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Il Piccolo 02-01-2002

Secondo l'Istat, la fetta più grossa va alle realizzazioni stradali

Ogni giorno 1,5 miliardi di lire finiscono in opere pubbliche

Ma il Friuli-Venezia Giulia occupa appena il quindicesimo posto tra le regioni d'Italia nella classifica dei cantieri aperti con i soldi dei contribuenti

TRIESTE - Nel giro di due anni, nel settore delle opere pubbliche, nel Friuli-Venezia Giulia sono stati effettuati lavori per complessivi 542 miliardi 904 milioni di lire, equivalenti a una media di 1 miliardo 487 milioni di lire al giorno. Per quanto attiene agli enti realizzatori, il primo posto - per ammontare della spesa sostenuta - spetta (con 154 miliardi 154 milioni di lire, pari al 28,4% del totale) alle amministrazioni comunali; seguite dallo Stato, con 59 miliardi 853 milioni di lire; ai quali vanno aggiunti 253 milioni di lire erogati dalle aziende autonome dello Stato. Quindi vengono le Province (25 miliardi 145 milioni) e la Regione (8 miliardi 628 milioni).

A 197 miliardi 492 milioni, pari al 36,4% del totale, è poi ammontata la spesa complessivamente sostenuta da Ater, Comunità montane, Consorzi di bonifica, Associazione sanitarie e così via; mentre l'onere a carico delle aziende di enti locali e altre aziende pubbliche si è aggirato intorno ai 97 miliardi 397 milioni di lire, cioè intorno al 17,9% del totale. Quanto ai settori di intervento, dai dati ufficiali resi noti dall'Istituto nazionale di statistica si apprende che il nucleo prncipale degli interventi ha interessato il settore delle «opere stradali e aeroportuali», a favore delle quali nel biennio considerato sono stati realizzati 730 milioni di lire (equivalenti al 21,5%, cioè a oltre un quinto, dell'ammontare complessivo della spesa sostenuta nel settore delle opere pubbliche nel Friuli-Venezia Giulia).

Quindi viene - con 94 miliardi 256 milioni, pari al 13,7% del totale - l' «edilizia pubblica», alla quale fanno seguito le «opere idrauliche e impianti elettrici» (76 miliardi 38 milioni), quasi alla pari con le «opere igienico-sanitarie» (ospedali, acquedotti, impianti di depurazione delle acque, fognature), per la cui realizzazione sono stati spesi complessivamente 74 miliardi 436 milioni di lire, equivalenti al 13,7% del totale.

Il quinto e il sesto posto sono, invece, occupati rispettivamente dall' «edilizia sociale e scolastica» (che comprende edifici assistenziali, asili nido, edifici scolastici, scuole materne e simili), con 71 miliardi 97 milioni, e dall'«edilizia abitativa» (68 miliardi 660 milioni). In sintesi, la spesa individuale complessiva, commisurata sulla base del rapporto intercorrente fra il suo ammontare globale e il numero degli abitanti, sostenute nel settore dei lavori pubblici per la realizzazione delle opere attuate nell'ultimo biennio, è risultata essere nel Friuli-Venezia Giulia - con 548 mila lire, in media, per abitante - una fra le più basse d'Italia: inferiore del 17,3% alla media nazionale. Conseguentemente, nella relativa graduatoria decrescente delle venti regioni italiane, il Friuli-Venezia Giulia occupa uno degli ultimi posti. Esattamente il quindicesimo.

Lo seguono, infatti, soltanto la Campania, le Marche, la Sicilia, l'Umbria e la Puglia.

Giovanni Palladini