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Il Piccolo 10-12-2001

Non una vera legalizzazione, precisano gli interessati, «ma un modo per portare allo scoperto il sommerso e poter prevenire l'Aids»

Lubiana «apre» alla prostituzione

Offrire e ricevere prestazioni «va equiparato a qualsiasi altra attività economica»

LUBIANA - Per la prima volta in Slovenia si rompe il tabù della prostituzione. Un gruppo di parlamentari della maggioranza di governo del Centrosinistra, con in testa i demoliberali Roman Jakic e Aleksander Merlo, nonché la deputata Danica Sim?ic della Lista Unita, hanno avanzato qualche giorno fa una proposta di legge con cui si vuole cancellare dal codice penale il reato della prostituzione. In sostanza tanto chi offre prestazioni sessuali a pagamento quanto i clienti non verrebbero più trattati come trasgressori della legge, ma come soggetti di uno scambio commerciale. Il mestiere di meretrice - hanno spiegato i promotori della legge - verrebbe equiparato a qualsiasi altra attività economica legalmente registrata.

Chi si prostituisce (donna o uomo) avrebbe lo status di imprenditore autonomo e pagherebbe le tasse. «In questo modo - spiega il deputato Merlo - gran parte delle prostitute uscirebbe dal sommerso. I controlli sanitari obbligatori accrescerebbero il livello di prevenzione dall'Aids e da altre malattie infettive». La proposta di legge prende spunto dalle normative adottate in Germania e in Olanda. In tutti i casi punta - spiegano i deputati - non a legalizzare la prostituzione, ma a solo depenalizzarla. «Lo sfruttamento e la cosiddetta tratta delle schiave resterebbero reati severamente punibili dalla legge» aggiunge il demoliberale Jakic, che tuttavia ammette: «Parte delle prostitute resterebbe comunque nel sommerso».

A suo giudizio, tuttavia, è giunto il momento di aprire un dibattito pubblico sulla questione. La proposta non è però completa per poter regolare in toto il fenomeno del sesso a pagamento. In Slovenia non si hanno cifre dettagliate sul numero delle prostitute. Secondo le stime effettuate dalla polizia sarebbero circa duemila, almeno 1400 slovene e 500 straniere. Il fenomeno è certamente maggiore visto che è in grande crescita il numero di chi offre le proprie prestazioni avvalendosi di annunci sui giornali. Mancano le cifre sugli uomini.

I dati trovano conferma nella richiesta di prestazioni sessuali: il numero dei clienti varia tra 38 e 50 mila, soprattutto maschi tra i 15 ed i 45 anni, che pagano circa 20 mila talleri a prestazione. Ma per il momento la prostituzione non è ancora approdata sulle strade slovene. «Non c'è pericolo - dicono i promotori della legge -, prostituirsi in strada resterebbe reato anche in futuro.

c. r.