Il Messaggero Veneto 25-04-2002
Il presidente della giunta ha presentato un dossier sulle emergenze del Friuli-Venezia Giulia
Dal premier l'ok a un tavolo comune su maggiori risorse, infrastrutture e riforme
di FEDERICA BARELLA
UDINE - Un filo diretto con il Governo di Roma. Un rapporto privilegiato con il presidente del Consiglio dei ministri e l'istituzione di un tavolo di confronto permanente con l'intero esecutivo nazionale. E' questo il risultato ottenuto dal presidente della giunta regionale Renzo Tondo nel suo incontro riservato con il premier Berlusconi, svoltosi ieri mattina a Roma. Un mini-vertice a due, nel corso del quale Tondo come aveva richiesto esplicitamente allo stesso leader forzista poco più di una settimana fa, ha esposto urgenze e problemi del Friuli-Venezia Giulia soprattutto in relazione ai rapporti con Roma.
Tondo ha presentato a Berlusconi un vero e proprio «dossier» sul Friuli-Venezia Giulia. «Ho esposto al premier problematiche concrete e non un semplice elenco della spesa - ha subito voluto precisare il presidente al termine dell'incontro -. Un fatto questo apprezzato dallo stesso Berlusconi che ha compreso come la nostra non sia una semplice richiesta di soldi, ma una necessità di trovare un canale privilegiato con Roma su problemi essenziali».
Di soldi comunque se ne è parlato, e molto. Anche perchè uno dei primi punti illustrati dal presidente Tondo, nel corso del faccia-faccia svoltosi nei salotti di via del Plebiscito, è stata proprio la vicenda legata all'aumento dei decimi, ovvero della quota di Irpef e di Iva che Roma potrebbe lasciare al Friuli-Venezia Giulia. Tale nuova quota di gettito, secondo le intenzioni della giunta del Friuli-Venezia Giulia, dovrebbe andare a coprire in maniera permanente le spese sanitarie, in continuo aumento dopo la fuoriuscita della nostra regione dal riparto dei fondi del sistema sanitario nazionale.
Il secondo problema affrontato dal presidente Tondo, nel corso del suo colloquio con il presidente Berlusconi, è stato l'accordo quadro sulle infrastrutture che riguardano da vicino il Friuli-Venezia Giulia, un accordo che potrebbe diventare presto, secondo quanto riferito dallo stesso Tondo, un decreto del presidente del consiglio dei ministri. Uno strumento, quest'ultimo, di un gradino inferiore a una legge vera e propria, ma di valore assoluto a livello di indirizzo del governo. All'interno di tale documento dovrebbero così trovare spazio le questioni legate al Corridoio 5, alla Legge obiettivo, allo sviluppo delle Ferrovie in Friuli-Venezia Giulia e verso l'Est, nonchè gli interporti.
Infine il presidente Tondo ha illustrato a Berlusconi anche altri temi legati all'internazionalizzazione della nostra regione e alla salvaguardia della sua specialità. In particolar modo si è parlato infatti della necessità di arrivare quanto prima a una nuova legge, soprattutto aggiornata, sulle aree di confine, oltre che di una nuova accelerazione degli aspetti burocratici legati all'applicazione della legge di tutela delle minoranze linguistiche.
Tutti argomenti sui quali il presidente Berlusconi, a detta del capo dell'esecutivo regionale Tondo, si è mostrato particolarmente attento, soprattutto per la concretezza dei problemi illustrati. E per arrivare ad avere un dialogo più diretto tra Regione Friuli-Venezia Giulia, secondo quanto riferito dallo stesso Tondo, al termine dell'incontro Berlusconi ha subito messo a disposizione del forzista carnico un suo stretto collaboratore.