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Il Piccolo 03-01-2002

La nuova moneta si diffonde anche oltreconfine: a pochi passi dal valico di Basovizza viene cambiata a 215 talleri

E-day, Slovenia pronta ma scarso il contante

Al casinò di Portorose già si sfida la fortuna con i «bigliettoni» europei

CAPODISTRIA - Tutto pronto in Slovenia per accogliere l'euro. Peccato che gli italiani arrivati oltreconfine con in tasca la nuova moneta sono ancora pochi. La voglia di euro c'è tutta, ma la prova del nove deve ancora arrivare. Prima tappa del viaggio oltreconfine è il cambiavalute a pochi passi dal valico di Basovizza, dove accettano tranquillamente la nuova divisa per la quale si ricevono 215 talleri per euro.

«Ma in questi due giorni non si è ancora presentato ancora nessuno per il cambio», spiega l'impiegata. Anche Marko, addetto alle pompe di carburante di un distributore nei pressi di Lipizza, dice che non ci sono problemi ad accettare la nuova moneta e, calcolatrice alla mano, farebbe pagare 0,79 euro per un litro di benzina verde. Ma anche qui di «europei» intenzionati a sfruttare la nuova moneta non se ne sono visti in questi primi due giorni dell'anno. Scendendo lungo la costa la situazione è variegata con qualche esercizio pubblico preparato al nuovo evento e altri con qualche incertezza ancora da smaltire.

Non si accettano euro alla pasticceria Mignon di Portorose, uno dei locali più frequentati della riviera. «Non abbiamo ancora un riferimento per il cambio - spiega una dipendente - e comunque i turisti italiani pagano tutti in lire, e nessuno ha chiesto di pagare con la nuova moneta». Ma anche qui è solo una questione di tempo e tra qualche giorno, assicurano, saranno pronti ad accettare anche gli euro.

Molto preparati e professionali all'hotel Emona di San Bernardino tra Pirano e Portorose. Alla reception spiegano di avere già una certa dimestichezza con la nuova divisa grazie ai pagamenti effettuati nei mesi scorsi con le carte di credito. Qui per un euro si ottengono 221,67 talleri e non ci sono problemi per pagare in contanti. Niente da fare invece per il piccolo stabilimento termale sottostante, riservato ai clienti dell'albergo. «Per il momento non accettiamo euro e nessuno ci ha chiesto di pagare così, forse è troppo presto, vedremo nei prossimi giorni», risponde l'addetta alla biglietteria.

Non battono ciglio al ristorante «Riva», sempre sul lungomare di Portorose: due secondi di carne, due insalate e due bibite costano 26 euro. In Croazia, spiega invece la signora Ariella del ristorante «Bassanese» di Castelvenere, c'è ancora qualche difficoltà perché manca un tasso ufficiale di riferimento con la kuna. «Non è un problema, accettiamo comunque gli euro, facciamo un passaggio di cambio attraverso la lira».

Ma c'è un altro luogo in Slovenia dove gli italiani rappresentano la stragrande maggioranza della clientela, i casinò. Al Metropol di Portorose la divisa europea si può tranquillamente cambiare alla cassa e ieri, in apertura di serata, c'erano già 300 euro che avevano preso il posto delle fiches. «Dal 14 gennaio cambieremo i gettoni - aggiunge Bruno Cotterle, responsabile marketing della casa da gioco - e le giocate saranno calcolate in euro e non più in lire come avviene ancora oggi».

Agli appassionati interesserà sapere che, con gli arrotondamenti, cambieranno sia la giocata minima che quella massima. La prima sarà di 2 euro (4 mila contro le 2 mila dei giorni feriali e le 5 mila dei week-end). La «tavoletta» da 5000 euro porterà invece la giocata massima a quasi 9 milioni 700 mila lire, contro i 5 milioni in vigore tutt'oggi. Solo oggi comunque, alla riapertura di banche e cambiavalute i cittadini sloveni si misureranno con l'euro. Il ritardo di un giorno rispetto al resto d'Europa è dovuto al fatto che in Slovenia il due di gennaio è giornata di festa. Già ieri però è stato possibile acquistare la moneta in alcuni cambiavalute. La corsa è attesa per oggi.

Riccardo Coretti