Resoconto dell'assemblea straordinaria della Cellula Coscioni del FVG.
Il giorno 28 maggio si è tenuta l'assemblea straordinaria della Cellula Coscioni
del FVG, in seguito alle dimissioni del tesoriere Lorenzo Cenni e di conseguenza
a quelle della presidente Laura Campagner. Erano presenti, Laura Campagner,
Christina Sponza, Ugo Raza, Valter Beltramini, Elvis Pavan, Paolo Osso, Luca
Osso, Gianfranco Leonarduzzi, Faustino Budai, Pietro Pipi e il sottoscritto.
Si decide che sia io stesso a presiedere l'assemblea e così ho fatto, passando
subito la parola per un breve commiato alla ex presidente Campagner. Laura fa un
discorso breve nel quale semplicemente dice che data l'importanza che nelle
associazioni radicali rivestono la coppia Segretario-Tesoriere o
Presidente-Tesoriere come nel caso delle Cellule Coscioni, per lei era una
questione di correttezza dare le dimissioni dopo quelle di Cenni. Ringrazia e
saluta.
Prendo la parola io e ringrazio la nostra ex-presidente che ha ritenuto (con un
atto che le fa onore e dio sa quanto, di questi tempi, siano necessari atti che
diano dignità e decoro alle associazioni), che anche lei dovesse presentarsi
dimissionaria. In fondo non le sarebbe costato niente ripresentarsi sapendo che
avrebbe avuto i numeri per essere rieletta. Però ha voluto lo stesso dimettersi
per correttezza istituzionale e perché, parole sue, è molto importante che la
coppia Presidente-Tesoriere sia concorde e ben affiatata.
Presento un rapido quadro della situazione mostrando che lo statuto dal quale
siamo partiti è un insieme di quattro articoli raffazzonati che non meritano il
nome di Statuto. Tuttavia è l'unico che abbiamo e da Roma ci hanno fatto capire
che era importante che noi rispettassimo quello statuto. Le soluzioni analizzate
sono state tre: 1) sciogliere l'associazione, 2) mantenerla in vita fino alla
prossima assemblea ordinaria, 3) creare un laboratorio telematico dove discutere
i temi coscioniani magari con dei moderatori esperti in alcuni temi (chi per la
ricerca scientifica, chi per la 194, chi per le barriere architettoniche, ecc.)
sperando che da questa fucina sperimentale possa venir fuori qualcuno che senta
la chiamata interiore a prendere in mano il governo della Cellula.
A questo punto faccio presente che l'associazione non può stare in piedi
soltanto in vista della manifestazione di Beltramini in quanto la manifestazione
non è un atto politico, o almeno non lo è in termini di obiettivo politico, ma
si tratta soltanto di un'opera di propaganda. Importante sì, apprezzabile quanto
si vuole, ma non azione politica. La conseguenza di questo ragionamento voleva
essere una sorta di avviso ai naviganti: qualora si fosse deciso di mantenere
l'associazione in vita scegliendo un altro presidente e un altro tesoriere,
l'assemblea avrebbe dovuto darsi un nuovo statuto che fosse degno di questo nome
e poi avrebbe dovuto decidere di darsi un obiettivo politico raggiungibile e
compatibile con le forze che può esprimere l'associazione stessa, sia in termini
di militanza sia in termini economici. Insomma bisogna essere consapevoli che
gestire una associazione non è solo un atto di mera facciata ma rappresenta
qualcosa di più impegnativo, di più partecipativo e vincolante e quindi in
qualche modo obbligante e costrittivo verso chi si impegna a farla vivere nella
galassia radicale. Il nuovo presidente avrebbe dovuto dotarsi anche degli
strumenti per il raggiungimento degli obiettivi in quanto un'associazione nasce
anche dall'esigenza di operare in maniera efficace (cioè idonea a conseguire
determinati obiettivi) ed efficiente, ossia in modo da ottenere i migliori
risultati possibili in rapporto alle risorse impiegate.
Ad essere sincero, devo dire che tutta questa premessa la facevo non tanto per
mettere le mani avanti o per allarmare l'assemblea, quanto piuttosto per
incutere un po' di cautela onde evitare tentativi temerari: forse in cuor mio
tifavo segretamente per lo scioglimento; in fondo noi coscioniani siamo a favore
dell'eutanasia quindi nessuno può vederci nulla di male se si accompagna a far
morire dolcemente la Cellula in attesa di tempi migliori.
Faccio un giro di tavolo per conoscere l'opinione di tutti. Qualcuno dichiara di
mostrarsi sensibile a non far morire la Cellula, qualcun altro chiede cosa si fa
con i soldi che restano nel caso si andasse verso lo scioglimento della Cellula
e qualcuno ancora si duole per la mancata presenza di Cenni. A questo punto
prende la parola Beltramini e, come spesso accade in questi casi, avviene un
"coupe de téatre". Insomma, Beltramini informa all'assemblea che il pomeriggio
(quel che si dice il caso) ha incontrato Claudio Lucas (un medico radicale di
vecchia data peraltro già iscritto alla Cellula) e parlando dell'assemblea,
Lucas gli dice che non potrà venire ma gli confida anche che tra qualche mese
andrà in pensione e con molta probabilità avendo maggior tempo libero a
disposizione si farà avanti per prendere lui stesso in mano le redini
dell'associazione. Alla luce di questa informazione, Luca Osso e Valter
Beltramini si offrono come presidente e tesoriere rispettivamente per
traghettare l'associazione alla prossima assemblea ordinaria da tenersi
all'inizio del 2009. Quindi si va al voto e passa all'unanimità la mozione del
traghettamento, vale a dire di continuare l'esperienza della Cellula.
Tenendo in considerazione quanto avevo detto sull'importanza di ridurre sempre
il più possibile l'obbiettivo di un'associazione per farlo diventare
raggiungibile, e tenendo in considerazione che quello attuale riguardante la
disabilità e le tecnologie per una vita indipendente è troppo generico, Paolo
Osso chiede che venga definito un obiettivo da darsi in questi mesi che non sia
la sola manifestazione. Pipi interviene dicendo che l'obiettivo deve essere
predisposto dal futuro presidente per cui ritiene che non si debba votare nulla
senza sentire cosa ha da dire Luca Osso.
Luca Osso dichiara un obiettivo che a suo avviso non solo ha il vantaggio di
mantenere la mozione precedente ma soprattutto può essere declinato in versione
FVG e può anche essere impostato in questi mesi. Si tratta di obbligare
l'amministrazione regionale della Sanità a rendere operativa la tessera
sanitaria in modo che con essa si possa interrogare da qualsiasi computer,
previa password, tutta l'anamnesi di un paziente, cioè l'intera raccolta a scopo
diagnostico di tutte le notizie riguardanti i precedenti fisiologici e
patologici, personali ed ereditari, di un paziente, magari integrandola con
altre informazioni care alle battaglie radicali, come ad esempio il testamento
biologico.
Si va al voto e la "mozione" passa quasi all'unanimità essendoci stato il solo
voto contrario di Pietro Pipi. Si fanno i complimenti di rito ai nuovi
amministratori della Cellula. Luca Osso dice di sentirsi emozionato e molto
motivato e chiede l'aiuto e l'assistenza di tutti per il compimento della sua
missione.
La seduta è tolta.
Resoconto a cura di Walter Mendizza
Trieste 29/05/2008
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