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Il Piccolo 04-03-2002

Il consigliere Baritussio: «Possibile una svolta già nei prossimi giorni». Il capogruppo Ritossa: «Concederemo qualcosa solo per il bene della Cdl»

An, tanta voglia di presidenzialismo

Collino: «L'elezione diretta è un nostro principio, va rispettato»

UDINE «Non posso pensare che Alleanza nazionale dimentichi il presidenzialismo dinanzi alla Lega e all'ala socialista di Forza Italia». Dalla sala riunioni di Palazzo Kekler a Udine, dove la Federazione provinciale finiana ha riunito ieri vertici, amministratori locali e tesserati friulani intorno al viceministro Adolfo Urso, arriva un applauso scrosciante. A parlare è il senatore Giovanni Collino che, prima di lasciare la parola al rappresentante del governo, tocca il delicato tema della nuova legge elettorale regionale in fase di approvazione in Consiglio regionale, ma al centro del dibattito all'interno della Casa delle libertà.

L'applauso ha posto chiaramente in evidenza l'«anima presidenzialista» di An, invocata dal senatore Collino e addirittura dall'assessore regionale Paolo Ciani. «Non dobbiamo fare un passo indietro rispetto all'elezione diretta e alla governabilità - ha detto Ciani evidenziando come il partito a livello regionale non debba appiattirsi su Fi - e non dobbiamo dimenticare come An, anche quando poteva contare sulla metà degli attuali consensi, aveva puntato sull'elezione diretta dei sindaci». Riportare in primo piano, dunque, la tradizione presidenzialista, ma anche il senso dello Stato e del dovere, pilastri, per il sottosegretario alle Finanze Manlio Contento: «Ecco perché - ha evidenziato Contento, riferendosi alla legge elettorale regionale - se per una questione di numeri dobbiamo rispettare i patti all'interno della coalizione, è necessario pur sempre fare in modo che i principi del partito prevalgano».

Al momento del referendum? Forse. Intanto, per il capogruppo di An in Consiglio regionale, Adriano Ritossa, «sulla questione dovrà svilupparsi ancora un ampio dibattito e pur portando avanti un nostro disegno strategico dovremo cedere qualcosa per l'equilibrio dell'alleanza. La nostra azione, però, non è certo finita, perché dovremo dare ai cittadini delle risposte». «Dobbiamo far prevalere la governabilità della Regione - ha spiegato ancora il senatore Collino a margine dell'incontro con il viceministro Urso (che ha ribadito l'importanza del prossimo congresso nazionale del partito, in programma a Bologna) -. Quando poi, come probabile, mi troverò di fronte al referendum, chiamato a valutare tra l'equilibrio della coalizione e i principi del partito, sceglierò questi ultimi».

Fin qui il senatore Collino che, pur parlando a titolo personale. «Esaurito l'iter della legge - ha infine spiegato il consigliere regionale Franco Baritussio - all'interno del partito si avvierà il confronto, anche se prima della ripresa del dibattito in Consiglio sulla legge elettorale non è escluso possa esserci una virata presidenzialista». Magari in occasione dell 'imminente visita a Trieste del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Antonio Simeoli