenti di destra, come Cianci o Fabris».