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Il Messaggero Veneto 29-01-2002

Il carcere sotto la lente di Della Vedova (Radicali): sovraffollato e con poco personale

È arrivata ieri anche a Gorizia l'iniziativa dei radicali italiani che, visitando le carceri di tutta la penisola, oltre a monitorare la situazione reale degli istituti di pena danno la possibilità ai detenuti che non hanno perso i diritti costituzionali di conoscere e, se lo desiderano sottoscrivere, 25 proposte di legge, 5 delle quali ruguardano i temi specifici della giustizia.

L'europarlamentare della Lista Bonino e presidente dei radicali italiani, Benedetto Della Vedova, ha visitato, assieme ai referenti radicali di Trieste (Marco Gentili), di Gorizia (Gianpaolo Paoletti), di Gradisca (Ugo Raza) e di Monfalcone (Christina Sponza) la casa circondariale di via Barzellini. «Ci sono oggi 72 detenuti quando il limite massimo è di 55», ha poi relazionato Della Vedova, spiegando di aver riscontrato che le celle singole sono abitate da tre detenuti così come quelle destinate ad accogliere tre carcerati ne ospitano invece il doppio. Lo stabile è sicuramente vecchio, le celle poi hanno un bagno sostanzialmente a vista, così «lo stabile - afferma Della Vedova - andrebbe ampiamente ammodernato».

Ricordando che attualmente siamo guinti a una popolazione carceraria mai così alta dal dopoguerra - circa 60.000 detenuti - l'europarlamentare ha anche riscontrato la carenza numerica del personale, anche questo problema comune degli istituti di pena italiani, rilevando infine che la presenza dell'attiguo tribunale limita ancora di più gli spazi destinati ai detenuti e sacrifica gli spazi d'aria e quelli destinati alla formazione professionale. Nonostante questi problemi, Della Vedova, parlando anche con i detenuti, in gran parte stranieri e provenienti dai paesi dell' ex-Jugoslavia, ha espresso un giudizio di «buona vivibilità interna sia come qualità della vita all'interno dell'istituto sia in relazione ai rapporti stessi che i detenuti hanno instaurato tra di loro, con la direzione e con gli agenti della polizia penitenziaria».

Secondo scopo della visita ispettiva era quello di far conoscere ai detenuti le 25 proposte di legge di iniziativa popolare, cinque della quali riguardano l'azione penale, la separazione delle carriere dei magistrati, il Csm, la responsabilità civile dei magistrati e la carcerazione preventiva. «Delle 50.000 firme necessarie siamo riusciti a raccogliere fin oggi circa 20.000 e una grande adesione ci è venuta proprio dalle carceri - spiega l' europarlamentare - mentre i maggiori problemi li abbiamo riscontrati nelle piazze anche perché non c'è una grande informazione a riguardo». Nel pomeriggio Della Vedova si è trasferito a Monfalcone, nell'Azienda Porto, dove ha partecipato a una conferenza-dibattito sul tema "Perchè è giusto modificare l'articolo 18", insieme al presidente degli industriali della provincia di Gorizia Gianfranco Di Bert. In questo frangente i radicali propongono l'abolizione dell'articole 18 dello statuto di lavoratori, per sostituire al reintegro del lavoratore licenziato ingiustamente un congruo risarcimento monetario e l'istituzione di sussidi di disoccupazione vincolati alla ricerca di una nuova occupazione.

Cristina Burcheri