Il Messaggero Veneto 19-06-2002
Pegorer (Ds): non stringeremo patti con il centro-destra, nei prossimi giorni depositeremo le firme
di FEDERICA BARELLA
UDINE - «Tondo si dice disponibile a rivedere subito la legge elettorale per evitare il referendum e quello che lui definisce l'annesso spreco di soldi pubblici? La nostra risposta è una sola: l'era della politica all'insegna del 'si cumbine' è finita per noi nel 1993. Ora chiediamo una cosa sola: il rispetto delle regole democratiche e quindi il rispetto della volontà espressa dai cittadini,ossia andare alla consultazione referendaria».
Il segreterio regionale dei Ds Carlo Pegorer non arretra di un millimetro e conferma la linea assunta ieri sera dalla coalizione dell'Ulivo, che ha riunito i suoi vertici. Di fronte alle possibili aperture dimostrate dal Centro-destra in materia di legge elettorale presidenzialista, il Centro-sinistra si dimostra granitico. «Gli esponenti del Centro-destra - precisa Pegorer per i Ds - sono spaventati, sono preoccupati. Il dato politico emerso dalle elezioni comunali di Gorizia ha provocato nella coalizione della Cdl delle forti fibrillazioni. Ma a questo punto per noi la parola deve essere data ai cittadini-elettori. L'unica cosa che posso dire a Tondo e ai suoi colleghi di coalizione è che potevano avere più rispetto per le posizioni della minoranza nel corso della discussione della legge elettorale. Ora la loro disponibilità serve a ben poco.
Anche perchè l'enorme mobilitazione popolare, registrata da noi del Centro-sinistra a sostegno della raccolta di firme per ottenere il referendum, non può essere ignorata. Non solo. Come Ds ci teniamo anche a ricordare che ormai gli accordi stretti attorno a un tavolo di ristorante non appartengono più alla nostra cultura politica. Per noi infatti l'importante è dare concretezza alla democrazia reale. Per questo non rinunceremo mai a questo referendum sulla legge elettorale, chiesto a così a gran voce dai cittadini del Friuli-Venezia Giulia».
Pegorer non manca poi di soffermarsi anche su un aspetto tecnico-giuridico della vicenda. «Quello previsto dalla norma transitoria è un referendum di tipo confermativo e non abrogativo. Ciò significa che l'iter della legge è ancora in corso. E il suo iter si chiuderà soltanto con la celebrazione del referendum. Abbiamo compiuto il primo passo, le firme sono state raccolte (con ampio successo) e le depositeremo già nei prossimi giorni, come d'intesa con il resto della coalizione dell'Ulivo. Su questo non ci sono dubbi».