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Il Messaggero Veneto 30-06-2002

La Lega accetta il presidenzialismo

Zoppolato: nuova legge prima del referendum e turno unico nei Comuni

UDINE - La Lega Nord è pronta a cambiare la legge elettorale prima del referendum, dando il proprio appoggio a Forza Italia anche sull'introduzione del turno unico alle comunali come proposto dagli azzurri al vertice chiarificatore di giovedì scorso. Il segretario regionale del Carroccio, Beppino Zoppolato, usa toni secchi contro chi accusa di «incostituzionalità - dice - la nostra volontà di migliorare la legge elettorale».

Il leader regionale dei padani rilancia invece la linea forzista, disponibile a discutere nei dettagli. Ai promotori del referendum e a Mario Segni che, venerdì, ha invitato i friulani a rivolgersi a Ciampi per garantire il voto alla consultazione popolare, Zoppolato replica che «il parere scritto di qualche giurista affidabile che dimostri che il consiglio regionale non può legiferare è stato sollecitato da me più volte - dice - ma nessuno è ancora stato in grado di produrlo». Segnali di distensione a centro-destra, dunque, con Zoppolato un po' rassegnato un po' convinto a lasciare la vecchia strada per la nuova e a sposare una causa presidenzialista su cui ormai la regione sembra aver abbassato gli scudi. A patto, però, precisa il segretario leghista che «il potere del presidente e dei sindaci - aggiunge - sia attenuato dalla nuova norma e che i consigli comunali, come quello regionale, abbiano maggiori spazi e più competenze, al contrario di adesso che sono considerati meno di zero».

Se poi gli si ricorda che un esponente di primo livello del Carroccio, Sergio Cecotti, a Udine governa con Polo e Ulivo all'opposizione proprio in virtù del doppio turno, Zoppolato risponde che «una modifica della legge elettorale per i comuni è sempre stata auspicata dalla Lega - spiega - e che ha un valore generale, così come ci sono al momento molte cose sul piatto». Pronti al sacrificio o al riallineamento del sindaco di Udine a centro-destra? Il segretario del Carroccio glissa ma conferma che «i tempi ci sono per la riforma, prima del referendum e non dopo come vorrebbero alcuni».

A centro-sinistra sono già in molti a dire che la ragione del turno unico va cercata nella paura di perdere per la terza volta consecutiva il sindaco di Udine. Accusa che la Cdl rispedisce al mittente. A nulla valgono, dunque, i moniti dal centro-sinistra, ribaditi ieri dal padre del referendum che portò fuori l'Italia dal proporzionale Segni né le oltre 52 mila di cittadini, che vengono interpretate come un chiaro segnale politico che può essere raccolto con un accordo ampio: «Spendere oltre 6 milioni di euro - continua Zoppolato - quando le condizioni per giungere a una nuova legge che preveda strumenti condivisi sono tanti è una scelta che va spiegata. Attendo - insiste - il parere di qualche costituzionalista a supporto delle parole dei leader dell'opposizione».

Intanto, lunedì, il consiglio federale del partito di Bossi si riunisce per discutere di politica ma anche del caso Friuli, visto che il vertice previsto a Udine è stato spostato a Roma, in settimana, e che dopo Gorizia il centro-destra non può più sbagliare.