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Il Messaggero Veneto 09-06-2002

Il comitato ha raggiunto l'obiettivo, ma la raccolta prosegue per arrivare a 50 mila

Il referendum elettorale si farà

Tesini: ampiamente superata la soglia minima, siamo a 44 mila firme

TRIESTE - La consultazione popolare sulla legge elettorale regionale si farà: è questo il responso del Referendum day, svoltosi ieri in numerose piazze di tutta la regione per iniziativa dei partiti di centrosinistra e dei gruppi di personalità della società civile che vogliono una legge che garantisca ai cittadini il diritto di scegliere direttamente il presidente della giunta regionale. E' stato superato ampiamente il numero di 36.400 firme necessarie per ottenere il referendum e, da un calcolo approssimativo in base ai dati provenienti dalle quattro province, si direbbe che si è arrivati vicini alle 44 mila.

«Nonostante il tempo sfavorevole e la purtroppo inutile sofferenza per gli azzurri (impegnati nei mondiali di calcio e sconfitti dalla Croazia) abbiamo sfondato il tetto delle 36.400 firme - ha dichiarato con una certa soddisfatta solennità Alessandro Tesini, capogruppo consiliare regionale dei Ds -. Il merito va ai moltissimi quadri, militanti e amministratori dei partiti del centro sinistra e di quanti strada facendo si sono impegnati con noi per abrogare una legge conservatrice e illiberale». «Comunque - prosegue Tesini - non ci fermiamo perchè notiamo che si raccolgono i frutti di due mesi di informazione capillare e molti si avvicinano spontaneamente ai banchetti per firmare senza bisogno di essere sollecitati. Continueremo a raccogliere firme ancora per una decina di giorni per arrivare a quota cinquantamila, obiettivo che dopo questo referendum day è ancora di più alla nostra portata». Tesini poi snocciola alcune cifre delle firme raccolte: a Udine 3.200, a Faedis 600, ad Aquileia 600, a Tavagnacco 850, a Latisana 600, a Cervignano 600, ad Attimis 350, a Tricesimo 800, a Tarcento 700, a Gonars 400, a Gemona 500, in Carnia un migliaio.

«In provincia di Udine siamo ormai molto vicini all'obiettivo delle 16 mila firme - dichiara soddisfatto Carlo Pegorer, segretario regionale dei Ds -. Ormai la gente viene a firmare spontaneamente e penso che nei prossimi dieci giorni riusciremo a raggiungere la quota delle 50 mila adesioni. C'è stato un grande lavoro organizzativo con il coinvolgimento di moltissime persone, che ora si concentreranno sulla raccolta dei certificati (già ben avviata) e sugli ultimi adempimenti per il deposito delle firme». Soddisfatto anche Claudio Cosmaro, che ha girato con il camper per la periferia di Udine, percorrendo un centinaio di chilometri. «In periferia - dice - c'è stata sorpresa e curiosità. La gente si è fermata non soltanto per firmare ma anche per parlare e per sollevare qualche protesta nei confronti dell'amministrazione comunale. E' stato un prezioso contatto con le persone, tant'è vero che pensiamo di ripetere l'iniziativa».

Anche Giancarlo Tonutti, consigliere provinciale della Margherita e già sindaco di Codroipo, comunica che la giornata è stata più che positiva. «Nel Medio Friuli - osserva - abbiamo raccolto un numero di firme pari al 6-7% degli elettori. Abbiamo raggiunto l'obiettivo e abbiamo soprattutto constatato che la gente ha capito qual'è il problema ed ha aderito a questa iniziativa in modo convinto e non passivo». Canta vittoria da Pordenone anche Gianfranco Moretton, consigliere regionale della Margherita. «L'obiettivo minimo (che era di 13 mila firme) è stato di gran lunga superato. E' stato fatto un ottimo lavoro sia con i banchetti sia, e di più, con la raccolta delle firme da parte degli amministratori locali. I nostri 125 della Margherita ne hanno raccolte 4.500, soprattutto in periferia (250 a Claut), mentre nei centri più grossi funzionano bene anche i banchetti». Sprizza soddisfazione anche Dino Fonda da Trieste. «Le firme certificate erano l'altro pomeriggio 7.500. Ieri, nonostante il brutto tempo, ne abbiamo raccolte un altro buon numero. Certamente siamo ormai a quota 8 mila e contiamo di chiudere a 9 mila».

Ha fatto la sua parte anche Gorizia, come sottolinea Enrico Gherghetta, consigliere regionale dei Ds. «Ci eravamo prefissati da soli in obiettivo altissimo, quello di ottomila firme in un territorio di 126 mila abitanti (un decimo di quelli della regione) e con i tredici banchetti organizzati in occasione del Referendum day abbiamo sicuramente superato le settemila. Saremo ancora presenti ai mercati di martedì e di mercoledì ed entro il 14 porteremo tutto a Trieste». «In lotta nell'ultima e unica regione d'Italia che si ostina assurdamente a volere il proporzionale» hanno partecipato al Referendum day con propri tavoli anche i radicali del FVG ed il Comitato per una radicale riforma presidenzialista, presieduto da Stefano Santarossa, che hanno anche chiesto sottoscrizioni a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per una legge elettorale con sistema a turno unico ed elezione diretta del presidente. Tale progetto è stato presentato all'avvocato Bruno Malattia, del Comitato per il referendum, ieri nel corso della manifestazione comune svoltasi a Pordenone in piazza Cavour. Due o tre partiti: chi vince governa, chi perde va all'opposizione. Questa l'idea di Stefano Santarossa, esponente di Radicali italiani, che rilancia la proposta «americana». Su internet all'indirizzo http://www.radicalifriulani.it/~referendum è già attivo il sito internet che accompagnerà la campagna referendaria e la raccolta delle 15000 firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare.