Il Messaggero Veneto 15-06-2002
Dario (Sdi) e Degano (Margherita) parlano di un tentativo di boicottaggio da respingere
«Ogni azione di modifica della legge elettorale sarebbe un insulto ai cittadini»
TRIESTE - «Ogni azione di modifica della legge elettorale in questo momento è un insulto ai cittadini di questa regione oltre che un atto profondamente antidemocratico, atto che voglio sperare che la Casa delle libertà non compia mai». L'ex sindaco di Trieste Riccardo Illy non usa mezzi termini e attacca il coordinatore friulano di Fi, Ferruccio Saro, che invita la Cdl a verificare le condizioni per modificare in corsa la riforma elettorale regionale varata a marzo.
Illy parla di «passo indietro che deriva solo dalla consapevolezza di aver sbagliato e mentito agli elettori - spiega il parlamentare triestino - dicendo che la legge con indicazione che hanno scelto era uguale ad eleggere direttamente il governatore. Oggi sanno che nove cittadini su dieci vogliono cambiarla e hanno paura».
Secondo l'ex primo cittadino, «Forza Italia farebbe meglio - dice - a bersi tutto il calice amaro delle quasi 50 mila firme che presenteremo e del referendum con esito scontato che ne seguirà, prendendo atto che va nella direzione chiesta esplicitamente dagli elettori».
Illy parla anche di settimane e settimane di bugie del centro-destra culminate, a suo dire, con l'indecisione della Cdl sul candidato presidente nel 2003: «Se la loro legge equivalesse alla nostra - continua il deputato - non dichiarerebbero che il loro candidato dipenderà dall'esito del referendum». Strali contro Saro e la Cdl anche dal resto del centro-sinistra regionale, con i Ds che però rimandano ogni intervento alla conferenza stampa prevista per oggi, alle 11, nella sala verde del consiglio regionale, presenti il segretario regionale Carlo Pegorer, il presidente del gruppo consiliare regionale Alessandro Tesini, il vice Bruno Zvech e il coordinatore della segreteria regionale Stefano Pizzin.
Dai banchi dello Sdi, invece, il segretario regionale Alessandro Dario parla di «paura di Forza Italia a presentarsi all'elettorato - attacca - dopo che le firme raccolte e l'esito delle elezioni amministrative hanno fatto sentire il fiato sul collo a qualcuno, con il rischio concreto di perdere le regionale del 2003». Secondo Dario il tentativo di boicottaggio del referendum, aggiunge il segretario dello Sdi, «va contro lo spirito di decine di migliaia di cittadini che vogliono dimostrare di contare qualcosa - conclude - e l'hanno affermato con serietà firmando per la nostra consultazione».
Bacchettate contro l'ipotesi di una nuova legge elettorale in corsa anche dal presidente regionale della Margherita, Cristiano Degano: «Saro e i suoi potevano pensarci prima - dice - avevamo fatto delle proposte sull'elezione diretta bilanciata da maggiori poteri al consiglio regionale proprio per evitare i super-governatori ma, dopo il veto della Lega Nord, il dialogo si è chiuso. Adesso il Polo per l'ennesima volta sembra cambiare idea». Così, se nessuno a centro-sinistra era partito con l'idea di un referendum, conclude Degano, «ora è tardi per tornare indietro, visto che la macchina della consultazione popolare è partita e vinceremo noi».
To.Cer.