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Il Piccolo 18-06-2002

Il gruppo udinese chiede un «tavolo»

An: «E' cambiato qualcosa sul presidenzialismo?

Allora modifichiamo il testo»

UDINE - Mentre Tondo si ritira tra le sue montagne e, ieri sera, ha riunito attorno a un tavolo nel suo ristorante il gruppo consiliare di Forza Italia, il gruppo udinese di An chiede un tavolo di altro tipo. Politico, per essere precisi, «per verificare se in Friuli-Venezia Giulia ci sia o meno una volontà di andare a una legge elettorale di tipo presidenziale».

«Il nostro obiettivo - hanno precisato l' assessore regionale all' Ambiente, Paolo Ciani, e il presidente provinciale del partito, Renato Carlantoni - è sempre stato quello del presidenzialismo. In sede di approvazione della recente nuova legge elettorale lo abbiamo sostenuto con forza. Abbiamo anche ribadito che quella legge era, allora, il massimo ottenibile. Oggi invece assistiamo a delle aperture da parte di diversi esponenti di Forza Italia che sulla stampa, a più riprese, si sono detti favorevoli a una riforma della legge in senso presidenziale. Noi questo vogliamo capire - ha detto Ciani - cioè se queste aperture siano prese di posizione serie o meno».

«A noi non interessa boicottare il referendum - hanno proseguito - poichè quello è un diritto dei cittadini. Del resto molti aderenti di An sono andati a votare per questa consultazione. A noi interessa il presidenzialismo. Se c' è questa volontà politica, che solo pochi mesi fa non c' era in Consiglio regionale, allora la legge elettorale si può modificare nel senso che noi abbiamo sempre indicato. Altrimenti - ha proseguito l' assessore - si vada pure al voto referendario».

«Sapendo bene una cosa però - ha proseguito Carlantoni - e cioè che con il 'Tatarellum' tutta la montagna friulana sarebbe penalizzata. I consiglieri che esprimerebbe sarebbero due contro gli attuali cinque». Anche Franco Baritussio, che fu relatore di maggioranza della nuova legge elettorale, ha ribadito che «quella norma era il massimo ottenibile in quel momento politico. Se in Forza Italia le cose sono cambiate, bene - ha detto - vediamo se questo cambiamento è serio e profondo».