RELAZIONE AL CONGRESSO DELL'ASSOCIAZIONE "RADICALI FRIULANI"

 

Pordenone, 4 dicembre 2004


Care compagne, cari compagni, cari amici,

Il 2004 ci ha visto totalmente impegnati nella campagna di raccolta firme per l'abrogazione della legge sulla procreazione medicalmente assistita che si è conclusa con una prima, grande vittoria del movimento referendario con la consegna di 1.100.000 firme. Ho deciso di dedicare la prima parte del mio intervento proprio alla campagna referendaria.

CAMPAGNA REFERENDARIA

La nostra Associazione ha partecipato direttamente alla campagna referendaria. Nel corso dei sei mesi da aprile a settembre, sono state raccolte ai tavoli radicali di Pordenone e Udine più di 8000 firme. Sicuramente si è trattato di un successo raggiunto grazie all'impegno costante dei militanti che hanno ancora una volta messo tra le proprie priorità il raggiungimento dell'obbiettivo della raccolta firme anche nei mesi estivi, ma anche grazie alla disponibilità dei consiglieri comunali e provinciali che hanno autenticato le firme dei cittadini. Siamo riusciti, nei mesi scorsi, con la battaglia referendaria per la fecondazione assistita, per la libertà di ricerca scientifica, per la vita, ad essere speranza per noi stessi e per milioni di persone. Ed è stato evidente, giorno dopo giorno, quanto l'apporto di ciascuno di noi possa essere decisivo: quanto ogni associazione radicale, ogni punto di riferimento, ogni militante, ogni cittadina e cittadino possa fare per dare corpo ai propri sogni, alle proprie speranze, alla propria, personalissima ricerca di libertà e felicità.

Ora, però, dobbiamo difendere i referendum dalla reazione del fronte antireferendario e dalla possibili pressioni sulla Corte Costituzionale volte a politicizzarne il giudizio. Per farlo, occorre che ciascuno di noi faccia, fin da subito, tutto il possibile perché sia assicurato agli italiani il diritto di esprimersi in modo informato e consapevole su tutti e cinque i referendum nella prossima primavera. Sarà compito della associazione partecipare alla costituzione di un 'Comitato Referendario friulano' aperto a tutti coloro che, indipendentemente dalle proprie appartenenze partitiche, vogliano promuovere il confronto assicurando ai cittadini la possibilità di votare.

I prossimi passaggi, che saranno decisivi per la riuscita della campagna referendaria sono:

Entro il 20 dicembre quando vi sarà la pronuncia finale della Cassazione sulla validità delle firme raccolte

Entro il 20 gennaio (ma probabilmente non si andrà oltre il 15), avremo le sentenze della Corte costituzionale, che si esprimerà sull'ammissibilità dei quesiti.

Radicali Italiani ha già messo in agenda per il week-end del 6 gennaio il primo Comitato nazionale, mentre per quello successivo è previsto il congresso dell´associazione Luca Coscioni a Milano. Oltre a dover difenderci dai tentativi da parte della Corte Costituizionale di accorpare i referendum o lasciare quelli più "ostici", dobbiamo opporci alla presentazione e calendarizzazione di leggine truffa ammazza-referendum, promosse indistintamente dal centrosinistra /AMATO) o centrodestra (ministro Prestigiacomo). Chiamiamo a raccolta le persone che sono state con noi ­ spesso per la prima volta ­ in questi mesi: cittadini, donne e uomini, militanti politici antichi e nuovi: in quanti ci hanno detto "grazie" per avere riscoperto attraverso le nostre lotte quella nobiltà della politica di cui drammaticamente si è perso il senso!

Occorre, in particolare, riprendere e consolidare il patrimonio di contatti con gli eletti nelle istituzioni ­ locali e nazionali ­ che abbiamo costruito. I consiglieri comunali e provinciali, con il loro servizio di autentica delle firme ai tavoli, hanno dato un contributo determinante per il raggiungimento dell'obiettivo. E allora: proponiamo a tutti loro, comuni cittadini o esponenti del ceto politico, la sottoscrizione dell'appello, incontriamoci e incontriamoli, organizzando da qui ai primi di gennaio assemblee in ogni regione.

