Il Messaggero Veneto 25-10-2001
Elezioni
TRIESTE – (A.M.) Un clima positivo in cui è possibile trovare spazi di dialogo e convergenza”: questo il commento più ricorrente fra i partecipanti al gruppo ristretto della quinta commissione sulla legge elettorale. Anche se la soglia del 5% (di sbarramento) riaccende le divisioni tra i partiti. Attorno allo stesso tavolo si sono ritrovati il presidente della commissione Zoppolato, Marini per Fi-Ccd, Baritussio di An, e Gottardo del Cpr, accanto a Travanut dei Ds, Fontanelli dei Comunisti italiani, Pegolo di Rifondazione comunista, Brussa per la Margherita, Puiatti dei Verdi, e il consigliere Serpi. Abbandonata ormai dalla maggioranza, e non solo, l’idea dell’elezione diretta del presidente, o di un sistema misto, la discussione si è concentrata sulle possibilità d’indicare comunque un candidato alla presidenza, senza però limitare le possibilità di scelta del consiglio, o legare la vita della legislatura all’esecutivo.
A questa esigenza sembra essersi piegata anche An: nel corso della discussione Baritussio, pur confermando le aspirazioni presidenzialiste del gruppo di An, ha però ammesso che i doveri verso la coalizione hanno consigliato un atteggiamento più morbido verso un sistema proporzionale. Più convintamente proporzionalisti invece Gottardo e Marini, che vedono la ricerca di un metodo d’indicazione del candidato presidente come una dolorosa necessità, da ridurre al minimo. Una novità è stata proposta da Fontanelli, del Pdci, che ha parlato di un possibile sistema per garantire l’elezione non del candidato presidente, ma dei leader delle coalizioni.
Fra sistemi in lizza c ’è poi sempre la possibilità di inserire il nome del candidato presidente nel simbolo della coalizione: si tratterebbe di un’indicazione politica, senza, alcun obbligo giuridico per il consiglio, che potrebbe mettere un tutti d’accordo. “Secondo me alla fine giungeremo ad un‘indicazione politica e basta - dice il presidente della commissione Zoppolato -. Ci siamo aggiornati al 6 novembre: dovremo stendere una proposta e poi discuterla in commissione».