Il Messaggero Veneto 02-02-2002
I radicali italiani prendono, ovviamente, posizione in merito all'episodio dell'incendio della sede logistica di Fiume Veneto dell'associazione omosessuale Gella. E, a proposito della «recente riscoperta dell'intolleranza» (come si afferma in una nota), affermano di essere «l'unico movimento che non ha mai messo in discussione il suo laicismo, a tutela non solo degli atei o agnostici, ma anche dei credenti veri, che non vogliono vedere la loro fede intima ridotta a mero fatto politico (o di potere)». Così, allo scopo di salvare questo laicismo, i radicali stanno raccogliendo firme per farne delle proposte di legge su temi come le unioni civili per coppie dello stesso o di diverso sesso, l'adozione per i single, l'abolizione del regime concordatario fra Stato e Chiesa, l'aborto farmacologico e l'eutanasia.
Secondo i radicali, ognuno deve porsi una domanda: è più criminoso e biasimevole amare secondo la propria indole o commettere atti di violenza per intolleranza? I radicali non hanno dubbi in proposito e sottoscriverebbero a pieno le parole dei "Carmina Burana": «L'amore non è un crimine; se fosse un crimine l'amare, Dio non avrebbe legato con l'amore le divinità stesse».
Tornando alle proposte di legge, nella nota radicale si afferma la volontà di «introdurre un sistema basato sull'individuo, al quale dev'essere assicurata la possibilità di accedere ai più diversi istituti giuridici a prescindere dal suo sesso»