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Il Messaggero Veneto 28-03-2002

Sanità, Santarossa accelera l'integrazione col Veneto

L'assessore condivide il progetto di rete integrata. An e Cpr sollecitano il piano di emergenza

TRIESTE - (L.S.) Sanità di nuovo nel mirino: oggi il presidente della giunta Renzo Tondo e l'assessore Valter Santarossa si incontreranno con i consiglieri di maggioranza responsabili per i problemi del settore. Giovanni Castaldo, di An, il leghista Matteo Bortuzzo, il Cpr Roberto Molinaro e il forzista Franco Dal Mas che hanno chiesto un confronto urgente per fare il punto sull'avanzamento del piano dell'emergenza, di quello materno e infantile e di quello riabilitativo. L'esecutivo si era impegnato ad adottarli, nell'ordine, entro gennaio, febbraio e marzo, ma ancora non ci sono comunicazioni ufficiali. Si parlerà inoltre delle liste d'attesa, dei Lea (i livelli essenziali di assistenza da garantire), della possibile introduzione di ticket, della "Fondazione" in cui verrà trasformato il Cro di Aviano, ed anche dei rapporti concreti con il Veneto.

Perché solo due giorni fa l'assessore alla Sanità della Regione contermine Fabio Gava ha sottolineato la necessità di sinergie con il Friuli-Venezia. Il programma su cui la giunta Galan sta lavorando è quello della rete integrata, "pensata in modo più allargato, tenendo conto anche delle risorse di Aziende sanitarie che operano nel bacino del Nordest". Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia vengono viste così come maglie di una rete in cui verrebbe coinvolta anche Trento. Si tratta di una prospettiva che farà discutere, perché si innesta sulla diatriba dei rapporti con i cugini lagunari, di cui alcuni temono possibili atteggiamenti colonialistici. Espansioni favorite, magari, dall'apertura alle società pubblico-private nel settore della Sanità (la maggioranza ne sta discutendo in questi giorni, per presentare una norma nel collegato alla Finanziaria).

"Prima di ragionare su questi progetti, che appartengono eventualmente al domani, dovremmo guardare all'oggi, affrontando i problemi sanitari e socioassistenziali del Friuli-Venezia Giulia", osserva Castaldo (che è anche presidente della competente commissione consiliare). "Progetti a più ampio raggio ci possono essere per i trapianti o le banche dei tessuti e delle cellule staminali, che hanno bisogno di un bacino più vasto. E altre "collaborazioni" sono ipotizzabili su problemi particolari, penso ad un centro d'acquisto comune per ottenere beni a farmaci a prezzi scontati, questo anche in prospettiva dell'abolizione delle "frontiere sanitarie" del 2005". "Ma abbiamo cose più pressanti da fare, adesso. In quanto ai ragionamenti sulle reti, vorrei ricordare che sono attualmente ancora pendenti i nostri problemi sulla rete ospedaliera regionale, e quelli sui Lea e sui ticket", conclude Castaldo.

L'assessore Santarossa (che, sottolinea, incontra Gava pressoché ogni settimana a Roma) si mostra invece molto più convinto della necessità di forti collaborazioni con il Veneto. "La nostre politiche sanitarie sono assolutamente omologhe. Come il Veneto pensiamo alla rete, si vedano la riorganizzazione degli ospedali minori, il piano per l'emergenza e gli altri piani che stiamo varando, o si pensi allo studio per la messa in rete, appunto, degli ospedali del Friuli occidentale", dice. "Il passaggio successivo, cos', non può che essere la messa in rete con il sistema sanitario del Veneto. Ricordiamoci che nel 2005 c'è da aspettarsi una fuga, perché la gente andrà a curarsi dove vorrà, in Europa, e l'integrazione con il Veneto renderebbe più facile arrivare a quel sistema ospedaliero d'eccellenza del quale parla il ministro Sirchia", prosegue Santarossa. "Del resto abbiamo già l'esempio del Cro, che serve la fascia confinante. E la scelta di esserci fatti, per così dire, "soci" delle banche di cornee e tessuti del Veneto, conferendo loro le nostre disponibilità".

"In quanto alle società e ai privati, anche se esiste una generale e condivisa tendenza di apertura al privato, l'orientamento è quello di mantenere il controllo della maggioranza a livello pubblico", conclude Santarossa. "Su queste cose ad ogni modo credo che ragioneremo nel corso dell'incontro, che dovrà essere a 360 gradi".