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Comunicato 22-04-2002

MANIFESTAZIONE CONTRO IL MONOPOLIO DELL'INFORMAZIONE.

Leonarduzzi:  IN ITALIA LA LIBERTA' D' INFORMAZIONE NON C'E'  MAI STATA.

"Anche a Udine si sono svolte le manifestazioni in difesa della cosidetta "libertà e qualità dell'informazione". Come in altre città d'Italia, i promotori intendono portare a conoscenza dei cittadini i rischi che gli italiani correrrebbero qualora venissero oscurati alcuni programmi televisivi in onda sulla televisione di Stato. Si tratta di una iniziativa affettata, frutto di una impulsività ingiustificata che non tiene conto di cosa significhi pluralità dell'informazione o servizio pubblico- scrive Leonaduzzi dei Radicali  Italiani-   

Il Santoro che stona vittimisticamente, il Biagi che fa l'oppresso quando per 50 anni ha fatto l'oppressore, sono già segnali evidenti di una informazione libera (per loro) che tuttavia avidi, quanto acidi, sordi e inumani, mandano a dire che non gradiscono  la nuova lottizzazione partitocratica, ora definita "pluralismo".  Sono trent'anni che i Radicali -afferma  Leonarduzzi-lottano per la libertà e la decenza dell'informazione.  Pannella continua ad essere negato sui giornali come sulle televisioni da Rai a Mediaset, I radicali continuamente negati, alterati come è successo per l'ultima drammatica azione di Pannella che con il suo gesto non chiedeva nulla che  fosse un minimo favore per sé  o la sua baracca, ma per la democrazia intera, patrimonio di tutti, anche di coloro che per 50anni hanno goduto di piacevoli privilegi.

In Italia la libertà d'informazione non c'è mai stata-continua Leonarduzzi- da ben prima che Berlusconi entrasse in politica. I girotondini intelletualoidi, scordano facilmente di come il PCI e la DC si sono organizzati per spartirsi il potere della RAI incluse le sedie, per impedire alla libertà d'informazione di affermarsi. Cosiderare il presidente del Consiglio il  solo responsabile della malainformazione italiana-aggiunge infine Leonarduzzi- è come pensare che la DC e il PSI siano gli unici responsabili della corruzione italiana. Il PCI allora, la sinistra ulivista oggi, si permette di dare lezioni di moralità politica con tasche e posti nelle stanze di comando pieni zeppi. Per questo i partitocrati ieri e i giullari oggi propongono soluzioni che non curano il male ma che lo aggravano"

GIANFRANCO  LEONARDUZZI

RADICALI  ITALIANI  UDINE