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Il Piccolo 25-10-2001

L’ambasciatore croato in Italia chiede spiegazioni sul conferimento il 13 novembre a Roma dell’onorificenza al gonfalone del capoluogo dalmata. La Medaglia a Zara, nota polemica di Zagabria

«Inaccettabile rapporto con il passato».

L’omaggio alla memoria al termine di una lunga procedura

ZAGABRIA - Il ministero degli Esteri di Zagabria ha accolto con «sorpresa» la decisione del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi di conferire la Medaglia d’oro al valor militare al gonfalone dell’ultima amministrazione italiana della città di Zara del 1943, ovvero ai rappresentanti del Libero Comune di Zara in esilio. Lo conferma un comunicato ufficiale del ministero d’oltreconfine diffuso ieri sera. «Il ministero degli Esteri della Repubblica di Croazia - sottolinea la nota - considera inaccettabile il rapporto verso il passato che è stato manifestato con il gesto del Presidente Ciampi, e ciò dopo la sua recente visita alla Repubblica di Croazia, che si inseriva in un contesto di rapporti bilaterali sviluppati. I quali si fondano sul riconoscimento e il rispetto reciproco delle sovranità dei due Stati, confermando allo stesso tempo i principi sui quali è stata chiusa quella pagina del passato che impediva una prospettiva democratica di questi territori».

«L’orientamento europeo della Croazia - afferma ancora il ministero di Zagabria - che si è sviluppato anche sul comune atteggiamento europeo antifascista, non prevede l’apertura di questioni che consideriamo chiuse da tempo, confermate anche dai rapporti di buon vicinato nonché dai numerosi accordi siglati tra la Repubblica italiana e quella di Croazia». Questa la presa di posizione ufficiale di Zagabria. Ma non è tutto. In mattinata, secondo l’agenzia di stampa croata Hina, anche l’ambasciatore croato a Roma Drago Kraljevic ha espresso «stupore» per la decisione di Ciampi, annunciando l’intenzione di chiedere «ulteriori informazioni» al Quirinale. L’agenzia di Zagabria afferma quindi di aver interpellato il ministero degli Esteri italiano, per avere dei chiarimenti. Ma la Farnesina, sempre secondo la Hina, avrebbe dichiarato che solo il Quirinale può dare spiegazioni.

E, mentre si profila all’orizzonte l’incidente diplomatico fra Roma e Zagabria, vediamo di precisare meglio i contorni della vicenda. Innanzitutto: si tratta di una richiesta, quella del conferimento della Medaglia d’oro a Zara, che dura da decenni, almeno da quarant’anni secondo alcune fonti. Le onorificenze al valor militare vengono assegnate dal Capo dello Stato, dopo una lunga istruttoria condotta dal ministero della Difesa. Ed è uno studio seguito in particolare dall’Ufficio storico del dicastero, che ha valutato la fondatezza dell’assegnazione della medaglia, in particolare per la distruzione che la città ha subìto durante la guerra e il conseguente esodo della popolazione italiana. Quindi, la «pratica» è stata aperta diverso tempo fa, ed è stata avallata anche dai governi precedenti, compresi quelli di Centrosinistra.

Anche le motivazioni, con le quali si accompagna il conferimento dell’ onorificenza, vengono stilate in origine dal ministero della Difesa. Quelle che riguardano Zara finora però non sono state ufficializzate. In altre parole, l’atto che sta per compiere Ciampi il prossimo 13 novembre non è altro che un riconoscimento alla Zara del ’43, quella che venne distrutta per l’85 per cento dai bombardamenti alleati. Non quindi alla Zadar di oggi, ma al gonfalone di allora. E’ come dare una medaglia alla memoria. Tutto questo sta insomma a significare che si tratta di decisioni non negoziabili dal punto di vista diplomatico.

Diverso è il discorso sul momento politico in cui si colloca l'assegnazione della medaglia alla città martire. Qui le prese di posizione, probabilmente, saranno molteplici e, come si più già intuire, piuttosto accese. Va considerato però che mai come in questo periodo i rapporti fra Roma e Zagabria sono stati così buoni. Un clima di apertura verso la minoranza italiana, gli esuli e in generale verso l’Italia che fino a un paio di anni fa era solo fantapolitica. Da qui lo sbocco naturale della nuova era delle relazioni bilaterali: il Trattato di amicizia italo-croato che dovrebbe essere siglato in tempi brevi, entro pochi giorni secondo alcune fonti. La cornice ideale per firmare l’intesa sembra essere piuttosto il prossimo vertice dell’Ince (Iniziativa centroeuropea) che si svolgerà a Trieste a fine novembre. In quell'occasione si riuniranno in città i leader di governo di 17 Paesi dell’Europa centro-orientale. Croazia e Slovenia comprese.

E’ ancora quindi tutta da decifrare la polemica che si è innescata in queste ore sulla questione della medaglia a Zara. Ma sin d’ora appare più probabile che si tratti di un incidente di percorso, piuttosto che una battuta di arresto nei rapporti italo-croati.

Alessio Radossi