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Il Messaggero Veneto 26-01-2002

Oltre il 70% di adesioni allo sciopero

Le manifestazioni di Cgil, Cisl e Uil sull'articolo 18. Tondo: il confronto in settimana

TRIESTE - I vertici di Cgil, Cisl Uil non nascondono la propria soddisfazione per la partecipazione allo sciopero nazionale indetto per protestare contro le deleghe del governo su pensioni e licenziamenti. "Ho visto una grande partecipazione - commenta Paolo Populin, segretario regionale della Cgil -, e in particolare molti giovani. Questo mi fa piacere perché significa che non è riuscita la manovra del governo, che ha cercato d'inserire una logica che tendeva dividere e a discriminare fra i lavoratori anziani, già assunti, e i giovani che devono iniziare a lavorare o emergere dal sommerso.

Questa operazione non è riuscita: il mondo del lavoro è unito". Il Friuli-Venezia Giulia si è, dunque, fermato per quattro ore. Lo sciopero - secondo la Cgil - ha visto altissime adesioni in tutte le province, in particolare nelle grandi fabbriche, dove anche la risposta degli impiegati è stata superiore alla media, e nel comparto autoferrotranviario. Su tutti spiccano i dati delle grandi fabbriche, che hanno visto adesioni vicine al 100%: dalla Electrolux di Porcia alla Savio di Pordenone, dalla Ansaldo alla Fincantieri di Monfalcone, dove la visita privata del Presidente della Repubblica, ha coinciso con la pressochè totale astensione dal lavoro degli operai. A Trieste, nell' industria, le astensioni hanno riguardato mediamente il 70% dei lavoratori, operai e impiegati (interessante, per la Cgil, il 40% della Illy, azienda senza grande tradizione di lotte sindacali).

Per quanto riguarda i trasporti urbani, a Trieste e Gorizia i bus si sono fermati completamente per quattro ore, mentre a Udine e Pordenone la partecipazione allo sciopero è stata nell©‚ordine del 60-70%. Massiccia infine la partecipazione alle manifestazioni: 2.500 i lavoratori che hanno seguito il comizio di Ghezzi a Monfalcone, quasi 4.000 quelli in piazza Municipio a Pordenone, dove la manifestazione ha vissuto un momento di intensa commozione alla notizia dell' ennesimo infortunio mortale sul lavoro, verificatosi a Vigonovo (Pordenone) nel primo mattino. A Udine la protesta dei lavoratori sotto la Prefettura si è saldata con quella di un migliaio di studenti delle scuole superiori.

Le manifestazioni di ieri, secondo il segretario della Cgil hanno dimostrato al governo l'unità dei lavoratori, ma anche delle stesse sigle sindacali: "Hanno tentato di dividere anche il sindacato, ma credo che, con oggi, abbiamo dimostrato di essere uniti, in particolare su temi come i diritti fondamentali dei lavoratori che incidono sulle prospettive stesse del mondo del lavoro". Soddisfatto anche Luca Visentini, segretario regionale della Uil: "la gente ha capito quali sono le motivazioni di questi scioperi, e il messaggio che arriva al governo da tutta Italia è molto forte». "Le deleghe devono sparire dal tavolo delle trattative - conferma il segretario regionale della Cisl, Sante Marzotto -. Il governo si deve rendere conto che non tutto è vendibile o acquisibile. Questo governo - continua Marzotto - ha creato una situazione di conflitto apparentemente incomprensibile.

" La minaccia di agitazioni contro la finanziaria regionale, rimane valida, e il presidente della giunta Renzo Tondo fisserà la prossima settimana un incontro: "Le forze sindacali avevano posto l'accento sul metodo del confronto - ha detto Renzo Tondo -, poi hanno spostato, come è giusto, il discorso anche sul merito delle questioni. Credo che su quest'ultimo punto ci sia qualche spazio di manovra, anche se non molto." Tondo intende comunque entrare anche nel merito del questioni: "Credo che non ci sia stata una spiegazione corretta sull'allocazione delle risorse - dice -. Anche dopo l'incontro che ha preceduto la finanziaria, alcune richieste avanzate dai sindacati sono state accolte. L'importante è ristabilire dei rapporti civili, poi sul merito vedremo. Voglio solo aggiungere che, nel sistema regione, ognuno fa il suo mestiere, e guarda giustamente al proprio settore, ma io devo gestire le risorse per tutti».

Al.Ma.