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Il Piccolo 21-05-2002

È bastata una conferenza stampa dei consiglieri forzisti Cisilino, Stefanoni, Dal Mas e Staffieri a provocare uno scivolone di oltre il 5% in Piazza Affari

«Nuove tasse regionali». E il titolo Snam frana

Ipotizzato il «dazio» su gasdotti e oleodotti. L'assessore Arduini smentisce: «Proposta priva di senso»

Il quartetto azzurro avrebbe voluto replicare in Friuli Venezia Giulia un analogo provvedimento adottato di recente dalla Sicilia

TRIESTE - È bastata la conferenza stampa di venerdì scorso da parte di quattro consiglieri regionali di Forza Italia ( ieri smentiti dall'assessore regionale alle Finanze Pietro Arduini) per provocare ieri un piccolo tracollo in Borsa per il titolo Snam rete gas. La società del gruppo Eni, che ha ampi interessi connessi al Friuli Venezia Giulia, ieri si è rivelata particolarmente debole in una Piazza Affari già di per sè negativa: a penalizzare la Snam sono state le voci di nuove tasse in arrivo da parte della Regione a carico delle società concessionarie di oleodotti e gasdotti che attraversano il territorio.

I titoli hanno perso ben oltre il 5 per cento, attestandosi attorno a 2,8 euro. «Ma il ribasso - hanno ammesso gli analisti - è in parte da attribuire allo stacco della cedola, che impatta per circa 3,1%». Va ricordato che lo scorso aprile in Sicilia è entrata in vigore la tassa (prevista dalla Finanziaria della Regione) sotto forma di «tributo ambientale» imposto a chi possiede grandi gasdotti di trasporto, cio la sola Snam rete gas. A provocare lo sconquasso è stata, come accennato, la proposta di legge per l'istituzione di un tributo ambientale presentata venerdì scorso (a Borsa chiusa) da quattro consiglieri regionali di Forza Italia, Adino Cisilino, Franco Dal Mas, Gualtiero Stefanoni e Giulio Staffieri. Lo scopo del provvedimento? «Finanziare investimenti finalizzati a ridurre e prevenire il potenziale danno ambientale derivante dalla condotte installate nel sottosuolo della regione - ha spiegato il quartetto - nelle quali è contenuto petrolio o gas metano». In definitiva, si tratta della richiesta di un risarcimento a favore dell'ambiente, quantificato forfettariamente in 50 milioni di euro per il 2002 e in 300 milioni a regime.

«Non si tratterà di un dazio - aveva precisato Cisilino -, ma di un'imposta di natura ambientale. La regione è attraversata da un passaggio particolarmente penalizzante di oleodotti e gasdotti che servono il territorio locale per una minima parte, eppure aprono fronti di pericolo da non sottovalutare. Una bomba che va vigilata. Riteniamo dunque giusto che Snam e altre aziende concessionarie, impegnate in attività di trasporto, distribuzione, vendita o acquisto, indennizzino il Friuli Venezia Giulia sia per consentire la predisposizione di adeguate misure di sicurezza, sia per il miglioramento ecologico-ambientale delle aree attraversate dalle condotte: servitù che abbiamo sempre subito gratuitamente».

Secondo la proposta di legge dei consiglieri forzisti, la tassa dovrebbe essere proporzionale alla quantità di fluido trasportato. Ma in serata è arrivata la secca precisazione di Arduini: «Questa è la classica tempesta in un bicchier d'acqua», ha commentato l'assessore leghista. «La proposta dei consiglieri regionali forzisti - ha aggiunto - non può in nessun caso essere considerata come una decisione della Regione o della giunta Regionale. Comunque questa proposta non avrà certo vita facile in Consiglio regionale in quanto priva di senso perché, in tal caso, bisognerebbe istituire una tassa anche sul passaggio della rete petrolifera verso l'Austria. Non vedo come questa strategia possa inquadrarsi negli sforzi che le Regioni fanno per ottenere maggiori autonomie dal centro. Insomma, è un'autogol dei forzisti».

red. reg.