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Il Messaggero Veneto 24-03-2002

Tesini: Saro attacca perché è finito all'angolo

L'esponente ds ribadisce: contro l'indicazione del presidente centro-sinistra unito e molti della Cdl

di PAOLO DECLEVA

UDINE - Mercoledì la nuova legge elettorale sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Friuli-Venezia Giulia e mercoledì stesso, o giovedì, un apposito comitato composto in modo paritario di esponenti del mondo politico e di quello civile depositerà la richiesta di referendum, aprendo la strada alla raccolta delle poco più di 36 mila firme necessarie. Ma la battaglia è già cominciata, senza esclusione di colpi. Così l'onorevole Ferruccio Saro ha ricondotto a un contrasto da leggere in chiave precongressuale di An la presa di posizione di Ciani a favore del referendum; ha sostenuto che la sinistra (al di là del voto di Rifondazione comunista) non è unita contro la legge ed ha accusato l'ex sindaco di Trieste onorevole Riccardo Illy di essere l'unico a volere una legge diversa da quella approvata dal centrodestra, al punto di invitarlo ironicamente ad assumersene le spese con una sponsorizzazione.

Troppo per il capogruppo dei ds in consiglio regionale Alessandro Tesini. Cosa ne pensa delle recenti dichiarazioni di Saro?

Non è il caso di dare troppo peso alle parole di Saro, però non posso tacere un'impressione. Ogni qualvolta Saro percepisce di essere finito in un angolo ricorre alla sua peggiore strumentazione: insinuazioni oblique e tatticismi strumentali. La verità invece è lampante: il centro sinistra proprio sulla legge elettorale si è ricompattato, mentre la Casa della libertà è una babele di posizioni e prese di distanza da una legge che a questo punto pare priva di paternità. Non è di questa opinione Saro... Nel ragionamento di Saro tutto si riduce a dinamiche interne ai partiti, utilizzo strumentale del referendum e disegni personali dei candidati. Un approccio davvero penoso a una questione dalla quale dipende in gran parte il futuro di una regione che tutti vorrebbero più dinamica e protagonista.

Si contesta l'utilità del referendum, in quanto poi comunque non si riuscirebbe a fare una nuova la legge.

Il referendum non è un lusso e nemmeno un diversivo. E' un adempimento costituzionale previsto nei casi di sostanziale mutamento delle regole del sistema politico. Dopo aver cambiato il titolo quinto della Costituzione il centro sinistra l'ha proposto per primo. Saro dovrebbe avere la medesima sensibilità democratica. Io credo che non servano tanti sponsor per sostenere il referendum, perchè contro questa legge sono talmente in tanti ad essersi pronunciati in questi mesi che tutto fa supporre che la raccolta delle firme e la successiva campagna elettorale dovrebbe essere ampia e coinvolgente. Piuttosto la Casa della libertà mi pare preoccupata delle sponsorizzazioni.

Lei ha detto che la Casa della libertà è una babele.

Proprio così. E' comprensibile che Saro voglia minimizzare i dissensi interni, ma questa volta le difficoltà sono insormontabili. Alleanza nazionale ha sempre detto di essere per un altro modello e di aver subito il voto per una solidarietà di coalizione che però fa acqua da tutte le parti. In Forza Italia i distinguo sono quotidiani e le valutazioni delle altre Regioni ordinarie confermano che dopo la sperimentazione dell'elezione diretta del presidente non si vuole tornare indietro, ma casomai introdurre dei correttivi. Quelli che avevamo proposto in aula e che la maggioranza ha bocciato, palesando così il suo vero disegno, che è quello di mantenere un sistema politico instabile e insufficiente perchè così più controllabile, meno trasparente e meno responsabilizzante sia verso i cittadini che verso il governo.

Ma il centro sinistra è davvero unito?

La Casa della libertà si è messa in un angolo e avrà grandi difficoltà a difendere questa legge. Ma non gli riuscirà di confondere le idee. Per quanto riguarda i Ds la decisione di sostenere il referendum nel caso in cui fosse stata approvata la legge della maggioranza (votata anche da Rifondazione comunista con una scelta che consideriamo un inutile errore) è stata presa e ribadita più volte all'unanimità in tutti i nostri incontri. La posizione dei Popolari mi pare altrettanto chiara. I sostenitori della riforma del centro destra parlano di referendum strumentale... Questo referendum sarà sostenuto da tanti nell'Ulivo e fuori e oltre l'Ulivo. Questa battaglia infatti vale per sè e non è strumentale a niente e a nessuno. E quindi non servono sponsor perchè sarà sostenuta dall'impegno civile e dalla mobilitazione politica.