Il Messaggero Veneto 14-03-2002
Lunedì la costituzione di un comitato coordinatore e la richiesta per dare l 'avvio alla raccolta delle firme
UDINE - Il manifesto politico dell'Ulivo per spiegare le ragioni del referendum popolare contro la legge elettorale votata lunedì è pronto. Sarà siglato dai consiglieri regionali e dai segretari di Margherita, Ds, Sdi, Verdi e Comunisti italiani proprio oggi, sulla base dei punti programmatici concordati martedì a Udine dal vertice regionale del centro-sinistra che ha costituito la task force per il no alla riforma.
La richiesta ufficiale, necessaria per dare avvio alla raccolta delle 36 mila firme e convocare la consultazione popolare sarà invece depositata presso la presidenza della giunta regionale lunedì prossimo, dopo la costituzione ufficiale alle 16.30 presso il circolo della stampa a Trieste del comitato composto da dieci persone, che formalmente aprirà la battaglia referendaria contro la Casa delle libertà e Rifondazione comunista. Il manifesto ulivista, steso ieri dal presidente regionale della Margherita Cristiano Degano, si concentra sui quattro nodi principali di dissenso espressi anche in sede di dichiarazione di voto dai 17 consiglieri regionali che hanno bocciato la proposta: il presidente della giunta «dimezzato - anticipa Degano - figlio di un pasticcio elettorale che non sceglie la strada dell'elezione diretta, il premio di maggioranza concepito in modo anti-democratico, la questione del seggio agli sloveni, bocciata dopo l' alzata di scudi di Alleanza nazionale e la promozione delle donne, restituita dalla legge elettorale con una soluzione puramente monetaria che non soddisfa l'Ulivo, impegnato in una battaglia seria sulla parità e sulla rappresentanza».
Già da oggi, dunque, una volta siglato ufficialmente il manifesto, l'Ulivo lancerà la sfida al centro-destra schierato per il si alla legge, «una sfida che si tradurrà in una grande apertura alla società civile - aggiunge Degano - che ha già aderito all'iniziativa e che la pensa come noi, al mondo economico, alle imprese, ai lavoratori, agli intellettuali, a tutti i cittadini che vorranno contribuire alla chiarezza e alla riforma di questa regione».
Con il progetto di formare, non appena il comitato dei dieci avrà depositato la richiesta agli uffici del presidente Tondo, gruppi di lavoro a livello provinciale, capaci di arrivare tra la gente, «per allargare il confronto - conclude il presidente della Margherita - e portare in tutti i comuni le ragioni della nostra discesa in campo per abrogare la riforma, contraddittoria e peggiorativa del Tatarellum con il numero più alto possibile di adesioni».
La macchina organizzativa del centro-sinistra è già al lavoro, comunque, per raccordare le risorse in tutto il Friuli Venezia Giulia e far scendere in campo oltre 1200 amministratori pubblici per rendere possibile l' autenticazione prevista per legge delle firme raccolte.
T.C.