Il Messaggero Veneto 30-01-2002
BRUXELLES - Con un Pil pro-capite pari al 116% della media Ue, il Friuli-Venezia Giulia è, alla pari col Lazio, la settima regione più ricca tra le regioni italiane dopo Lombardia e Trentino Alto Adige (entrambe al 136%), Emilia Romagna (132%), Valle d'Aosta (129%), Piemonte e Veneto (121%). Lo si desume da un'indagine condotta a livello comunitario da Eurostat. C'è sempre, comunque, un baratro tra le regioni più ricche e quelle più povere nell'Ue anche se le ultime riescono, pur con difficoltà, a rosicchiare qualche punto a loro favore. Così il Pil medio pro-capite di un cittadino di Londra continua a essere quasi 4 volte superiore a quello di un calabrese e rappresenta fino a 5 il potere di acquisto di un abitante della greca Ipeiros o delle isole francesi Reunion e Guyane.
In Italia ben presto saranno solo 4, invece di 5, le regioni del Sud (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) con un Pil pro-capite inferiore al 75% della media Ue, che si attesta sul 100%. La Basilicata, infatti, è in via di promozione in quanto ha raggiunto il 75%, ma non lo ha ancora superato. Quanto alla Sardegna, vanta già un 79%.
La fotografia delle aree più ricche e più povere dell'Ue scattata da Eurostat ha messo a confronto il Pil pro-capite, espresso in standard di potere d'acquisto (Spa), di 211 regioni sulla base dei dati '99. L'area metropolitana di Londra si conferma quindi, anche se con un punto percentuale in meno rispetto a un anno prima, la regione più ricca d'Europa (242% della media Ue); quella greca di Ipeiros e le isole francesi della Reunion e Guyane le più povere (51%). L'Italia, nel suo insieme, vanta un reddito pro-capite del 103% (invece del 101% di 12 mesi prima), ma la media nazionale nasconde grosse differenze. Il Pil per abitante delle regioni del Nord registra i livelli più elevati con Lombardia e Trentino Alto-Adige, che guidano la classifica (136%), seguiti da Emilia Romagna (132%) e Valle d' Aosta (129%). Nel Centro, tra le regioni più ricche si distinguono il Lazio (116%) e la Toscana (114%). La disparità più marcata interessa il Sud, anche se si registrano alcuni miglioramenti: il reddito medio pro-capite medio, infatti, è passato in un anno dal 64 al 67%. La Calabria (63%) è fanalino di coda.