MARCO GENTILI - Bozza di programma per le regionali 2008 (5) - Ambiente


AMBIENTE

E' necessario che venga garantito a tutti i cittadini un ambiente sano. Il primo passo è il rigoroso rispetto delle previsioni normative soprattutto per quanto riguarda le soglie di inquinamento. Per una corretta politica ambientale è necessario un serio e costante monitoraggio di tutti gli indicatori previsti dalla normativa regionale e nazionale (atmosferici, acustici, elettromagnetici, sulla qualità dell'aria e dei suoli) e la loro accessibilità attraverso i siti del Comune e della Provincia e della Regione.

L'ambiente è uno capitoli più importanti del "Caso Italia", e cioè dell'illegalità. Se in genere l'unica regola che viene rispettata è quella di non rispettare le leggi, questo vale sempre di più in questo settore, dove ci barcamena in modo spregiudicato tra lo sviluppo industriale e la tutela del territorio e della salute chiudendo, spesso e volentieri, tutti e due gli occhi sulle normative ambientali.

E così succede che, dopo aver costruito grandi impianti industriali e non aver monitorato adeguamento il loro impatto ambientale e legislativo, dopo aver investito milioni di euro per la loro costruzione, dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori nella loro gestione, quei rari interventi della magistratura, tesi a far rispettare rigidi parametri legislativi ambientali, si risolvono mettendo a repentaglio, in colpo solo, investimenti, posti di lavoro e contemporaneamente aver già compromesso la salute dei cittadini o la tutela del territorio.

Oggi i controlli ambientali a cura dell'ARPA regionale vengono fatti in maniera inadeguata, senza le risorse e le persone necessarie.

ARPA

"..... Il referendum del 1993, che tolse alla ASL la competenza sui controlli ambientali, spinse il legislatore a promulgare il D.L. 4 dicembre 1993, n. 496 "Disposizioni urgenti sulla riorganizzazione dei controlli ambientali e istituzione della Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente", convertito in legge dall'art. 1, comma 1, L. 21 gennaio 1994, n. 61. Sulla base di questa legge nazionale le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano hanno istituito con proprie leggi le Agenzie regionali (o provinciali) per la protezione ambientale (ARPA o APPA), dando la propria interpretazione applicativa della norma nazionale. Ovvero inserendo esclusivamente le competenze previste o allargando il campo di intervento istituzionale a settori che la legge nazionale lasciava di competenza del Sistema Sanitario e nello specifico dei dipartimenti di prevenzione.

L'indirizzo governativo sulla protezione ambientale ha, successivamente portato l'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (ANPA) a modificare parzialmente, con il D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, la sua fisionomia organizzativa, ma più profondamente la sua impostazione di attività. Il cambio del nome da ANPA ad APAT (agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente ed i servizi tecnici) ridefinisce il modello di intervento sull'ambiente, legandolo a tutto il settore della difesa del suolo e della ricerca. Su questo argomento si apre la necessità di un confronto che merita un maggior approfondimento rispetto a quello che potrà essere qui svolto ed a cui si rimanda assumendolo come impegno futuro.

La stessa nascita delle ARPA (APPA) non è stata priva di contrasti e di difficoltà nel panorama nazionale ed ancora non si può dire che si sia conclusa a più di un decennio di distanza dal referendum, la fase istitutiva: quand'anche sono state istituite, le ultime nel 2002, le agenzie soffrono spesso di carenze strutturali, finanziarie o di dotazioni organiche. Queste ultime in alcune agenzie non sono ancora state definite! ........" (da uno studio CGIL Funzione Pubblica 2006)

Per finire, visto che le scelte politiche sono anche scelte di bilancio, c'è da dire che i finanziamenti per l'ambiente sono la cenerentola degli stanziamenti regionali e secondo me devono essere almeno pari a quelli delle attività economiche, essendo i due settori strettamente correlati. Maggiori investimenti produttivi, maggiori controlli e tutela.

  • FINALITA' 2007

  • F1 - Attività economiche    326.120.029,83
  • F2 - Tutela dell'ambiente e del territorio     47.440.515,87
  • F3 - Gestione del territorio     263.450.466,07
  • F4 - Mobilità, trasporti, telecomunicazioni     144.099.807,95
  • F5 - Attività culturali, ricreative e sportive     107.651.051,47
  • F6 - Istruzione, formazione e ricerca     94.562.744,34
  • F7 - Sanità pubblica     2.067.192.046,33
  • F8 - Protezione sociale     345.583.125,74
  • F9 - Sussidiarietà verticale e devoluzione     549.155.246,77
  • F10 - Affari istituzionali, economici e fiscali generali     613.971.145,93
  • F11 - Funzionamento della Regione     335.135.069,95
  • F12 - Partite di giro     3.577.466.703,89 3

  • TOTALI     8.471.827.954,14
  • (dal DPEF Regione FVG 2007)

    TRASPORTI

    Oggi la società moderna si caratterizza per i tempi impiegati per trasportare , raggiungere, comunicare, e per vedere e ottenere servizi. A questo scopo è necessario incentivare tutte le grandi opere volte a favorire sia trasporti veloci che le connessioni veloci di rete.

    Da sviluppare

    ANTIPROIBIZIONISMO
    NON EMENDABILITA' della FINANZIARIA REGIONALE
    ABOLIZIONE DEI FINANZIAMENTI A PIOGGIA E DELLE CONSULENZE ESTERNE (Sport clientelare nazional-regionale)


    MARCO GENTILI
    TRIESTE 09/12/2007