I tre fronti essenziali di iniziativa politica sono:

1. LA DIFESA TECNICA DEI QUESITI

Il nostro collegio di difesa sarà composto da un costituzionalista (Zanon, con la supervisione di Ainis), un civilista (Palermo) e un internazionalista. Il lavoro verrà coordinato con quello del collegio di difesa formato dal "comitato" allargato anche a DS- CGIL e LAICI del centrodestra.

2. MOBILITAZIONE POLITICA A DIFESA DEI REFERENDUM

In difesa del diritto degli elettori ad esprimersi su tutti e cinque i quesiti referendari, previsto dall'art. 75 della Costituzione e tante volte sottratto loro ­ illegalmente ­ dalla Corte costituzionale e dai partiti della partitocrazia, è stato messo a punto un appello, rivolto a scienziati, parlamentari, ricercatori, eletti nelle istituzioni nazionali e locali, in cui si dice: "noi sottoscritti riteniamo che si debba andare al voto su tutti i quesiti; niente scippi, ecc." Compito della Associazione sarà quello della RACCOLTA DI ADESIONI DI CETO POLITICO sull´APPELLO-CAPEZZONE. Invito i rappresentanti politici presenti a firmare subito tale appello presente al tavolo all'ingresso della sala. Sulla base dell´appello, dopo aver raggiunto un consistente numero di adesioni si procederà già nelle prossime settimane alla COSTITUZIONE DEL COMITATO FRIULANO PER LA DIFESA DEI REFERENDUM. Questa fase per quello che ci riguarda avrà come culmine l'ASSEMBLEA REGIONALE prevista a Udine nella seconda settimana di Gennaio.

3. CAMPAGNA ISCRIZIONI A RADICALI ITALIANI, RADICALI FRIULANI E ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Contestualmente, dovremo impegnarci nel consentire il raggiungimento dell'obbiettivo dei 5000 iscritti a RADICALI ITALIANI entro il prossimo congresso. L'obiettivo entro il gennaio 2004 è intanto il raggiungimento degli iscritti dell'anno scorso a RADICALI ITALIANI (12 iscritti a Pordenone e 39 iscritti a Udine). Oggi, più che mai, il denaro raccolto con le iscrizioni ai vari soggetti radicali sarà benzina perché le nostre idee, le nostre battaglie e le nostre speranze abbiano la possibilità effettiva di vivere e di vincere.

Un altro progetto da riproporre in continuità con il lavoro già svolto proprio nella nostra regione con il referendum per l'elezione diretta del Presidente di Regione ma anche con la proposta di legge di riforma elettorale all'americana.

FRIULI VENEZIA GIULIA REGIONE AMERICANA

Il dibattito sullo Statuto regionale mostra la maggioranza in balia delle richieste più varie. Gli autonomisti chiedono di dare piú peso al Friuli con la formazione di nuove burocrazie come l'Assemblea delle Province del Grande Friuli con la conseguente proliferazione di nuovi posti o "careghe" di sottopotere, naturalmente pagati dall'ignaro cittadino. Nutro molti sospetti anche quando in nome della specialità e della autonomia della nostra Regione, maggioranza e minoranza, si preoccupano di garantire con lo Statuto la riserva "indiana" della rappresentanza slovena o la quota di donne. Ritengo sia una sciocchezza stabilire per legge una quota di donne candidate, il problema nasce infatti all'interno dei partiti, dove le liste le compila il segretario.

La Convenzione sullo Statuto ha prodotto un mostriciattolo e non poteva fare di meglio in quanto non rappresentativa dell'insieme dei cittadini con i loro diritti e le loro libertà, ma solo dell'insieme delle organizzazioni sociali e corpi intermedi, con le loro prerogative ed i loro poteri. A che punto siamo allora con lo statuto? Ad un punto morto. Nulla è stato deciso sulla forma di governo, su come vengano eletti il presidente ed il Consiglio regionale. Il nodo centrale da affrontare sarà la scelta del sistema elettorale. Su questo l'attuale maggioranza è divisa con una prevalenza dei fautori del ritorno al proporzionale con l´abolizione dell´elezione diretta del Presidente della Giunta regionale.

