Il Messaggero Veneto 24-04-2002
Importanti novità in materia di commercio introdotte da un provvedimento licenziato ieri dal consiglio
La possibilità agli esercizi fino a 800 metri quadrati. Ferri: favorite le piccole realtà
TRESTE - Da oggi tutti i negozi della regione sino a 400 metri quadrati (ampliabili a 800), potranno prolungare l'orario come meglio credono, sul modello delle località turistiche, tenendoli aperti anche 24 ore su 24. Sino all'ultimo ieri le norme sul commercio hanno tenuto o in bilico il collegato alla Finanziaria in votazione in Consiglio regionale. Ma alla fine i riusultati e le novità non sono mancate. I problemi più grossi, legati alla grande distribuzione, sono stati appianati dai ripetuti incontri di maggioranza. O meglio sono stati rinviati al regolamento, con l'impegno messo per iscritto dall'assessore, dal Polo e dal Cpr di riesaminare bene tutto.
Così, bloccate le deroghe sulle zone Hc, al centro del dibattito è arrivato l'emendamento, poi approvato, di Beppino Zoppolato, capogruppo leghista, che proponeva di liberalizzare completamente le aperture per gli esercizi commerciali minori. Un sistema per aiutare i piccoli dettaglianti, che potrebbero vendere anche di sera e in quelle festività in cui i centri commerciali sono chiusi.
Dopo qualche minuto di interruzione, e qualche perplessità (si temono ricorsi al Tar, o la contestuale soppressione delle possibili aperture festive della grande distribuzione), l'emendamento veniva approvato. «Abbiamo chiuso le ultime deroghe per l'entrata in vigore del nuovo regolamento, trovando un equilibrato compromesso fra le necessità di dare nuovi spazi al piccolissimo dettaglio e le richieste sempre crescenti dei consumatori», commenta Roberto Asquini, di Forza Italia.
Soddisfazione viene espressa anche dai leghisti Beppino Zoppolato e Maurizio Franz. «Il provvedimento, concordato con i rappresentanti dei commercianti, si pone l'obiettivo chiaro di agevolare l'attività dei piccoli esercenti, già alle prese con il difficile momento che attraversa il settore», notano i due esponenti del Carroccio. «Il commercio di vicinanza, che caratterizza e qualifica la vivibilità dei centri urbani, rurali, turistici, disporrà di uno strumento di flessibilità atto a liberalizzare le scelte in fatto di orari, adeguandole alle diverse necessità. Per gli esercizi come centri commerciali e ipermercati, invece, sarà emanato un apposito regolamento».
Critico invece il diessino Lodovico Sonego: «Zoppolato e Dressi stanno tirando la volata a centri commerciali. Basta guardarsi in giro e vedere quanti ne stanno sorgendo. Proprio per consentirne l'espansione, l'assessore, con il placet del capo dei leghisti, tiene nel cassetto il piano della grande distribuzione». «Da che parte stia la Casa delle libertà, lo dimostrano le norme approvate, con la liberalizzazione totale degli orari per gli esercizi di 800 metri quadrati e l'obbligo della zona Hc innalzato da 2500 a 5000», conclude Sonego. «Aprire punti vendita di 5000 mq diventerà facilissimo, e a pagarne le conseguenze saranno le aziende familiari».
Contente invece le associazioni dei commercianti. «Gli incontri con l'assessore e con i capigruppo avevano indicato una buona disponibilità al dialogo», commenta Claudio Ferri, segretario dell'Ascom. «Alla fine sono state accettate tutte le nostre richieste: l'abrogazione dell'articolo 114, del comma nove dell'articolo 127, e la liberalizzazione dell'orario per i piccoli esercizi. Ne ringraziamo l'assessore Dressi, e tutti i consiglieri che si sono adoperati per la miglior messa a punto delle norme».
Luciano Santin