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Il Piccolo 20-12-2001

Auspicato un approccio «bipartisan» per trovare una soluzione definitiva ai risarcimenti oppure alla restituzione degli immobili confiscati

Esuli, il governo promette altri 500 miliardi

Sui beni abbandonati impegno di Giovanardi dopo un emendamento di Damiani

Il deputato del Centrosinistra: «La città ha bisogno di rapporti «normali» con Slovenia e Croazia». Il ministro: «Attendiamo la commissione giuridica»

Il Governo promette altri 500 miliardi agli esuli per l'indennizzo equo e definitivo, però con la prossima legge Finanziaria. L'impegno è stato preso dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, al termine della discussione sulla mozione presentata dal deputato triestino Roberto Damiani, che chiedeva di aggiungere nella Finanziaria 2002 in discussione alla Camera appunto 500 miliardi per rimpinguare la cosiddetta legge Camerini sugli indennizzi, varata la primavera scorsa, alla fine nella precedente legislatura.

Damiani aveva motivato la sua mozione, firmata anche da Riccardo Illy e Alessandro Maran, con la necessità di «rimuovere in maniera definitiva l' ingombrante ostacolo dell'equo indennizzo dei beni abbandonati, nell' interesse di tutto il Paese e di tutte le parti politiche, concordi nel giudizio positivo sull'allargamento a Est dell'Unione Europea». Infatti, secondo Damiani, le relazioni con Slovenia e Croazia per diventare «normali» hanno bisogno di definire questa questione. E ne ha bisogno soprattutto Trieste «capitale morale dell'esodo, città che ha pagato prezzi elevatissimi all'instabilità dei rapporti politici con il suo naturale entroterra».

Giovanardi ha replicato che il Governo condivide i contenuti dell' emendamento ma che ragioni tecniche impedivano l'inserimento della modifica nell'attuale legge Finanziaria. L'esponente del Governo ha ricordato che il ministero degli Esteri sta approfondendo l'esame della questione «per accertare i diritti soggettivi sui beni abbandonati che possono essere fatti valere legittimamente dagli esuli in base al principio di non discriminazione, fermo restando il rispetto dei patti sottoscritti a suo tempo con l'ex Jugoslavia». E quindi ha rivolto una preghiera a Damiani: «In uno spirito di collaborazione reciproca, bipartisan, che ha già fatto da cornice allo sforzo del precedente Parlamento su questa materia, chiedo di fare quello che ho fatto io l'anno scorso in sede di esame del disegno di legge sulla Finanziaria: ritiri l'emendamento».

Ma, nel contempo, Giovanardi ha proposto di lavorare insieme perchè «già nella prossima Finanziaria si dia una risposta alta e possibilmente definitiva al problema». A questo punto è intervenuto l'onorevole Roberto Menia, che si è detto d' accordo con Giovanardi, ma ha precisato due aspetti: l'indennizzo previsto dalle norme attuali non è ancora definitivo perchè non è stato calcolato ai prezzi di mercato. Certo i parametri sono stati aumentati, ma è ancora poco. In secondo luogo Menia ha ricordato il contenzioso in atto sui beni con Slovenia e Croazia rilevando che, fino a quando non sarà risolta la questione della restituzione, non si potrà valutare come e in che termini indennizzare economicamente gli esuli, «lasciando a loro la scelta se riavere le proprietà, magari quattro mura sbrecciate che sono il risultato del cuore, dell'anima, delle loro radici, o piuttosto avere un indennizzo in termini economici».

E non ha rinunciato a una stoccata a Damiani affermando che l'emendamento «rischia di diventare demagogico». Stoccata prontamente respinta dall'interessato il quale ha spiegato che si tratta della «fotocopia di un emendamento presentato da un senatore di Forza Italia (lui non lo ha menzionato, ma si tratta del parlamentare triestino Giulio Camber, n.d.r.) e ha accettato l'invito del ministro Giovanardi ritirando l' emendamento. E ha incassato gli applausi di deputati di Forza Italia e di Alleanza Nazionale, tra cui - ha sottolineato soddisfatto Damiani - quelli di Gianfranco Fini.

Pierluigi Sabatti