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Il Messaggero Veneto 30-04-2001

In linea con la scelta di Emma Bonino.

Presentata la squadra elettorale Sciopero della fame per i radicali friulani

UDINE - Un tavolo per raccogliere le firme in piena piazza Matteotti a Udine. Come nella propria migliore tradizione, all'aperto, tra lo scorrere dei passanti, i radicali, lista Emma Bonino, hanno presentato i candidati del Friuli alla camera dei deputati e del Senato. Ma l'occasione è servita anche per prendere atto dello sciopero di Emma Bonino, raccogliere le firme a sostegno dell'eutanasia e della ricerca scientifica, per esporre nuovamente i cavalli di battaglia del gruppo radicale e per far presente come, alle elezioni provinciali, la compagine correrà sola, con un candidato tutto udinese.

Dati alla mano, la Lista Emma Bonino assicura d'essere completamente oscurata dai sistemi d'informazione nell'attuale competizione elettorale. Ecco perché, fino a quando non riceverà un segnale forte dal Capo dello Stato, Emma Bonino ha deciso di attuare lo sciopero della fame e della sete.

A Udine, da questa mattina, a portare digiunare per protesta, sarà invece Gianfranco Leonarduzzi, candidato al Senato nel collegio numero 4 dell'Alto Friuli. Con i radicali Lista Bonino per un seggio alla camera dei deputati, nel collegio numero 5, Udine città, correrà Paolo Gandolfo, mentre al collegio 6, Carnia, ci sarà Stefano Barazzutti. L'aspirante senatore, invece, oltre a Leonarduzzi, è Tullio Mikol, candidato al collegio 3, Bassa friulana. Ma nella centrale piazza delle erbe, i radicali hanno di nuovo espresso la propria volontà di far approvare la legge sull'eutanasia, «un atto importante - ha confermato Gandolfo - per la scelta della modalità della fine della propria esistenza».

Legalizzare le droghe leggere, per eliminare la criminalità organizzata e ridurre il giro d'affari, e la clonazione a fini terapeutici sono stati gli altri due argomenti trattati. «La ricerca scientifica oggi è vietata in Italia - ha concluso Leonarduzzi - e la destra o la sinistra non la sostengono per paura di perdere i voti dei cattolici. Eppure a questa battaglia hanno aderito 400 scienziati, tra cui 32 premi Nobel, mentre a Udine il sostegno arriva dal ricercatore scientifico, Claudio Brancolini, impegnato all'università di Udine».

Anna Buttazzoni