Il Piccolo 06-06-2002
Oggi il delicato confronto tra il presidente della giunta e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil sulle variazioni di bilancio. An all'attacco
Il capogruppo dei finiani: «Scordato il vero ruolo, quello della tutela dei lavoratori. E poi è inammissibile che Ugl e Cisal vengano escluse dall'incontro»
TRIESTE - «Caro sindacato, ormai pensi solo alla politica, dimenticando invece la tua missione principale: la tutela dei lavoratori e il ruolo di controllo». Nel giorno dedicato all'incontro tra i vertici di Cgil, Cisl e Uil e il presidente della Regione Renzo Tondo, arriva un duro attacco ai sindacati da Adriano Ritossa, capogruppo di An in Consiglio regionale. Una polemica iniziata alcuni giorni fa quando l'esponente del partito di Fini ha chiesto che siano ascoltati anche i rappresentanti dell'Ugl (ex Cisnal) e gli autonomi della Cisal. «È una questione di principio - chiarisce Ritossa - poiché non è possibile parlare solo con una parte del mondo sindacale, che ormai sconfina sempre più nella politica.
Tanto più Cisal e Ugl, che hanno un preciso progetto sulle tematiche della sanità, dell'assistenza e per i trasporti». Punti che saranno ovviamente toccati anche dalle sigle confederali, in vista dei prossimi aggiustamenti di bilancio.
«Qui va però smascherata una complicità omissiva di certo sindacalismo - spiega Ritossa - perché, ad esempio, pur essendo presente con i propri rappresentanti nell'ambito degli istituti previdenziali (Inps, Inail, eccetera), non si sta adopera nella tutela del lavoratore. Pensano alla politica, sparando non solo sul governo nazionale ma anche sulla giunta regionale». L'esponente di An punta principalmente il dito sul fenomeno del lavoro nero presente nel Friuli Venezia Giulia. «Significa evasione fiscale e previdenziale, ma interessa anche il problema dell'infortunistica. Proprio a questa voce abbiamo dedicato una variazione di bilancio - sostiene - che prevede uno stanziamento di circa 800 milioni di euro. Ma cosa fanno i sindacalisti per arginare il lavoro nero? Quante denunce, richieste e Vig 1 (moduli per la segnalazione all'Inps di omessi versamenti, ndr) hanno prodotto?».
Secondo Ritossa la politica regionale ha dato delle certezze, come nel caso di un apposito finanziamento per facilitare l'attuazione della legge 626 (sicurezza sul lavoro), mentre esistono precise mancanze del sindacato. «Hanno una funzione di vigilanza, non sempre la mettono in pratica. Dovrebbero prendersela con i loro rappresentanti che non controllano, prima di sconfinare nella politica. Non contesto - precisa - gli attacchi, anche quelli di stampo politico, che sono legittimi. Prima di farli, però, il mondo sindacale dovrebbe ottemperare alle competenze che gli spettano e non essere negligente a riguardo».
Pietro Comelli