Il Messaggero Veneto 15-02-2002
Autovie: Moretton attacca Melò sulla concessione
TRIESTE - (L.S.) Gianfranco Moretton, capogruppo della Margherita in consiglio regionale è, nell'opposizione, uno tra i più accaniti tallonatori di Autovie Venete. Lo ha fatto ai tempi di Giancarlo Elia Valori, e lo fa ora, con il suo successore Dario Melò. Sotto la cui guida niente sembra essere cambiato, dice, perché lo stesso presidente implicitamente ammette di essere impastoiato. Non solo, anche le dichiarazioni trionfali sul passante sembrano premature, aggiunge il consigliere pordenonese, perché, al di là delle promesse, il prolungamento della concessione è tutt'altro che garantito.
Moretton, perché continua a dire che l'era Melò non ha segnato una svolta nella gestione della società stradale regionale?
"Perché noto come il presidente, in un'intervista rilasciata in questi giorni, non abbia potuto annunciare nulla di nuovo. La sua è di fatto l'ammissione di non poter mantenere l'impegno assunto dal presidente Tondo al tempo della sua nomina" L'apertura dei cantieri, mission sola e imperativa di Autovie, come era stato detto? "Proprio quella. L'enfasi con cui Melò annuncia il riavvio dell'attività fa riferimento esclusivamente a progetti già previsti dal piano finanziario del '99, e poi redatti da Autovie servizi. I finanziamenti però non ci sono, ovvero risultano a oggi assolutamente insufficienti, e quindi è lecito pensare che prima del 2003-2004 non vedremo aperti i cantieri".
Neanche sotto elezioni?
"Per le cose importanti no. Magari si faranno i fuochi d'artificio su realizzazioni secondarie, come le barriere antirumore di Ronchi, i cui lavori peraltro, proprio nell'ultimo cda, sono stati rinviati a data da destinarsi senza fornirne il motivo. Ma il nodo più importante rimane quello della concessione".
Vale a dire?
"Abbiamo appreso dalla stampa che il dottor Melò, accompagnato da Gastone Parigi, ha incontrato i vertici dell'Anas per chiedere la proroga della concessione al ventennio 2017-2037. Condizione basilare, questa, per poter dare attuazione al piano finanziario e alla realizzazione del passante di Mestre per la quota in capo ad Autovie. Si tratta di una cifra attorno ai mille miliardi".
La concessione è stata promessa, però.
"In verità ci sono state delle espressioni di grande ottimismo del presidente, in merito alle assicurazioni avute dal direttore dell'Anas sul fatto che la proroga potrebbe essere assentita. Però mi pare che ci sia sia dimenticati di un problema: prima di passare dalle parole ai fatti, occorre vedere se questa eventuale proroga potrà ottenere la necessaria autorizzazione dell'Ue. Intendo dire un'autorizzazione a concedere la concessione senza passare per una gara a livello europeo".