Il Messaggero Veneto 23-01-2002
A Porcia 50-60 mila pezzi in meno. Assunzioni a termine e ore di straordinario ridotte
PORDENONE - Electrolux chiude cinque stabilimenti nel mondo e alloca in alcune unità produttive italiane le relative produzioni. Susegana e Firenze intercettano 400 mila frigoriferi, Mel e Rovigo (motori e compressori) sono la destinazione di importanti volumi, sia per quantità che per qualità, mentre per Porcia (lavatrici) si prevede un leggero calo produttivo. Delle linee generali del progetto di ristrutturazione che la multinazionale svedese ha predisposto per il settore della componentistica e del bianco, si è discusso a Treviso tra azienda e organizzazioni sindacali, Fim, Fiom e Uilm. Un lungo confronto utile a delineare quelle che sono le strategie del Gruppo, ma non ancora esaustivo. Già ipotizzati per il mese di febbraio, infatti, incontri successivi, propedeutici al raggiungimento di un accordo generale e alle successive intese a livello di singolo sito produttivo.
Nonostante l'esistenza dei noti freni competitivi, come il costo del lavoro, Electrolux sceglie ancora di investire in Italia e di radicare nella penisola meridionale d'Europa, una parte importante del proprio impero. Electrolux è infatti leader mondiale nella produzione di elettrodomestici, come frigoriferi, cucine, aspirapolveri, con 87 mila lavoratori nel mondo ed un fatturato di 15 miliardi di euro.
Le scelte degli svedesi implicano però un riassetto degli stabilimenti, si ipotizza infatti una riorganizzazione del "freddo", spinta anche dalla chiusura di Kassel (Germania) e dal trasferimento delle produzioni in Italia e Spagna, che punti molto sulla specializzazione dei diversi siti. Gli stabilimenti della componentistica (a Mel e Rovigo) sono contestualmente chiamati a recuperi di produttività, redditività e efficienza, oltre che a far fronte a «volumi aggiuntivi importanti - spiega Luigi Copiello, coordinatore nazionale della Fim per il Gruppo Zanussi - che possono incidere sullo scenario di riferimento per questi stabilimenti. Occorrerà capire - aggiunge - se Mel è disponibile a far scattare un'inversione di tendenza vera, o se preferisce imboccare una strada in discesa dalla quale non c'è ritorno».
L'azienda chiede al sindacato, e quindi ai lavoratori, di partecipare a queste decisioni, fermo restando che i volumi sono un obiettivo imprescindibile per Electrolux. Le modalità con cui verranno realizzati, se, dunque, attraverso un accordo oppure attraverso il ricorso al lavoro interinale, sarà oggetto di approfondimento negli incontri delle prossime settimane.
In uno scenario economico globale ancora fortemente connotato da una stagnazione della domanda, l'elettrodomestico sostanzialmente "tiene". Le previsioni della multinazionale parlano, oggi, di una leve flessione dei volumi per Porcia (lavatrici) misurabile in 50/60 mila pezzi con conseguenze molto contenute sul sito produttivo, affrontabili con un minore ricorso allo straordinario o alle assunzioni a termine. Si segnala infine un leggero rallentamento del piano di investimenti mirato a rendere operative, sempre a Porcia, le nuove linee produttive per le asciugabiancheria di marca Aeg delocalizzate nel Friuli Occidentale e provenienti, anch'esse, dalla Germania.
Elena Del Giudice