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Il Piccolo 11-05-2002

FIUME - Il governo croato ha deciso di assegnare allo scalo quarnerino le strutture di Castelmuschio

Il porto «annette» l'oleodotto

Al via la privatizzazione dell'Ina, l'azienda petrolifera statale croata

FIUME - Ormai è definitivo: il complesso del porto-petroli a Castelmuschio (Omisalj), sull'isola di Veglia (Krk), fa parte dello scalo fiumano, come terminal specializzato, alle dirette competenze dell'Autorità poruale. La decisione, inappellabile, è stata presa dal governo nonostante la tenace opposizione dell'intero management dello Janaf, l'Oleodotto adriatico che si diparte proprio dal terminal di Castelmuschio.

Secondo quanto stabilito dal governo, l'Autorità portuale fiumana dovrà ora stipulare un accordo di concessione decennale con lo Janaf, finora unico fruitore del porto-petroli e annesso terminal sulla base di una convenzione stipulata direttamente con il governo. La decisione ha l'effetto di traslare tutta una trafila di competenze al massimo organismo del porto, per il quale gli impianti di Castelmuschio divengono l'ottavo terminal specializzato, «aperto a tutti i fruitori attuali e futuri». Va nondimeno fatto presente che l'intero scalo portuale fiumano e l'azienda che lo gestisce sono comunque di proprietà dello Stato, che ne detiene il pacchetto azionario. Sotto questo profilo, dunque, non è che cambi molto.

Tranne che per lo Janaf, s'intende, la cui dirigenza non avrebbe assolutamente voluto mollare la presa sugli impianti isolani (banchine d'attracco e serbatoi), ritenendoli, non senza motivo, parte integrante dell'Oleodotto. Per lo Janaf si tratta quindi di un rospo da ingoiare. E il boccone non sarà sicuramente meno indigesto per la dirigenza della Ina, la compagnia petrolifera di Stato, tra i maggiori azionisti dello stesso Janaf. Tantopiù che l'Oleodotto e l'adesso «traslato» terminal di Castelmuschio sembrano destinati a diventare uno dei gangli-chiave del progetto Druzba-Adria, che dovrebbe portare il petrolio caucasico nel centro-sud Europa. E forse proprio in questo si celano i veri motivi della manovra governativa con il porto-petroli di Veglia.

A proposito di governo e petrolio, da segnalare anche l'avvio ufficiale al progetto di privatizzazione della Ina. Pubblicato sul croato «Vjesnik» e sul «Financial Times», infatti, il bando di concorso per la presentazione delle offerte relative all'acquisizione del 25 per cento dello stock azionario della compagnia. Si tratta di una sorta di raccolta (fino al 31 maggio) di dichiarazioni d'intenti, dopodiché le offerte migliori dovranno confrontarsi in un secondo turno di gara. Il valore stimato della Ina, secondo i libri contabili, dovrebbe essere fra 1,3 e 1,8 miliardi di dollari.

r.f.