Il Piccolo 22-11-2001
Iniziati a Trieste i lavori dell'Iniziativa centroeuropea. Oggi i ministri degli Esteri metteranno a punto i documenti politici
Nessun incontro bilaterale tra Roma e Zagabria. Il nodo dei beni abbandonati dagli esuli
TRIESTE - La condanna e la lotta contro ogni forma di terrorismo e il piano d'azione per il biennio 2002-2003 saranno i due documenti politici su cui si focalizzeranno domani i lavori dei capi di governo dell'Iniziativa centroeuropea (Ince). Documenti che saranno preparati oggi nel corso del summit dei 17 ministri degli Esteri e che, se all'apparenza possono sembrare slegati, si fanno portatori, invece, di un unico messaggio che coniuga i valori della stabilità, del progresso democratico e della cooperazione. «L'Ince - spiega il sottosegretario agli Esteri, Roberto Antonione è l'unica iniziativa istituzionale che comprende un numero importante di Paesi, all'interno della quale l'Italia può essere considerata il leader.
Solo due sono i Paesi dell'Ince che sono membri dell'Unione europea (Italia e Austria ndr.), altri sono in fase di adesione, altri sono lontanissimi e altri ancora non hanno alcuna intenzione di guardare all'Europa». «Dopo i tragici fatti dell'11 settembre - prosegue Antonione - l'importanza di questo forum privilegiato fatto di dialogo e integrazione si è accresciuta proprio perché l'Ince comprende realtà forti, quali quelle dei Balcani, dove la destabilizzazione può creare un humus tale da consentire al crimine organizzato e ad alcune forme di terrorismo di poter crescere e proliferare».
LOTTA AL TERRORISMO. La base della discussione verterà sulla relazione preparata negli ultimi anni dai vari ministeri degli Interni dei Paesi Ince e che tratta di crimine organizzato, di traffico dei clandestini, del traffico di droga e del riciclaggio del denaro sporco. Il quadro che emerge è sostanzialmente incoraggiante, in quanto le legislazioni vigenti non mostrano grosse discrasie. Si tratta ora di accrescere le forme di cooperazione operativa e di intelligence, inquadrando il tutto nella cornice normativa europea. I Paesi Ince hanno disegnato una vera e propria mappa delle direttrici del crimine e hanno evidenziato le principali tipologie dei reati commessi proprio per avere ben chiari quali devono essere le politiche comuni per contrastare i fenomeni illegali. Che, come ci avvertono i fatti del presente, sono più o meno compromessi con quella «Internazionale del terrore» contro cui l'Occidente ha dichiarato guerra.
STABILITA' POLITICA. E il principale deterrente che l'Ince metterà a punto a Trieste è quello di dare un concreto impulso alla stabilità democratica e politica al suo interno. Per fare ciò «la presidenza italiana - come conferma il vice direttore generale dell'Ince, l'ambasciatore Anton Rupnik - ha elaborato un piano di lavoro ispirato al pragmatismo e che basa le sue leve su organismi già pienamente operativi». «Per non correre il rischio di commettere alcuni errori del passato - conclude Rupnik - e limitandosi a scrivere un libro delle fiabe, ma per elaborare altresì una metodologia operativa la più concreta possibile». A tale scopo tre sono gli obiettivi cruciali: il raffrozamento della cooperazione tra i Paesi partner, una maggiore partecipazione al processo di integrazione con l'Ue e un rinnovato impulso al processo di trasformazione dei Paesi con una struttura economica in fase di transizione. E la presenza già oggi di prima mattina a Trieste del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha in programma una fitta serie di incontri bilaterali, fanno parte di questa nuova sfida lanciata dall'Ince. Che vuole coniugare stabilità con legalità e lotta al terrorismo