Il Messaggero Veneto 29-10-2001
I cristiano-democratici hanno definito la loro proposta elettorale. Incarico a Compagnon
UDINE La direzione provinciale del Ccd alla luce della nuova situazione gestionale del partito regionale sanzionata nei giorni scorsi con la costituzione di un ufficio politico composto dai quattro consiglieri regionali, dai quattro segretari provinciali e presieduto dal senatore pordenonese Luciano Callegaro, ha preso posizione sul delicato tema della legge elettorale regionale. «Presa di posizione della direzione di Udine rappresentativa della parte maggioritaria del Ccd regionale in termini di iscritti e di amministratori locali e che, quindi, va a influenzare direttamente le decisioni del neocostituito ufficio politico, unico organismo titolato a rappresentare a ogni livello la linea politica del partito regionale», come ha rilevato Angelo Compagnon, del Ccd udinese.
In merito alla discussione sulla nuova legge elettorale sono stati ribaditi «alcuni punti, anche di non sintonia con la proposta di legge attualmente all'esame del consiglio e che rappresentano, invece, la volontà politica del Ccd udinese». In particolare «è stato evidenziato come la futura legge debba contemplare due principi essenziali, la garanzia di un governo stabile, e quindi in grado di assolvere con efficacia alle sue funzioni e la garanzia di un'effettiva rappresentanza, in seno al consiglio regionale e nella misura massima possibile, delle diverse istanze politiche e territoriali che caratterizzano la nostra Regione».
La direzione ha indicato «due strumenti legislativi per l'attuazione di tali principi, ovvero il premio di maggioranza e lo sbarramento del 4% calcolato sulla singola circoscrizione elettorale. Il premio di maggioranza, su modello di quanto avviene per l'elezione dei consigli comunali e provinciali, garantisce stabilità di governo alla Regione senza però sminuire lapresenza e il ruolo delle opposizioni. Permette, quindi, a chi vince di governare con una chiara assunzione di responsabilità difronte agli elettori.
Lo sbarramento del 4% calcolato su base circoscrizionale, deve rappresentare un punto irrinunciabile per il Ccd in quanto garantisce la rappresentatività delle forze politiche radicate nelle diverse realtà provinciali senza intaccare l'esigenza di governabilità e senza favorire un'eccessiva frammentazione dei partiti presenti in consiglio regionale. Il principio - spiega Compagnon - valorizza le autonomie territoriali, favorisce la rappresentanza delle minoranze e permette di dare voce a quelle peculiarità culturali di una Regione come il Friuli-Venezia Giulia, che altrimenti non potrebbero essere rappresentate nel prossimo consiglio regionale, senza però intaccare la capacità di governo della coalizione che uscirà vincitrice dalle prossime elezioni». Al termine della riunione la direzione ha mandato al segretario provinciale Angelo Compagnon di rappresentare tali istanze nella prossima riunione dell'ufficio politico regionale.