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Il Messaggero Veneto 25-11-2001

Friuli, la net-economy cerca 790 operatori

Indagine sull'unico comparto economico in controtendenza in fatto di offerta di lavoro

UDINE - Nel settore dei servizi avanzati, il Friuli-Venezia Giulia, nel 2000, denunciava una carenza di 790 figure professionali legate al mondo della net economy, con una netta prevalenza della provincia di Udine che, da sola, richiedeva 390 persone fra tecnici, esperti di sistemi multimediali, web-designer e programmatori. La difficoltà di trovare, sul mercato, personale con le caratteristiche richieste, è confermata dalle aziende operanti in regione, molto soddisfatte per il buon andamento dell'attività, ma preoccupate per la scarsità di offerta di figure professionali adeguate.

Se il versante manifatturiero, in Regione, attraversa un momento di sofferenza, chiaramente messo in luce dall'impennata registrata dalla cassa integrazione, il comparto della Net Economy non solo tiene, ma cresce e aumenta così di conseguenza, l'occupazione. Non si tratta di grandi numeri, perché in genere questo tipo di imprese, molto specializzate, sono però di dimensioni ridotte e spesso più propense a lavorare con contratti di consulenza esterna, ma in ogni caso l'incremento occupazionale è comunque un segnale positivo.

«Quest'anno abbiamo assunto 5 persone e altre 10 contiamo di inserirle nel corso del prossimo anno - afferma Mario Prataviera, amministratore delegato della Eurovideo spa di Pordenone, un'azienda specializzata nella realizzazione di grandi schermi e del software necessario alla loro gestione - perché il lavoro è in costante aumento. Di solito ci rivolgiamo di preferenza ai periri elettronici, ma non è una condizione indispensabile. La formazione comunque la facciamo in azienda, perché il nostro settore è talmente specialistico da richiedere un apprendistato particolare».

Risposta analoga alla Corel di Udine, una delle aziende storiche per quanto riguarda la fornitura di servizi basati sulla tecnologia Internet. «I requisiti che deve avere chi vuole lavorare per noi - spiega l'ingegner Paolo Pascolo, uno dei soci - sono l'intelligenza e la disponibilità. La formazione si fa in azienda, su questo non c'è dubbio, anche se per ottenere un tecnico "finito" ci vuole quasi un anno».

Sono tutte donne, e pure giovani, le imprenditrici che hanno dato vita alla Incipit srl, società triestina che si occupa di siti web, Cd e comunicazione multimediale. New entry nel panorama della Net Economy (sono operative dal maggio di quest'anno), si considerano però già abbastanza consolidate, tanto da pensare a eventuali assunzioni. «Oltre a noi tre socie fondatrici - spiega Cristina Roggi - attualmente con l' azienda collabora un professionista esterno, ma il prossimo anno contiamo di assumere una o due persone, perché lavoro ce n'è. Per la verità, rispetto ad altre regioni, in Friuli-Venezia Giulia le imprese sono ancora in una fase di attendismo, per quanto riguarda la trasformazione dell'azienda in e-company, e questo probabilmente è dovuto alla mentalità dell'imprenditore locale, che fatica un po' a decidere, quando si tratta di riorganizzare completamente l'impresa. Molti però hanno capito che proprio su questo versante si giocherà la competitività in un futuro che è vicinissimo».

Assunzioni in vista purea alla T&T di Gorizia, azienda che opera in un settore particolare dell'Information Tecnology. E' specializzata infatti nello sviluppo di soft-ware e hardware per le imprese di trasporto. «Noi progettiamo e realizziamo "Intelligent Transport Sistems" (Its) - spiega l'ingegner Raffaele Caltabiano, operiamo quindi in un settore di nicchia e lavoriamo prevalentemente con enti pubblici. Siamo sempre alla ricerca di personale specializzato, ma non è facile. Quest'anno abbiamo assunto 4 persone e per il 2002, con l'avvio di un nostro centro di ricerca, a Padriciano, ne assumeremo altre. Siamo in contatto con gli Atenei regionali e con le scuole superiori, ma non è sufficiente, perché i neo-diplomati e neo-laureati, non hanno voglia di spostarsi. Preferiscono andare a lavorare in uno studio grafico a progettare siti web, piuttosto che farsi quei 30 chilometri al giorno per arrivare a Gorizia». «Può sembrare impossibile - prosegue Caltabiano - ma l'isontino è considerata una zona decentrata e noi ce ne accorgiamo proprio in questi casi».

Raffaella Mestroni