Sponza: La rosa nel pugno, una scelta possibile

Sono trascorsi alcuni mesi dalla decisione da parte di quattro soggetti politici, Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Socialisti Democratici Italiani e Federazione dei Giovani Socialisti, di lavorare per la costituzione di quello che in futuro potrebbe diventare un nuovo soggetto politico ma che per il momento, viste le vicine scadenze elettorali, non può strutturarsi se non come lista elettorale.

La potenzialità dirompente di un nuovo soggetto, laico, socialista, liberale, radicale, è tutta concretamente rappresentata e quantificata dall'accanimento rivolto dagli altri partiti nel tentativo di renderne più difficile - e non paritaria in termini di opportunità di competizione con le altre liste - la presentazione alle prossime elezioni politiche. Un accanimento iniziato dal centro-destra, con la modifica del sistema elettorale, e di fatto avvallato da buona parte de centro-sinistra, con una non adeguata attenzione (non potendone provare la malafede) alle votazioni parlamentari di questi ultimi giorni, come peraltro drammaticamente evidenziato dallo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella. Ma se è evidente il tentativo di distruzione perpetuato dalla partitocrazia ben più subdolo, perché difficilmente individuabile e gestibile, può essere il danno provocato da una sorta di auto implosione; ossia dal verificarsi di fenomeni interni che portino i soggetti promotori a configgere tra di loro.

Se inizialmente il progetto Rosa Nel Pugno può essere sintetizzato dalla sommatoria delle pratiche politiche dei quattro soggetti promotori, esso può avere senso soltanto in vista della creazione di un vero e proprio nuovo Partito. Se già, anche recentemente a livello regionale, si è espressa la volontà di rimettere in discussione - in termini di possibile reciproco allontanamento - il rapporto tra radicali e socialisti subito dopo il 9 aprile, il rischio di non cogliere l'occasione per la nascita di qualcosa di inedito è molto forte.

Ebbene, a mio avviso, l'unico modo per evitare che La Rosa Nel Pugno si riduca a puro mezzo elettorale consiste nell'individuare nuovi metodi di partecipazione delle forze individuali che caratterizzano tanti, tra i cittadini simpatizzanti, che provenendo dall'ambito radicale o da quello socialista possono contribuire alla determinazione del Partito, a partire dal contributo militante per arrivare ad una riorganizzazione degli organi dirigenti e dei meccanismi di accesso alle liste elettorali anche - e forse soprattutto - a partire dal livello locale.

Christina Sponza

Monfalcone 09/02/2006