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Il Piccolo 17-03-2002

Presentato ieri il comitato che si propone di sottoporre a consultazione popolare il controverso provvedimento della giunta regionale

Legge elettorale, Gradisca battezza i referendari

Una sessantina finora le adesioni. Il «candidato» Illy: «Tondo presidente di facciata, ostaggio di Saro»

GORIZIA - C'è un tempo per discutere e un tempo per decidere. Su cosa decidere il Centrosinistra non ha dubbi: trasformare la Regione in un organismo capace di produrre riforme, plasmato su un modello federalista e rispettoso della volontà dei cittadini. Sono questi i capisaldi della battaglia contro la legge elettorale regionale, che ieri a Gradisca d'Isonzo, con la nascita del comitato isontino pro-referendum, il primo del Friuli Venezia Giulia, ha mosso il suo primo, importante passo. I consiglieri regionali Brussa (Margherita), Gherghetta e Degrassi (Ds), promotori del comitato isontino, hanno subito raccolto una sessantina di adesioni. Non solo amministratori del Centrosinistra, ma anche professionisti, imprenditori e gente che «ha voglia di far sentire la sua voce». Il comitato isontino e gli altri che nei prossimi giorni sorgeranno in regione avranno il compito di raccogliere le firme (almeno 36.000) per indire il referendum confermativo della nuova legge elettorale regionale, considerata «un inganno» per via dell'ambigua indicazione del presidente della Regione. Chi è contro a questa legge dovrà votare «no».

Ospite d'onore a Gradisca è stato il futuro presidente della Regione, pardon il deputato della Margherita Riccardo Illy. Inesorabile la critica dell'ex sindaco di Trieste nei confronti del Centrodestra e dei sostenitori di questa legge. «Le clientele politiche che tengono in ostaggio il presidente Tondo - ha detto Illy - hanno annullato la capacità di produrre riforme della Regione e a questo punto la specialità è diventata un handicap, non più una risorsa».

«È inaccettabile che ci sia un presidente di facciata, Tondo, ma che il vero presidente sia un deputato, Saro, che lo tiene in ostaggio. Votare il prossimo anno con la nuova legge significherebbe codificare la teoria del presidente ostaggio» ha rincarato la dose Degrassi. Gherghetta ha badato al concreto illustrando le modalità per aderire ai comitati e per raccogliere le firme. Ci saranno 90 giorni di tempo dal giorno della pubblicazione della legge sul Bollettino ufficiale della Regione. Nell'Isontino, dove si conta di raccogliere 8000 firme, saranno organizzate apposite manifestazioni: la prima coinciderà con le primarie del Centrosinistra (sabato 6 aprile) in vista delle Comunali di Gorizia. Dopo la pubblicazione sul Bur della contestata legge (ai primi di aprile) saranno distribuiti nei Comuni e negli appositi banchetti i moduli prestampati per sottoscrivere la richiesta di referedendum. Nel dibattito di ieri a Gradisca, caratterizzato da un palpabile entusiasmo, sono intervenuti anche Brussa, Degano, Zorzini e il presidente della Provincia di Gorizia Brandolin, che in molti indicano come vice-Illy nel prossimo governo della Regione. Per adesso li lega il fatto di non indossare mai la cravatta.

Roberto Covaz