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Il Messaggero Veneto 04-03-2001

Verso il voto politico.

I risultati dell'indagine del professor Feltrin, esperto di flussi elettorali, sui collegi pordenonesi

Margine di vantaggio per il centro-destra

I numeri magici di Paolo Feltrin, docente universitario ed esperto di flussi elettorali, evidenziano il vantaggio del centro-destra rispetto all'Ulivo nella competizione elettorale che verrà ufficialmente aperta in Friuli-Venezia Giulia. Un dato consolidato, che però non manca di riservare alcune sorprese nel Friuli occidentale, aprendo la strada a nuove opportunità anche per il centro-sinistra.

Siamo in grado di dettagliare, infatti, i risultati dell'indagine compiuta da Feltrin, basata su una simulazione molto complessa. Il metodo adottato è stato quello di utilizzare i risultati delle regionali del Duemila e delle europee del '99 di una regione geograficamente contigua come il Veneto e di applicare il rapporto tra i due risultati elettorali ai dati delle europee del '99 in Friuli-Venezia Giulia. Un'ulteriore correzione e riponderazione delle stime è stata condotta sulla base delle più recenti indicazioni provenienti da sondaggi compiuti dai principali istituti di ricerca demoscopica.

Ma veniamo alle cifre. Per quanto concerne la Camera dei deputati, nel collegio di Pordenone-San Vito, dove dovrebbero confrontarsi l'esponente di Alleanza nazionale, Manlio Contento, e il diessino, Antonio Di Bisceglie, la Casa delle libertà avrebbe il 53,2 per cento dei consensi, contro il 40 per cento dell'Ulivo. La lista Bonino, invece, che sarà rappresentata da John Fischetti, otterrebbe il 2,8 per cento dei voti. In quel di Maniago-Sacile, dove i candidati più accreditati sono Edouard Ballaman, per il centro-destra, e Paolo Santin, per il centro-sinistra, il primo otterrebbe il 55,5 per cento dei voti, mentre il secondo il 37,8 per cento. La lista Bonino si attesterebbe sul 2,6 per cento. Entrambe le simulazioni presuppongono l'accordo di desistenza unilaterale che verrebbe operato da Rifondazione comunista, la quale eviterebbe di presentare il proprio simbolo "concentrandosi" sul proporzionale.

Sostanzialmente simile la situazione per quanto concerne il Senato, il cui unico collegio comprende gran parte della provincia di Pordenone. In presenza di un accordo di desistenza con Rifondazione, il centro-sinistra otterrebbe il 38,7 per cento dei voti, mentre la Casa delle libertà avrebbe il 54,7 per cento dei consensi. Senza accordo con la falce e martello, ipotesi considerata probabile, l'Ulivo scenderebbe al 35,5 per cento, mentre Rifondazione avrebbe il 3,2 per cento dei voti. In quest'ultima circostanza, tenuto conto che il centro-sinistra otterrebbe due seggi nel proporzionale, in vantaggio sarebbero i candidati dei collegi di Udine e Pordenone, anche se lo scarto dei voti con Trieste è solo dello 0,6 per cento. Piccoli spostamenti di consensi, in sostanza, potrebbero inficiare il risultato. Il possibile esponente della coalizione di Rutelli (si fanno i nomi di Franco Vampa e Gianfranco Moretton) verrebbe eletto, quindi, solo in base al verificarsi di una serie di eventi, mentre l'uscente Luciano Callegaro, del centro-destra, può avviare la propria campagna elettorale con una certa tranquillità.

Stefano Polzot