Quello che e´ in gioco e´ di fondamentale importanza, specialmente in vista della devolution, che rischia cosi´ di veder semplicemente spostato in periferia uno schema proporzionale che di fatto esautora i cittadini e fa dei presidenti di regione degli ostaggi delle coalizioni. Prima che sia troppo tardi invito i consiglieri regionali riformatori ad uscire allo scoperto proponendo il progetto dei radicali "Friuli Venezia Giulia, regione americana", caratterizzato da tre elementi : presidenzialismo, federalismo, sistema elettorale uninominale maggioritario. Vogliamo che il governatore venga eletto direttamente dai cittadini e un sistema con due o tre partiti, eletti con il sistema maggioritario a turno secco: nei collegi con 20000 abitanti chi vince va in consiglio regionale, chi perde sta a casa. Il modello americano, che stabilisce una completa autonomia funzionale, istituzionale e politica dei Parlamenti e dei Governi, costituisce tuttora l´unica soluzione per uscire dalle secche di un regionalismo incompiuto. Ma se a prevalere sarà il modello proporzionale chiederemo ai cittadini di rispedire al mittente la proposta dei partiti presenti in consiglio regionale con il referendum per il quale siamo già pronti a raccogliere le firme. L'impegno dei prossimi giorni è quello di trovare una pattuglia di consiglieri regionali che si impegnino a presentare e a sostenere il progetto riformatore contenuto nella nostra proposta di legge creata ad hoc per il Friuli Venezia Giulia.

IL PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE PER I DISABILI e "LIBERTA´ DI PAROLA"

La scorsa primavera abbiamo organizzato insieme a Enil Italia e Radioradicale e con l'impegno della Provincia di Pordenone il primo forum nazionale sulla vita indipendente. Radicali Friulani si è impegnata a "promuovere l´assistenza personale autogestita" che è l'idea cardine del progetto di vita indipendente, si tratta di progetti di assistenza personale autogestita, anche mediante la collaborazione con le organizzazioni di persone con disabilità che lavorano su questo tema. Su questo fronte propongo di attivarci affinché anche la regione FVG aderisca al progetto chiamato "Libertà di parola", volto a restituire il diritto e la libertà di parola, anche attraverso computer e sintetizzatore vocale, ai disabili che vedono oggi sommarsi alla prigione della malattia quella del silenzio e dell'impossibilità di comunicare. Obiettivo che dobbiamo proporci per il 2005 è quello di assicurare ai malati e ai disabili impossibilitati a comunicare, come i malati di sclerosi laterale amiotrofica e non solo, tutti gli strumenti di una possibile forma di "comunicazione" col mondo esterno messi a disposizione dalla moderna tecnologia".

LA VITA ASSOCIATIVA

Ho lasciato per ultimo il riferimento alla vita della nostra associazione. Vanno moltiplicati gli sforzi per riorganizzarci nelle città ma anche nei comuni più piccoli anche a partire da elezioni amministrative in piccoli comuni o facendo in modo che consiglieri comunali prendano la doppia tessera radicale e formino gruppi radicali nelle istituzioni. Radicali friulani rappresenta il primo passo per consentirci di poter incidere di più anche nella nostra Regione. Abbiamo già a disposizione un sito internet, www.radicalifriulani.it , dove sono documentate e lanciate tutte le iniziative radicali locali con una aggiornata rassegna stampa dei quotidiani e agenzie di stampa sulle iniziative dei radicali del Friuli. Propongo che sia ampliato lo spazio dedicato alla vita delle istituzioni della nostra regione, integrando così i siti web istituizionali per consentire al cittadino di essere informato sulll'attività degli eletti di ogni grado nelle istituzioni.

Inoltre puntiamo a raggiungere al più presto i 35 iscritti a Radicali italiani per l'anno in corso in modo da poter designare tra i nostri componenti un rappresentante al Comitato nazionale e almeno cento iscritti all'associazione entro i primi sei mesi del 2005. E' sottointeso che compito della nostra associazione è anche quello di collaborare in sede locale alle iniziative di tutti i soggetti politici radicali, secondo la previsione dello Statuto e l´impegno politico degli iscritti. L'obbiettivo è quello di potenziare la rete radicale in Friuli Venezia Giulia, raccogliendo nuove disponibilità e promuovendo, dove possibile, la costituzione ed il rafforzamento di gruppi di militanti, anche in vista dei nuovi appuntamenti politici ed elettorali, nazionali ed europei, che esigeranno entro breve tempo l´apporto di forze decisamente maggiori delle attuali.




STEFANO SANTAROSSA