Proposta di legge di iniziativa
popolare: "Abolizione dell'obbligatorietà' dell'azione
penale"
I sottoscritti cittadini italiani presentano - ai sensi dell'art.
71, comma secondo della Costituzione ed in applicazione della
legge 25 maggio 1970, n. 352 e successive modificazioni - la seguente
proposta di legge:
RELAZIONE
Onorevoli Parlamentari,
il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, contenuto
nell'art. 112 della Costituzione della Repubblica italiana, pur
astrattamente condivisibile, determina una serie di inevitabili
e gravi conseguenze negative, che portarono l'unico altro paese
europeo che lo prevedeva, oltre il nostro, la Germania, ad abolirlo
a metà degli anni settanta.
In effetti l'elevatissimo numero di notitiae criminis che giungono
quotidianamente alle Procure della Repubblica rende impossibile
il perseguimento di ogni reato. Dietro la vigenza di questa norma
finisce col celarsi quindi di fatto l'assoluta discrezionalità
con cui ogni singolo pm decide quali reati perseguire, col risultato
pratico di avere una altrettanto assoluta non uniformità
nell'applicazione della legge sul territorio italiano e rilevanti
difficoltà di perseguimento dei reati che per ambito territoriale
superino la competenza della singola circoscrizione giudiziaria.
La previsione in capo al Ministro Guardasigilli di un potere di
indirizzo in materia di politica penale e l'attribuzione ad ogni
Procuratore della Repubblica della responsabilita' di far rispettare
all'interno del proprio ufficio l'indirizzo fissato, oltre a rimediare
alle disfunzioni di cui sopra, avrebbe anche l'effetto di ricondurre
al circuito della sovranità popolare - parlamentare la
responsabilità politica dell'esercizio di un potere davvero
importante per la sicurezza dei cittadini, sottraendola così
all'arbitrio del singolo pm, che sarebbe così probabilmente
tenuto anche a perseguire reati, come quelli di microcriminalità,
altrimenti normalmente trascurati.