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Il Messaggero Veneto 22-03-2002

Pronto il progetto di legge sul quale il presidente Tondo si gioca la candidatura nel 2003

Regione, un piano per la ricerca

Nuovo ruolo per Friulia, che finanzierà le idee su impresa e prodotti

TRIESTE - Chi sta intorno a Renzo Tondo, racconta che il presidente della giunta lo considera uno dei punti qualificanti a sostegno della propria ricandidatura nel 2003, e che intende farlo approvare dal consiglio prima dell'estate. A confermare l'importanza dell'iniziativa c'è anche il fatto che, con il presidente, ci siano i due assessori più importanti: Alessandra Guerra, vicepresidente dell'esecutivo e Sergio Dressi, responsabile dell'Industria.

E' la legge sulla ricerca e sull'innovazione, con cui il governo regionale intende rispondere alle sollecitazioni avanzate a più riprese dall'imprenditoria (che aveva lamentata l'inadeguatezza dei fondi stanziati nella finanziaria), mettendola in rete, attraverso l'amministrazione, con gli enti e gli istituti di ricerca. Elemento centrale per quanto attiene le risorse, sarà Friulia, della quale Tondo ha già annunciato una nuova mission volta a sostenere il nuovo e l'ideazione (perché, tra gli interventi di carattere innovativo ci sarà il finanziamento non solo dei progetti avviati, ma anche delle idee, sino al loro decollo). Altri finanziamenti potranno venir reperiti a livello nazionale ed europeo: da un lato c'è il bando di 120 milioni di euro per l'e-government lanciato dal ministro all'Innovazione Lucio Stanca, dall'altro il programma quadro per la ricerca dell'Ue, che metterà in circolo milardi di euro.

Una bozza del provvedimento (in progress per la sua stessa impostazione) è già stata predisposta dall'ufficio di gabinetto della giunta, e lunedì 8 aprile sarà oggetto di confronto tra Tondo, Guerra e Dressi, Friulia, le Università di Trieste e Udine, l'Area di ricerca ed alcuni esperti esterni. Anche se i contenuti del provvedimento sono top secret, la legge cercherà di coinvolgere la maggior parte possibile del tessuto produttivo: piccola, media e grande industria, artigianato, servizi, e in taluni settori pure agricoltura. E spingerà al massimo il coinvolgimento degli enti deputati alla ricerca e innovazione: come detto gli atenei, l'Area di ricerca, il Sincrotrone, e il Catas, nella cui compagine la Regione ha proprio ieri deciso di entrare.

Sergio Dressi fa qualche cauta anticipazione sugli obiettivi, perché i percorsi hanno ancora bisogno di verificare le compatibilità pratiche e giuridiche (occorre infatti rispettare le norme europee che disciplinano gli aiuti pubblici). "Le finalità sono sostanzialmente cinque: la prima è quella di finanziare la ricerca applicata e lo sviluppo precompetitivo delle imprese, ovvero gli studi sui nuovi prodotti, o le modifiche, prima dell'eventuale produzione. La seconda vuole invece favorire l'avvio di una nuova imprenditorialità ad alto contenuto innovativo, partendo dalla fase di impostazione dell'idea imprenditoriale, insomma, assisteremo e finanzieremo anche le idee per farle diventare imprese", dice l'assessore. "La terza e la quarta finalità sono quelle di finanziare le università e i centri di ricerca per svolgere studi sui processi produttivi, coinvolgendo fortemente queste realtà nella ricerca industriale, visto che sinora hanno puntato prevalentemente sulla ricerca pura".

"L'ultima delle linee previste dalla legge prevede la diffusione delle tecnologie di ricerca tramite contributi di tipo consulenziale. In questo quadro si colloca anche l'istituzione dell'albo dei consulenti della ricerca contenuta nella scorsa Finanziaria. Sulla ricerca intendiamo costituire un nucleo di indirizzo composto da tutti gli attori principali, sotto il coordinamento regionale", conclude Dressi. "Tutto questo prevede naturalmente investimenti adeguati. Friulia avrà un ruolo chiave, ma ci saranno finanziamenti nazionali e comunitari. Inoltre alcune realtà, come l'Area sono in grado di reperire autonomamente dei fondi. E poi ci saranno le poste di bilancio che verranno rimpinguate".

Luciano Santin