Il Piccolo 13-03-2002
L'Inps rende noti i dati regionali relativi al 2001: sono oltre seimila i miliardi di lire usciti dall'istituto. Imponente il ricorso alla cassa integrazione
In pagamento ogni mese 445 mila indennità. Ben 67 mila finiscono a aventi diritto residenti all'estero
TRIESTE - Siamo una delle regioni meno popolate d'Italia, con appena 1.185.000 abitanti; eppure sono ben 445.538 le pensioni erogate dall'Inps. Il dato, riferito al Friuli Venezia Giulia per il 2001, supera il rapporto di uno a tre e, solo prendendo in considerazione la doppia pensione percepita da alcuni e il consistente numero degli aventi diritto che vivono all'estero, riesce ad assestarsi attorno al 30 per cento. Entrate per 3.828 miliardi di lire, con un più 1,96 per cento; uscite per 6.057 miliardi di lire, con un incremento del 2,91 per cento rispetto al 2000, comprensive anche di tutti i pagamenti di carattere assistenziale, anticipati dall'Inps per conto dello Stato e successivamente rimborsati. Quest'ultimo dato è collegato alle pensioni degli invalidi civili, non presenti nella gestione precedente dell'Inps, che se tolto rileva una flessione del carico pensionistico regionale rispetto al 2000 pari a 0,92 per cento.
Una magra consolazione a fronte di 445.538 pensionati così ripartiti nelle quattro province: Udine 185.719, Trieste 111.064, Pordenone 94.861 e Gorizia 53.894. La suddivisione percentuale vede al primo posto gli ex dipendenti con il 50,93 per cento, seguiti dai lavoratori autonomi (22,94) e dai pensionati tramite le convenzioni internazionali. Una voce del 15,07 per cento, riguardante principalmente persone residenti nei paesi dell'ex Jugoslavia (39,71), seguiti da quelli della Cee (26,57) e della Svizzera (13,31). Il Friuli Venezia Giulia abbraccia 67.155 beneficiari, in flessione rispetto il 2000 del 1,1 per cento, pronti a denunciare i fenomeni migratori, politico-sociali del territorio regionale comprese le tanto contestate pensioni di guerra. I vitalizi liquidati in base alla convenzione con l'ex Jugoslavia, quelli più consistenti, sono a carico per il 72% alla sede di Trieste e per il 24% a quella di Gorizia.
In soccorso dell'Inps vengono le 135.162 aziende attive nel territorio regionale, di cui 32.131 con dipendenti e 80.695 con lavoratori autonomi (artigiani e commercianti), mentre la gestione separata voluta dalla riforma Dini del 1995 contribuisce con 22.336 soggetti, iscritti in qualità di committenti di attività di collaborazione coordinata e continuativa e di liberi professionisti non iscritti ad altre casse pensionistiche obbligatorie.
Nel 2001 le domande di pensione prima liquidazione sono state 20.344: 8.705 a Udine, 4.544 a Pordenone, 4.254 a Trieste e 2.841 a Gorizia. Numeri tutti in crescita, tranne che nel pordenonese. Un dato che si ripete, questa volta tutto in positivo, per le pensioni di anzianità (almeno 35 anni di contribuzione) pronte a toccare le 8.515 unità: 3.342 a Udine, 2.115 a Pordenone, 1.743 a Trieste e 1.315 a Gorizia. L'Inps ha stilato anche una sorta di classifica dei tempi medi di liquidazione: la pensione si riscuote prima a Udine, dove ci vogliono 24 giorni, mentre a Pordenone passa un mese e un giorno, a Gorizia 24 ore di più, chiude Trieste con un mese e 8 giorni. Nel 2001 è venuto meno il ricorso alla mobilità del 27% (1.593 domande accolte), sono aumentati gli interventi alla cassa integrazione del 43% (17.382) mentre la richiesta di sussidi di disoccupazione è rimasta stabile (16.106). Numeri che fanno desumere all'Inps «una fase di stagnazione delle attività economico-produttive nel 2001, dopo l'espansione dell'anno precedente».
Pietro Comelli