Il Messaggero Veneto 12-01-2002
Travanut
TRIESTE - (L.S.) Con un'ulteriore riunione forzista nello studio dell'avvocato Marco Marpillero, l'iter della riforma elettorale regionale procede con fatica verso la maggioranza di lunedí e la quinta commissione. E ormai anche i piú ottimisti pensano che rimarrà sino all'ultima ora d'aula la suspense sui 40 voti necessari a evitare il referendum. Intanto si registra una proposta del diessino Renzo Travanut: nessun listino-listone - dice - con il presidente: va indicato al massimo il candidato vicepresidente, per garantire chiarezza delle scelte e rafforzamento dell'unità regionale.
Rilevando «come lo stato confusionale della maggioranza subisca un ulteriore incremento quando si discute di legge elettorale», Travanut denuncia il rischio che «nella quarta proposta faticosamente elaborata, il listino dell'elezione assicurata possa diventare un listone». Questo perché «l'ispirazione di Polo e Lega non nasce dalla necessità di fornire al cittadino lo strumento migliore, ma da calcoli per garantire la convenienza di ciascuna forza».
Riflessioni per certi versi analoghe sono svolte da Franco Baritussio, di An: «E' opportuno che le modalità di composizione del listino e l'elezione automatica o meno dei candidati non rispondano a esigenze dei gruppi politici, ma a principi generali». Il consigliere della destra esprime anche lo sfavore della sua componente per il terzo mandato dei sindaci: «O lo si faceva lo scorso anno, oppure, ora la Cdl può essere accusata di "produrre norme utili nella stagione utile"». Sulla riforma interviene anche il coordinamento regionale della Margherita, esprimendo il proprio disappunto «per l'abbandono, da parte della maggioranza regionale del centro-destra della volontà di dare una soluzione al problema della rappresentanza slovena nel Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia attraverso il "seggio sloveno"».
Definendo «essenziale per la propria positiva partecipazione all'approvazione di una giusta legge elettorale, la necessità di adottare norme che possano garantire alla minoranza una sua autonoma rappresentanza in Consiglio regionale», la Margherita annuncia che «su proposta della propria componente dell'Us-Ssk presenterà appositi emendamenti attraverso i propri consiglieri regionali».