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Il Gazzettino 12-05-2002

La fabbrica "frena" i nuovi lavori

Censimento Istat: l'industria regionale occupa il 36\% degli addetti e rallenta il boom dei servizi

In Friuli Venezia Giulia l'industria perde 6.689 addetti. Eppure, assorbendo addirittura il 36\% dell'occupazione, rallenta il boom dei servizi. Quelli che in Italia, spaziando dagli alberghi alle comunicazioni, dai servizi finanziari ai trasporti, dai bar ai servizi alla famiglia e all'impresa, minacciano ormai la tradizionale leadership delle fabbriche. È l'Istat, diffondendo i risultati provvisori dell'ultimo censimento generale dell'industria e dei servizi, a fornire la fotografia dello sviluppo friulan-giuliano nell'arco di un decennio. E lo fa, contando unità locali e addetti, settore per settore: industria, commercio, "altri servizi" e istituzioni.

Ebbene, il Friuli Venezia Giulia, ritrovandosi condannato al ruolo di "lumaca" del Nordest, mette a segno non poche performance negative su scala nazionale tant'è che, ad esempio, l'aumento complessivo di addetti dal 1991 al 2001 si rivela, in percentuale, inferiore non solo all'8,5\% nordestino ma addirittura al dato medio italiano: 4,1\% contro 4,4\%. Ma soprattutto, da Trieste a Pordenone, la regione si rivela più ancorata al passato. Se in un decennio, da nord a sud, le professioni più innovative registrano un aumento di addetti pari al 24,7\%, in Friuli Venezia Giulia si fermano appena al 16,7\%.

INDUSTRIA LEADER

Il motivo? L'Istat invita ad analizzare le quote d'occupazione. Settore per settore. In Friuli Venezia Giulia l'industria occupa il 36\% degli addetti, mentre in Italia si ferma al 33\%. In tutti gli altri settori, invece, il rapporto si rovescia: il commercio friulan-giuliano assorbe il 16,6\% degli addetti contro il 17,8\% del resto del paese e i nuovi servizi il 28,5\% contro il 29,5. Persino le istituzioni pubbliche e private, dove il numero complessivo di lavoratori sale da poco più di 80mila a quasi 87mila, sono meno "generose": la quota regionale di occupazione arriva al 18,9\%, quella nazionale al 19,7\%.

OCCUPAZIONE

Ma il trend, seppur più lento che altrove, è chiaro: l'industria perde addetti, i servizi ne guadagnano. In un decennio, in termini assoluti, il numero di occupati passa da 441.807 a 459.967. E segna un comunque positivo 4,1\%. Ma l'industria sconta un -3,7\% rispetto al '91, mentre il terziario avanzato guadagna il 16,7\%. Le istituzioni pubbliche e private crescono dell'8\%, mentre il commercio registra un poco incoraggiante -0,9\%. Che diventa ancor più grave se paragonato al +5,6\% del Nordest.

TRIESTE E GORIZIA KO

Le differenze geografiche, però, pesano. E disegnano uno sviluppo regionale a più velocità. La provincia di Pordenone, ad esempio, mette a segno un exploit: gli addetti, in dieci anni, crescono del 15,5\%. Quelle di Trieste e Gorizia, invece, arrancano: l'una, perde il 6,5\% di addetti; l'altra, il 4,8\%.

RECORD ISTITUZIONI

Un altro dato interessante porta al numero medio di addetti per unità locale. Ed ecco, ad esempio, che nell'industria ci sono 7,3 addetti per unità locale mentre in Italia scendono a 6,3. A Pordenone, però, salgono addirittura ad 8,6. E a Udine si fermano a 6,6. Le istituzioni, naturalmente, segnano la concentrazione maggiore: 8,9 addetti per unità locale con Trieste "superaffollata" a quota 14,7. E il commercio? La media regionale vuole 2,7 addetti in ogni negozio o centro commerciale e si rivela più alta di quella nazionale (ferma a 2,4). Infine gli altri servizi: occupano, ciascuno, poco meno di 4 addetti.

NUMERO DI IMPRESE

In cifre assolute, nell'industria, ci sono 22.768 unità locali. E di queste ben 11.073 si trovano in provincia di Udine. Più alte le cifre del commercio: 12.568 su scala provinciale e 27.926 su quella regionale. Ma sono i servizi a battere tutti: 34.411 unità locali, di cui 16.332 in Friuli. Si difendono le istituzioni che esibiscono quasi 10mila unità locali in tutto il territorio regionale. Complessivamente, allora, il Friuli Venezia Giulia uscito dal censimento 2001 conta 94.823 unità locali. E Udine 44.614: poco meno della metà.

R.G.