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Il Messaggero Veneto 25-10-2001

La rivincita del professore: orgoglioso di servire il Friuli

ROMA – (M.R.B.) Alla fine i grandi protagonisti dell'estate, Tondo, Galan, Valori, si sono ritrovati tutti nell'aulica cornice di palazzo Chigi per chiudere il “tormentone” del passante di Mestre. In una miscellanea tra project-financing, accordo Prodi e Berlusconi, parrebbe arrivata la soluzione agli insopportabili ingorghi della tangenziale di Mestre. Il presidente friulano ha rivendicato per il passante il ruolo di vessillifero «dell'ampliamento a Est dell'Ue e dell'integrazione che vede coinvolta la regione non solo da un punto di vista delle infrastrutture trasportistiche». E il suo portavoce, Alessandro Colautti, si è rallegrato «perché oggi abbiamo coronato una battaglia in difesa dell’accordo Prodi del ’97». Galan ha ricevuto gli elogi di Lunardi per avere tenuto premuto l'acceleratore sulla questione fino al compimento.

Ma è stato il professore Valori a spiegare la genesi del passante, partendo appunto dal ’97. «Io e Galan abbiamo firmato quell'accordo e siamo ancora qui», ha ricordato il presidente, «avevamo le stesse responsabilità manageriali di oggi e questo rende ancora più particolare lo spirito, l'orgoglio e la convinzione». Valori ieri in gran spolvero, all'epoca era «sempre presidente di Autostrade e viveva l'avvio del faticoso e entusiasmante percorso della privatizzazione». E qui con un vero colpo da maestro, svela l'asso della manica di Autostrade, che ha eliminato la Brescia Padova che avrebbe dovuto essere capofila del progetto. Nel ’99 fece trasferire il passante nell'atto aggiuntivo della concessione concordata con l'Anas, mentre non lo avevano fatto nè Autovie nè Venezia-Padova, «questa accortezza oggi ci permette di dare avvio attuativo all'opera».

«Fatti, non parole - il professore scocca l'unica frecciatina polemica - servono al paese, a volte i perditempo, amano dare distorte visioni gladatorie e contrapposte degli eventi importanti. Io preferisco sorridere, non rispondere e operare». Valori auspica poi una definizione rapida per la Pedemontana veneta, la Romea commerciale, l'A27 dopo Belluno, la costituzione della Veneto strade per gestire i 1700 chilometri delle ex Anas, sempre nell'ambito di una collaborazione fra operatori autostradali e le istituizoni. Poi si concede il gran finale: «Autostrade - annuncia -, è orgogliosa di poter servire ancor di più e meglio, con le sue arterie, il Veneto e il Friuli, collaborerà con umiltà e impegno con Autovie Venete e con la Venezia-Padova, il nostro compito- conclude il professore- sarà di consegnare l'opera al territorio nel più breve tempo possibile, avviando subito la ritaratura dei conti e l'avvio dei progetti definitivi». A Nord-Est è scoppiata la pace.