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Il Messaggero Veneto 14-11-2001

Concluso il comitato ristretto

Voto: il centro-sinistra propone lo sbarramento al quattro per cento

UDINE - Con la riunione di ieri pomeriggio si è chiusa l'esperienza del comitato ristretto, l'organismo sorto per preparare un proposta di riforma elettorale da sottoporre alla quinta commissione, che dovrà vagliare nelle prossime settimane la proposta Molinaro - Zoppolato. La prima seduta è fissata per il 20 novembre, per delle audizioni, poi la quinta commissione tornerà a riunirsi il 15 gennaio, per iniziare la discussione. Dopo l'illustrazione del progetto nella scorsa seduta, è toccato alle opposizioni avanzare delle proposte per correggere il testo di legge: Franco Brussa, della Margherita, ha esposto le contro proposte concordate dall'opposizione.

Per quanto riguarda il premio di maggioranza, il centro sinistra vorrebbe riproporre la struttura già contenuta nella prima proposta Molinaro, con una maggioranza non superiore ai 33 seggi per la coalizione che ha ottenuto il 45 per cento dei voti. «Riteniamo che con 33 seggi si possa governare: la maggioranza in consiglio è di trenta voti, visto che il presidente non vota mai», spiega Brussa. Il centro sinistra inoltre chiede che, in ogni caso, il premio non superi mai il 15 per cento dei consiglieri, vale a dire nove seggi. La seconda proposta riguarda la soglia di sbarramento, che il certo sinistra vorrebbe veder calare dal 5 al 4 per cento: «bisognerebbe inoltre compiere delle simulazioni - aggiunge il consigliere della Margherita - altrimenti non si capirà mai se la soglia garantisce realmente l'ingresso di almeno un consigliere dei partiti che l'hanno superata»

" Gli altri due punti riguardano poi la doppia preferenza, a cui l'opposizione è contraria, e l'introduzione di norme che garantiscano la presenza di un rappresentante della minoranza slovena in consiglio. Su questo aspetto il centro sinistra ha indicato quattro strade alternative: il cosiddetto sistema "ladino", che prevede la presenza di un candidato sloveno in ogni lista e l'elezione di quello più votato, la creazione di un collegio ad hoc, il collegamento di una lista della minoranza ad un altra lista , o l'attribuzione al candidato della minoranza del primo seggio attribuito mediante il collegio unico regionale.

La Margherita poi ha anche presentato una serie di misure per favorire la presenza di donne in consiglio regionale, come delle agevolazioni per la presenza di candidate in tv e radio, con spazi rimborsati dalla regione e tempi garantiti, un contributo ai gruppi che hanno al loro interno delle donne. Su tutti questi punti la maggioranza sembra disposta a discutere con atteggiamento costruttivo: «Noi abbiamo sempre mantenuto vivo il confronto con le opposizioni - dice il presidente della quinta commissione, e segretario della Lega Nord Beppino Zoppolato -: si può discutere sia sull'eventualità di limitare la soglia di sbarramento, sia sulla soglia e sulla consistenza del premio di maggioranza; anche sulla doppia preferenza non ci sono pregiudiziali». «Anche sul favorire la presenza di donne in consiglio e l'elezione di un rappresentate della comunità slovena - continua Zoppolato - siamo assolutamente concordi».

La riunione non ha toccato il tema forse più discusso, vale a dire la possibilità d'inserire il nome del candidato presidente sulla scheda elettorale allo studio in Forza Italia: si tratta però di un'eventualità che non viene ritenuta sufficiente dai Ds: «mi sembra una soluzione furbesca che cerca di accontentare un po' tutti: - spiega Renzo Travanut - noi siamo favorevoli al presidenzialismo e non a questo pasticcio». Il richiamo del coordinatore di Forza Italia Roberto Antonione, che aveva esortato la maggioranza a scegliere per il presidenzialismo, sembra però destinato a cadere nel vuoto, e di sicuro non ha sortito effetti all'interno della Lega Nord: «Siamo favorevoli all'indicazione, - dice Zoppolato - ma non all'elezione diretta, che sarebbe la fine della politica e ci metterebbe nelle mani di un presidente con eccessivi poteri».

Al.M.