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Il Piccolo 28-11-2001

L'iniziativa del Circolo culturale 900, nata come giornata di studio su tre scrittori francesi, suscita scalpore per il patrocinio di Regione, Provincia e Comune

Indignazione e polemiche per l'ex SS francese

Interpellanza di Budin (Ds) in Parlamento. Si arrabbia anche il forzista Spagna: «Manifestazione inopportuna»

C'è qualcosa che non torna, che suscita indignazione e polemica nell'iniziativa del Circolo culturale 900 che vuol dare spazio a Trieste a un ex SS, volontario della divisione Charlemagne. L'iniziativa, nata come giornata di studio su Céline, Brassilach e Drieu la Rochelle, tre scrittori francesi di cui la destra estrema ha fatto una bandiera, ha trovato finanziatori e patrocinatori. I simboli della Regione, della Provincia e del Comune, compaiono infatti sul lugubre manifesto in caratteri pseudogotici che annuncia il convegno. Orari, relatori, Stazione marittima e Caffè San Marco.

Ieri le reazioni non sono mancate. Fulvio Camerini, coordinatore dell'Ulivo e capogruppo in consiglio comunale, assieme ad Ettore Rosato, ha diffuso un documento in cui definisce «Atmosfere in nero», una manifestazione «che presenta caratteri di inaudita e spudorata gravità, per cui riteniamo necessario un intervento politico e parlamentare dell'Ulivo». «Tutto questo dimostra l'arroganza anche culturale e l'assoluta mancanza di sensibilità delle istituzioni locali governate dal centro-destra per la storia e le sofferenze di questa città». La lettera di Camerini e Rosato è stata inviata al segretario dei Ds Piero Fassino e a Francesco Rutelli,leader dell'Ulivo. Il senatore Milos Budin presenterà oggi una interpellanza sull'iniziativa del Circolo 900 e sulla presenza dei simboli di Regione, Provincia e Comune sul manifesto in cui si annuncia la presenza al caffè «San Marco» dell'ex SS Christian de la Maziere.

«Ci hanno finanziato» aveva confermato lunedì Angelo Lippi, responsabile del circolo organizzatore e fratello di Paris, consigliere regionale e segretario «federale» di Alleanza nazionale a Trieste. Roberto Menia, assessore alla cultura del Comune, nella stessa giornata si era dissociato dall'iniziativa. «Non ho nulla a che spartire con questa storia. Qualcuno ci ha fregato». Non la pensa però così Alessia Rosolen, capogruppo di An in Comune. «Il combattente della divisione Charlemagne può non piacere, ma l'iniziativa non mi turba. Non c'è razzismo. Si tratta della testimonianza di una persona che assieme a tanti altri giovani volontari ha difeso Berlino fino all'ultimo in nome di una certa idea di Europa. Il Comune e la Provincia non hanno finanziato il convegno: hanno solo dato il loro patrocinio gratuito con l'uso del simbolo».

Bruno Sulli, eletto in An e oggi presidente del Consiglio comunale, parla di procedure. «Il patrocinio di ogni manifestazione di solito viene deciso dalla giunta. Oppure lo concede l'assessore competente. Credo, come Menia, che qualcuno tra gli organizzatori abbia fatto il furbo, tacendo della presenza dell'ex SS francese. Da parte mia non intendo occuparmi della vicenda. Ci pensi l'opposizione...» Arrabbiato invece Lorenzo Spagna, presidente della Commissione cultura del Comune e consigliere di Forza Italia. «Non mi piace la manifestazione, è inopportuna. Come al solito queste iniziative vengono fatte passare sulla testa di tutti. La commissione che presiedo non ne è stata informata. Il patrocinio o è passato attraverso la Giunta o per l'assessorato. Non ci sono alternative. Ripeto, non mi piace».

«Chiediamo una dissociazione da questa iniziativa da parte della Regione, della Provincia e del Comune», scrive il Consiglio direttivo dell'Associazione ex deportati nei campi di sterminio nazisti. «E' un fatto gravissimo che enti pubblici possano aver finanziato o patrocinato questo convegno». «L'estrema destra triestina è riuscita a rovinare una manifestazione culturale che avrebbe potuto essere di qualche interesse. Non è facile che si parli delle qualità letterarie di personaggi di alto livello artistico come Brasillach, con la sua disarmante umanità; Drieu la Rochelle con la sua disperazione esistenziale; Céline, con il suo cinismo letterario. Le opzioni politiche sono altra cosa, da condannare senza attenuanti», scrive Vincenzo Cerceo, già ufficiale superiore della Guardia di Finanza. Un giudizio che tanti, tantissimi, sottoscrivono.

Claudio Ernè